Pagati a caro prezzo gli errori difensivi. Il Napoli però ha giocato alla pari. Decisivo il gol di Higuain che non ha esultato.
Sintesi
Ok, è finita come temevamo. Ha vinto la Juventus e il gol decisivo lo ha segnato Higuain (che non ha esultato). Ma la trama non è stato come ce l’eravamo immaginata. Il Napoli è vivo, ha giocato alla pari contro la Juventus, anzi a tratti le è stata superiore. È riuscito a recuperare un gol regalato per un incredibile svarione di Ghoulam che ha servito un pallone d’oro a Bonucci; ha pareggiato con Callejon su pregevole assist di Insigne e forse lì Sarri ha commesso il suo unico errore della serata: ha tolto Insigne nel suo momento migliore. Insigne si è arrabbiato moltissimo, col senno di poi ha avuto ragione lui. Giaccherini non ha inciso quanto lui. Ovviamente non possiamo gettare la croce addosso proprio nella serata in cui ha avuto il coraggio di schierare Diawara dal primo minuto (al posto di Jorginho) e il 19enne lo ha ripagato con un’ottima prestazione. Ha sbagliato a togliere Insigne ma può capitare a chiunque. Sull’1-1, dicevamo, col Napoli in controllo, è arrivato il gol di Higuain che ha approfittato di una carambola e ha infilato Reina. Il Napoli ci ha provato ancora, ha messo paura alla Juve fino alla fine. Ma ha perso.
Sembreremo lunari, ma il Napoli esce battuto non sconfitto. Ha dimostrato, senza Milik Gabbiadini e Albiol, di potersela giocare alla pari. E anche di avere una rosa all’altezza, come dimostra la prestazione di Diawara. Ora bisogna rialzarsi, pensare alla Champions, se possibile evitare le polemiche per quella sostituzione. Questa sera il Napoli ha il dovere di comprendere che ha una squadra forte e che la stagione è ancora lunga.
La cronaca.
Si comincia con Sarri che decide di smentire coloro i quali – e non sono pochi – lo accusavano di essere allergico al turn-over. Nella partita fin qui più sentita, Sarri lascia in panchina il calciatore su cui ha fatto affidamento per far girare il suo 4-3-3: il metronomo Jorginho si accomoda in panchina e lascia il posto al 19enne Diawara titolare soltanto a Crotone. Se non è una rivoluzione copernicana, poco ci manca. L’altro ballottaggio, quello tra Chiriches e Maksimovic, viene vinto dal primo. Per il resto, è la formazione annunciata col tridente dei piccoletti. Allegri lascia in panchina Marchisio e gli preferisce Hernanes che gioca in mediana con Pjanic e Khedira. Ai lati del 3-5-2 Lichtsteiner e Alex Sandro, poi i tre dietro e davanti Mandzukic e Higuain.
Primo tempo.
Non cambia molto dalla partita dello scorso anno. Le squadre non affondano, la Juventus copre bene il campo, comincia pressando alto ma ovviamente non riesce a farlo sempre. Il tempo si chiude fondamentalmente senza parate. L’occasione più pericolosa è sui piedi di Higuain che a metà tempo viene pescato bene in velocità, si presenta davanti a Reina ma è bravissimo Koulibaly a deviare in angolo. Prima, era stato Lichtsteiner a tirare alto dopo una smanacciata di Reina che aveva respinto un cross di Alex Sandro. Koulibaly gioca una partita molto accorta. Ottima anche la prova di Diawara che recupera tanti palloni e non sembra mai un diciannovenne. Rocchi vuole tenere la partita a freno e ammonisce per le brutte entrate: gialli a Chiellini, Alex Sandro, Insigne, poi risparmia Hernanes per un’entrataccia su Allan.
Il Napoli non costruisce occasioni da gol (la più pericolosa è un tiro di Callejon deviato in angolo), Mertens è ben controllato dai centrali juventini, però non indietreggia più di tanto ed è sempre pronto a ripartire. Al 38esimo, Allegri cambia la Juventus: infortunio muscolare a Chiellini e mette dentro Cuadrado arretrando Lichtsteiner sullalinea difensiva. Si rende conto che il Napoli non è granché pericoloso e prova ad approfittarne. Prima della fine del tempo, Sarri chiede il secondo giallo per Alex Sandro che carica Reina.
Secondo tempo.
Pronti via, Mertens ha un’occasionissima: lanciato benissimo, ha tanto spazio tra sé e Buffon ma non riesce a controllare. Al primo affondo, la Juventus segna. In maniera incredibile. Erroraccio di Ghoulam che svirgola il rinvio, dà la palla all’indietro e Bonucci al volo insacca di sinistro.
Ma il Napoli non si arrende: al 51esimo, Insigne va via sulla sinistra, crossa basso per Mertens che viene anticipato. Due minuti dopo, il pareggio: bellissimo assist di Insigne che riceve palla dopo un’azione manovrata del Napoli, lancio perfetto per Callejon che da destra al volo non sbaglia. È il secondo gol del Napoli in questo stadio. La Juve accusa il colpo. Il Napoli ha un’altra grande occasione con un contropiede orchestrato da Hamsik (salito di tono nella ripresa) ma non conclude. Il Napoli non spreca mai un pallone, gioca sempre in modo ragionato, Allan e Diawara sono ammirevoli.
Al 60esimo la svolta. Sarri toglie – invero inspiegabilmente – un arrabbiatissimo Insigne per Giaccherini sommerso dagli applausi dello Juventus Stadium. Insigne non si dà pace, chiede spiegazioni. Ammonito Lichtsteiner. Allehri toglie Pjanic (deludente), e inserisce Marchisio.
Quando la partita sembrava nelle mani del Napoli, segnato Higuain: lancio per Khedira, la palla gli ritorna sui piedi (ancora Ghoulam) e lui di sinistro la mette in rete con un diagonale rasoterra imprendibile. Incredibile ma vero. Il Napoli prova ancora a reagire, con un tiro di Mertens, con un quasi autogol di Mandzukic e un batti e ribatti in area. Ma non inverte il destino. Si ritorna a Napoli con una sconfitta.