Crotone come Lourdes. Diawara scriverà un’autobiografia sul suo weekend. Gabbiadini, con Milik infortunato, gioca senza pressioni.
Il mio Crotone – Napoli 1-2
– Le parole chiave sono: medicina, guarigione, cura, antidoto e moviola in campo.
– Le ho sentite talmente tante volte in queste ore che, nel caso dovessi avere problemi di salute, andrò a farmi un giro a Crotone. Altro che Lourdes.
– Se Milik avesse seguito la squadra in Calabria, mercoledì con l’Empoli, sarebbe già in campo zompettante.
– Milik ha già comunicato che non scriverà un’autobiografia perché si sente troppo vecchio.
– I titoli sono tutti dedicati all’effetto benefico che la città calabrese ha rilasciato alla convalescente squadra di Sarri.
– Crotone in realtà non ha guarito, ma il Napoli vi ha ritrovato i tre punti. Che è la panacea di tutti i mali.
– Se poi avessimo concluso la partita in parità numerica, molto probabilmente i commenti e il risultato avrebbero assunto parole come miracolo, madonnina, Padre Pio e prodigio.
– Il vecchio refrain della settimana scorsa invece ci ha confermato che Gabbiaridi, con l’assenza di Milik, gioca senza alcuna pressione e con la serenità di uno yogi.
– La degenza azzurra è ancora in corso perché contro questo Crotone non puoi soffrire nemmeno gli ultimi 30 secondi, in 7 uomini contro 11.
– Il gol subìto da parte di Rosi a uno sputo dal 90′ si aggiunge infatti alla lista di cappellate e ferite inaugurata il mese scorso al termine della gara di Champions con il Benfica.
– Il Napoli ha ritrovato una discreta intensità e una discreta manovra nel primo tempo ed è riuscito a portare a casa la vittoria cercando di gestire la ripresa, seppur in campo ci fosse Mazzoleni.
– Mazzoleni, impalato con quel sorriso beffardo e il cartellino rosso elevato al cielo, ha dissotterrato vecchi rigurgiti e mi ha fatto di nuovo ammalare.
– La biografia di Mazzoleni è già in edicola. Prefazione e traduzione sono di Pandev.
– L’esordio allo Scida poteva rappresentare un’incognita. Ma in tutta onestà, il Crotone attuale è più scarso del Castrovillari e forse, non voglio esagerare, dell’Inter di De Boer.
– Una incognita che in pochi minuti si è sciolta anche perché l’atmosfera bollente che si prospettava sui nuovi spalti si è strategicamente spostata nell’edificio adiacente allo stadio da cui probabilmente la partita si vede anche meglio.
– Il primo gol è nato grazie a una serie di regali da parte della retroguardia calabrese che ha trovato il suo culmine nel fantaliscio di Martella a due metri dalla porta che ha permesso a Calle di poter tirare a botta sicura in diagonale.
– La seconda rete invece è scaturita da un bel corner di Strinic che ha attraversato tutta l’area e le mani bucate di Cordaz per terminare sul sinistro di Maksimovic appostato sul secondo palo. Non sono riuscito a capire se il tiro è carambolato sul destro del nostro difensore, distinguendosi dunque con un auto assist, o sulla coscia di un avversario prima di finire in rete.
– In precedenza, grazie all’ennesimo assist crotonese con un perfetto retropassaggio, Gabbiaridi si è ritrovato solo al centro dell’area con un pallone da spingere solo in rete. L’attaccante azzurro però, a causa dell’assenza di pressione, si è fatto ribattere il tap-in dal portiere.
– Il Napoli avrebbe potuto in scioltezza arrotondare il risultato con Calle il cui tiro è stato deviato in angolo dall’estremo difensore e soprattutto con Mertens, che dopo aver centrato di testa le mani bucate di Cordaz, trovatosi completamente solo, non è riuscito a dare forza al pallone permettendo l’intervento disperato di un avversario che ha salvato quasi sulla linea.
