Se esiste una statistica, a Bergamo il Napoli ha la percentuale più alta di cappellate difensive della sua storia.
Il mio Atalanta – Napoli 1-0
– Prima o poi doveva accadere.
– Prima o poi doveva accadere di giocar male e perdere. Una nuova Udine lungo il cammino poteva capitare.
– Insomma, parliamo della classica partita di calcio che prepari in un modo e ti ritrovi a giocarla su un campo da golf con le regole del beach-volley, con le racchette e un pallone da basket. Dove le gambe non girano e se girano lo fanno lentamente e senza forza. Dove le teste girano solo per capire in quale angolo sono gli avversari. Dove nemmeno le mani aiutano perché non si riesce a battere una buona rimessa laterale. Quella partita in cui il passaggio più semplice diventa un’acrobazia, il pallone diventa un elemento ignoto, la porta avversaria una buca di un biliardo e la squadra di fronte un muro invalicabile.
– Avevamo appena finito di raccontare, con tabelle, numeri e statistiche alla mano, che il Napoli attuale era una macchina perfetta. Che il gol non era mai stato un problema. Che la difesa aveva recuperato gli antichi meccanismi. Che gli uomini, a prescindere da chi fosse sceso in campo, erano le pedine di un sistema ultra collaudato e che la squadra esprimeva il miglior calcio in Italia, e non solo.
– Avevamo appena finito di dire che Calle, fresco di convocazione in nazionale, era il miglior esterno del campionato; che Hamsik aveva finalmente trovato la maturità e la continuità; che Mertens era imprescindibile; che Milik non aveva bisogno di paragoni scomodi; che Hysaj era sempre dentro la partita; che Ghoulam non aveva sbagliato un intervento; che Maksimovic sembrava un veterano; che Zielinski era ormai un titolare e che Insigne aveva dato segni di ripresa.
– Poi invece è capitato che Calle ha mandato in campo il fratello gemello, campione di freccette; Hamsik ha sbagliato passaggi a tre metri e ha collezionato quaglie e beccacce al tiro; Mertens non ne ha imbroccata una; Milik si è mosso a vuoto; Hysaj ora sta con le novalgine e ci ha fatto rimpiangere Maggio; Ghoulam ha il ghiaccio sulla mascella; Maksimovic con dribbling e smarcamenti da ultimo uomo si è trasformato in Makiriches; Jorginho si è mosso lesto come Ualdifiori o come mio nonno e Insigne è tornato a pensare agli Europei di passeggiata nel parco.
– Poi invece è capitato che la serata magica con il Benfica è sembrata un tempo di cui si è persa memoria e di colpo il pomeriggio di ieri ha presentato una messinscena di 11 controfigure.
– E quale poteva mai essere il teatro migliore per una farsa del genere?
Bergamo. Chi altri?
– Se esiste una statistica, si potrà notare senza margine di errore che a Bergamo il Napoli ha la percentuale più alta di cappellate difensive della sua storia.
– Soldà, Ganz, Lucarelli, Doni, Langella, Ferreira Pinto, Carmona, Maxi Moralez e Denis sono solo alcuni dei calciatori che abbiamo trasformato in eroi leggendari.
– Uniche due vere soddisfazioni: lo scudetto sulla testa di Alemao e una coppa Italia nell’anno del double.
– Prima o poi doveva accadere la giornata storta e di perdere l’imbattibiltà. Anche se è doveroso ribadire che, nonostante il campo pesante, contro Toloi, Masiello, Freuler, Conti, Petagna, Gagliardini e Caldara schierati sul terreno di patate nello stesso momento, una giornata storta sarebbe dovuta essere comunque comoda, su un rettilineo e in discesa.
– Il gol è la fotografia del match: Papu Gomez, che al cospetto di Hysaj ieri è sembrato Caniggia, ha superato il nostro terzino cadendo. Sul cross, Kulì ha sfiorato il pallone di testa, giusto per mandare fuori giri Ghoulam che, involontariamente, ha fornito un assist perfetto di molare per Petagna e 1-0.
– Il gol lo avrebbe realizzato anche Pacione bendato.
– “Va bene, è stato solo uno sfortunato incidente di percorso. Ora reagiamo” abbiamo pensato. Senza minimamente immaginare che l’incidente sarebbe durato fino al 90′.
– Nel primo tempo abbiamo tirato nello specchio della porta avversaria tre volte: diagonale di Calle che ha approfittato dello svenimento di Dramé; punizione forte e precisa di Ghoulam (l’ultima era datata 1995) sotto la traversa e bella girata di Milik in piena area. In tutti i casi, Berisha ha salvato la porta.
Ma Sportiello non era il titolare?
– “Va bene, è stato solo un primo tempo non all’altezza. Ora ci rifaremo” abbiamo pensato. Senza minimamente immaginare che nel secondo non avremmo mai più centrato la porta.
– Quando la squadra non gira, allora dovresti sfruttare le palle inattive, no?
Sui piazzati, Jorginho, che ha la stessa energia di Inler o di mio nonno, è riuscito con precisione millimetrica a passarla sul piede dell’avversario.
Non voglio ripetere sempre lo stesso concetto ogni domenica ma, a parte sporadici episodi, se su 12 corner solo due riescono a superare il primo palo e diventare pericolosi, non sarebbe necessario un apposito corso serale?
– Se poi si decide di piazzare contemporaneamente Milik e Gabbiaridi, perché si è continuato a fraseggiare palla a terra e non è arrivato un solo cross in area orobica nemmeno per sbaglio?
– La mia impressione è che la partita sarebbe potuta durare fino alla prossima sosta, il gol non lo avremmo mai fatto.
– Colgo anche l’occasione per dire che ieri avrei potuto arbitrare anche io o Sarri. Il direttore di gara, nonostante fosse RJzzolJ, non ha influito sul risultato.
– Curiosità e quesiti:
Palle perse, 65.
Al 58′ Hysaj ha fermato Papu Gomez.
Al 67′, a sfottere, è entrato Grassi.
Ieri è stata la giornata dei nonni: auguri Jorginho.
Freuler era un grande velocista.
Gasperini in una vita precedente era il Vesuvio.
Ma Sportiello non era il titolare?
Oggi Ferlaino parla di nuovo?
Qualcuno sa che problema ha Bargiggia?
– Se il problema è stato il turnover, allora ci vuole una rosa di 45 giocatori.
– Se il problema è stato il terreno di gioco pesante e gibboso, allora allagate e riempite di patate Castelvolturno
– Le uniche due risposte che sono riuscito a darmi per spiegare questa partita nefasta sono:
l’aria di Bergamo ci fa male;
Real – Eibar 1-1
Bayern – Colonia 1-1
Tottenham – City 2-0
Bayer – Dortmund 2-0
Celta – Barcellona 4-3
E se vogliamo dirla tutta, se la Juve, che ieri era a pezzi, avesse incontrato una squadra di calcio e non l’Empoli, oggi forse saremmo meno amareggiati.
– Prima o poi doveva accadere. Prima o poi dovrà accadere di giocar male e vincere.
– C’è la sosta. Capita a fagiuolo. C’è la sosta. Datemi una lametta.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata