L’idea di attacco dell’ex allenatore del Borussia Dortmund che antepone a tutto (pure a Lewandowski) il gioco di squadra.
Per i lettori del Napolista il tema non è nuovo. Ma, giustamente, il Guardian insiste. Perché ieri ad Anfield Road non si è disputato un incontro di calcio ma c’è stata un’esibizione heavy metal, quella del Liverpool di Jurgen Klopp che ha sommerso di gol il Watford di Mazzarri (ieri molto difficilmente qualcuno sarebbe uscito indenne da Liverpool). E il quotidiano britannico torna sull’attacco dei Reds, su Firmino l’anomalo centravanti (che poi centravanti non è, lo si potrebbe definire guastatore d’attacco, scattista) che Klopp ha preferito a Sturridge, e sui suoi compagni di reparto: quel Coutinho un tempo giovane speranza dell’Inter e Manè che ha segnato un primo gol con un colpo di testa in tuffo.
Il Guardian spiega bene che cosa Klopp pretende da un centravanti: che attacchi lo spazio tra il difensore centrale e quello al suo fianco (Holebas) – nella mazzarriana difesa a tra – non appena Jordan Henderson si affaccia nella metà campo, viene incontro, fa un giro su sé stesso e appoggia in diagonale a Coutinho che si accentra e segna il due a zero. Ecco il centravanti secondo Klopp l’allenatore che sostituì Lewandowski con Ciro Immobile e che l’anno prima aveva acquistato Aubameyang e Mkhitaryan. Per l’allenatore è sempre il gioco di squadra al primo posto:
Battemmo il Real Madrid 4-1 con quattro gol di Lewandowski, ma lui non avrebbe segnato se avessimo perso 1-0.
I gol sono importanti ma non sono tutto. Perciò oggi Firmino è un intoccabile nel suo Liverpool.