– Il Crotone ha impensierito nel primo tempo Reina con una girata di Palladino e nella seconda frazione con un contropiede, in seguito ad un nostro angolo (?!), in cui Simmy, solo in area di rigore, ha appoggiato di giustezza in curva. Fondamentale la parata in allungo del nostro portiere sul tiro ravvicinato di Falcinelli.
– Il Napoli, per guarire, aveva bisogno di ritrovare le certezze perdute. Nel primo tempo ha riscoperto sicuramente Calle, un po’ in ombra nelle ultime uscite, e ha ribadito l’importanza del suo uomo squadra Mertens che in quanto a voglia e determinazione oggi non è secondo a nessuno.
– Bene Reina che conferma di essere uno dei migliori nei tiri sotto misura, mentre nelle conclusioni e i cross provenienti da lontano c’è ancora da lavorare con l’ottico.
– A centrocampo, Hamsik e Allan non hanno risentito dell’uomo in meno per un’oretta e la sorpresa è rappresentata dal giovane Diawara che ha disputato un’ottima gara sia nell’impostazione, sia nell’interdizione specie nel finale quando la squadra si è abbassata.
– Il diciannovenne guineano, dopo l’ottimo esordio da titolare, ha deciso di scrivere un’autobiografia sul suo weekend.
– Strinic e Hysaj hanno svolto il compito senza picchi, né pecche e la difesa ha controllato con disinvoltura gli evanescenti attacchi calabresi, fino a quando la squadra riusciva a ripartire.
– La reazione con rosso a Gabbiaridi ha certamente condizionato i 90 minuti. Anche se i più maligni dicono di non aver notato grandi differenze.
– Da segnalare che anche ieri nelle retrovie si sono rischiati dribbling folli e passaggi improbabili pur di giocare la palla. E la frase “Maksimovic spazza in tribuna” è stata votata la più bella della telecronaca.
– Il pallone in realtà è andato oltre gli spalti e il serbo dovrà risarcire il vetro della cucina e i danni per un servizio di piatti rotti a casa dei signori De Paola che vivono al terzo piano dell’edificio adiacente. Ieri assenti perché in viaggio di ritorno da Milano dopo aver visto la partita della Juve.
– A proposito della Juve, la seconda sconfitta meneghina accorcia la classifica e rende il campionato più combattuto.
– La partita è stata condizionata dalla mancata espulsione di Pjanic che, già ammonito, ha alzato la gamba in faccia a Donnarumma in uscita.
– In precedenza, lo stesso Pjanic aveva sbloccato la partita con una punizione cross finita direttamente in rete, ma che l’arbitro Rizzoli, ripeto, Rizzoli, ha annullato per fuorigioco inesistente.
– Mentre vi scrivo è in corso uno speciale nel ClubJuve di Sky. Generalmente nel salotto non si parla di arbitri ed episodi, mentre il “senza giacca” ha vissuto un’ora di “Rizzoliade” in cui gli antijuventini Caressa, Vialli e Mauro hanno cercato di convincere il povero Bergomi che Rizzoli si è ben comportato.
– Per molti è esagerato tutto questo can can mediatico che probabilmente durerà sino a Natale 2023, ma vorrei far notare che l’ultimo errore eclatante in campionato conto la Signora è datato 2007 (il tuffo di Zalayeta a Napoli) e prima nel 1964 quando a Sivori fu annullato un gol realizzato con le mani, quando all’epoca ancora vigeva il regolamento in cui i bianconeri erano esentati per questi tipi di falli.
– Alla fine è chiaro che gli errori si compensano.
– Eventi eccezionali degli ultimi 50 anni:
L’uomo sulla luna (1969)
Toto Cutugno vince Sanremo (1980)
Rilevato il bosone di Higgs (2012)
Gol regolare annullato sullo 0-0 alla Juve (2016)
– Un mio amico milanista a San Siro, seduto accanto agli attapirati signori De Paola di Crotone, mi ha mandato una foto con scritto “io c’ero”.
– A Crotone il Napoli c’è stato e ha vinto, con ancora molti problemi da risolvere. Ma stare nel gruppone di testa in attesa di miracoli, guarigioni e certezze, va benissimo.
– Nel mentre, attendiamo impazienti questa settimana di passione e la biografia di Rizzoli.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata