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Come gioca il Besiktas: la lezione del match d’andata, l’importanza dei dettagli

Analisi tattica del Besiktas alla luce della partita del San Paolo: la necessità di rimanere corti, l’attenzione sui cambi di gioco. Non sono imbattibili, ma servirà un Napoli attento.

Come gioca il Besiktas: la lezione del match d’andata, l’importanza dei dettagli

Due settimane fa, è finita come peggio non avrebbe potuto. Stasera il Napoli ha l’obbligo di provare a restituire lo smacco al Besiktas per rimettersi sulla carreggiata giusta e non compromettere una qualificazione che dopo le prime due gare del girone sembrava già in cassaforte. Nella partita del San Paolo sono stati commessi errori gravi, su cui però, siamo sicuri, Sarri e i suoi abbiano lavorato per determinare, questa volta, un risultato completamente diverso.

Il problema, al San Paolo, come ben ricordiamo non fu certo la fase offensiva. Gioco e occasioni da rete non mancarono, a difettare fu la precisione. Su 17 conclusioni, il Napoli ne mandò a bersaglio solamente due, una delle quali fu il rigore di Gabbiadini. A proposito dell’attaccante, è molto probabile, visti i due turni di riposo forzato in campionato, che stasera parta al centro dell’attacco dall’inizio. Sarà determinante il modo in cui verrà gestita la manovra offensiva, se in maniera simile a quanto accaduto con Mertens (scambi stretti e/o anche di posizione – solo in determinati frangenti – con avvicinamento degli esterni alla punta) oppure in modo diverso. Servirà sicuramente una buona rapidità di manovra e di pensiero. La difesa turca, anche se ben piazzata, ha mostrato di soffrire parecchio le trame in velocità dell’attacco azzurro. Senol Gunes ha già messo le mani avanti affermando che sarà difficile ripetere la prestazione dell’andata, che pure aveva fatto intravedere, comunque, delle crepe notevoli.

Besiktas

Qui il Besiktas ha provato un pressing alto ma in maniera disorganizzatissima. Il Napoli, con un disimpegno veloce e nemmeno troppo preciso, è riuscito a uscire addirittura centralmente, lasciando addirittura sei uomini avversari sopra la linea della palla. Il contrattacco orchestrato da Insigne con Zielinski di fianco parte sostanzialmente in parità numerica, 4 vs 4.

La gestione della fase offensiva influenzerà molto, però, anche la fase passiva. All’andata, l’eccessiva vicinanza degli esterni d’attacco alla punta centrale finiva per allungare fatalmente la squadra, soprattutto sui cambi di fronte dei turchi. Che in ripartenza, sulle fasce, con Quaresma e Adriano (la posizione dell’ex Barça però, con l’infortunio di Erkin che era il titolare inamovibile in posizione di esterno basso, sarà tutta da valutare) trovavano sempre campo libero e la possibilità di andare in 2 vs 1 contro gli esterni bassi azzurri per la difficoltà ad accorciare efficacemente sia di Callejon che di Insigne. Il primo gol subito al San Paolo è la prova lampante di tutto questo. E non per i ritardi in copertura dei due nel momento chiave, ma prima.

Besiktas

Il Napoli prova a portare pressione e a fare densità in zona palla per rendere difficile la costruzione al Besiktas, ma lascia scopertissimo il lato debole. Insigne è nella terra di nessuno e viene tagliato fuori dalla traiettoria del pallone. Beck alle sue spalle ha campo libero e più avanti, fuori dall’inquadratura, c’è già Quaresma che sta aspettando un succoso uno contro uno con Ghoulam. Da questo cambio gioco nascerà il gol di Adriano.

Altro punto chiave sarà eludere la schermatura davanti alla difesa ormai classica del 4-2-3-1 turco e far funzionare meglio la costruzione dal basso. In questo senso, Chiriches fornisce ora molte più garanzie di 15 giorni fa, quando era al rientro dopo un mese e mezzo. Il rumeno ora è rientrato appieno nei meccanismi e con la Juventus ha disputato un’ottima gara. Determinante anche l’assegnazione della cabina di regia. Jorginho, pur non asfissiato particolarmente, al San Paolo patì l’energia e il senso della posizione di Uysal, deputato a guardarlo a vista. Non è difficile immaginare che possa essere riproposto nuovamente Diawara, per rispondere in quella zona di campo anche dal punto di vista fisico. Non si tratterebbe nemmeno una bocciatura per Jorginho, che avrebbe tutta la possibilità di tornare utile sabato contro la Lazio (mini-spoiler: contro i biancocelesti il suo particolare modo di giocare potrebbe risultare determinante, ma ci torneremo tra qualche giorno nell’analisi dello spartito tattico di Simone Inzaghi & co.).

Le armi a disposizione per piegare la resistenza del Besiktas ci sono tutte. Servirà attenzione maniacale per tutti i 90 minuti, per ridurre al minimo gli errori. Sapendo dove si è sbagliato, stavolta sarebbe peccato mortale non riuscire nel compito.

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