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Serie B, la proposta di Sagramola (ad Brescia): «Niente promozioni dirette per aggirare il paracadute»

L’intervista al Giornale di Brescia: «La Serie B è un campionato che produce solo debiti, inseriamo la postseason per tutti in modo da non far vincere solo le grandi che retrocedono».

Serie B, la proposta di Sagramola (ad Brescia): «Niente promozioni dirette per aggirare il paracadute»
Db Liverpool (Inghilterra) 08/03/2022 - Champions League / Liverpool-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: pallone

Una proposta rivoluzionaria, per la Serie B, da parte di Rinaldo Sagramola, amministratore delegato del Brescia: cancellare le promozioni dirette e coinvolgere tutte le squadre meglio classificate in un grande torneo post-season che assegnerà i posti in massima serie. Questo il punto più importante di un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia e ripresa anche da Calcio&Finanza. Sagramola spiega anche le motivazioni di questa idea, già lanciata in Lega: «Via le promozioni dirette e play off anche per la prima e la seconda a fine stagione. Così tutto torna in discussione e in poche partite le differenze si riducono rispetto a un campionato su 42 partite quando chi può spendere quattro volte rispetto a noi arriverà sempre davanti. Se poi uno è forte, il più forte, può vincere sia alla quarantaduesima che ai play off. La Serie B, del resto, è un campionato che produce solo debiti: uno studio ha certificato che dal 2010 al 2015 il fatturato delle società del campionato cadetto è stato inferiore ai costi di gestione. Così è chiaro che la differenza viene fatta dal paracadute che hanno club importanti come Palermo, Cagliari o Verona che scendono e subito risalgono».

Secondo Calcio&Finanza, l’ipotesi potrebbe essere presa in considerazione nonostante la Serie A, da qui a tre anni, proverà a darsi un nuovo format e ad abbassare a 18 il numero delle squadre partecipanti, riducendo anche il numero di retrocessioni (probabilmente due). Tutto questo, sempre per evitare lo shock economico della caduta in Serie B. Sullo stato economico del Brescia: «La ricapitalizzazione estiva di 8 milioni e 100 mila euro, fatta per rientrare nei parametri richiesti per iscriversi al campionato, ci ha dato respiro, ma per essere autosufficienti dobbiamo chiaramente vendere giocatori e incassare, come per altro devono fare la maggior parte delle squadre del campionato cadetto. Che, come ho già spiegato, non genera grandissimi profitti».

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