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Milik smentisce il Napoli sui tempi di recupero: «Spero di tornare in primavera»

Intervistato da un sito polacco, dice: «Non voglio avere fretta, sono giovane. A Napoli non pago quasi mai nei ristoranti».

Milik smentisce il Napoli sui tempi di recupero: «Spero di tornare in primavera»
L'intervista di Milik al sito polacco

In Polonia temono la fretta del Napoli

Arkadiusz Milik ha rilasciato un’intervista al sito polacco Sportowefakti e le sue dichiarazioni non sono confortanti sui tempi di recupero. Milik ha adottato la stessa linea dell’ortopedico polacco Smigielski che invitava il calciatore polacco a non avere fretta. È il concetto che esprime il centravanti del Napoli che è stato operato la legamento crociato anteriore. E mentre il Napoli lascia filtrare, De Laurentiis lo ha addirittura detto a Radio Kiss Kiss Napoli, che potremmo rivedere in campo Arkadiusz a metà gennaio, lui dice:

Non voglio avere fretta, sono giovane, ho un’intera carriera davanti a me. Tornerò quando sarò al cento per cento e i medici mi daranno l’ok. Finora – aggiunge – la riabilitazione sta proseguendo bene, non ho problemi col ginocchio, non si gonfia né si sta accumulando sangue. Ma francamente è presto per dire come starò tra due mesi.

Il titolo dell’intervista è proprio: «Spero di tornare in primavera», quasi come se in Polonia temessero questa accelerazione da parte del Napoli.

La riabilitazione

Milik ha parlato della riabilitazione, degli esercizi che sta compiendo, di come ha reagito al primo infortunio della sua carriera. «I primi giorni sono stati molto difficili, ero depresso, poi mi sono ripreso. Credevo che fosse un normale scontro di gioco, come ne ho avuti tanti. Sostengo due sedute di allenamento al giorno, sto facendo esercizi supplementari ma siamo ancora nella fase iniziale della riabilitazione».

Il rapporto con Napoli

Milik parla anche di Napoli. Racconta che a San Gregorio gli hanno fatto la statuina e anche quella con la gamba ingessata. «Avverto il sostegno dei tifosi, della società». Racconta di Decibel Bellini e della sua decisione di chiamarlo col nome Arkadiusz e non Arek. «Raramente passeggio per la città, il calcio a Napoli è una religione, è difficile muoversi nel pomeriggio. Foto, autografi, è tutto molto bello ma naturalmente qualche volta è bello anche staccarsi dal caos». Ha rivelato dei consigli dei compagni di squadra a non indossare orologi.

Non mi è accaduto mai niente, solo una volta sono stato inseguito da due giovani in motorino ma volevano solo farsi una foto con me. Ad Amsterdam sono stato bene ma lì il sole c’era cinque o sei volte in un anno, a Napoli è diverso.

Milik parla anche dei ristoranti: «A Napoli i giocatori non pagano quasi mai, qui avrò pagato due volte su dieci»

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