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Tutto quello che è stato detto a Insigne a fine primo tempo

La colpa di Baggio? Non essere Insigne. Migliore in campo Diawara. La Dacia Arena sembrava il Santiago Bernabeu

Tutto quello che è stato detto a Insigne a fine primo tempo

Il mio Udinese – Napoli 1-2

– “È cchiù forte ‘e me. A me Insigne m’fa saglì ‘o sangue ‘ncapa. Nun è possibile. Maall’animaechit…biiip”. Il classico commento del Minao al primo tocco errato del 24 azzurro.

– In genere il Minao non è uno che si fossilizza su un giocatore e brontola per qualsiasi cosa faccia, anzi. È pacifico e spesso prende questioni allo stadio con chi invece ha sempre da ridire. In passato ha difeso giocatori come Olive o Savini, ma con Insigne non riesce ad essere lucido e dal primo all’ultimo minuto ha sempre un “occhio di riguardo”.

Insigne, perché non sei Baggio?

– Non ho mai compreso il motivo, ma durante la partita, almeno una volta, si lancia in un improbabile paragone con Baggio, senza che mai nessuno ne abbia fatto accenno.
È come se uno si lamentasse ogni volta che guarda la moglie, bruna, bassa e con gli occhi castani, e la vorrebbe bionda, alta e con gli occhi azzurri.
“Ecco, mo’ se c’era Baggio, stoppava la palla, alzava la testa e pennellava l’assist al momento giusto. Nun è cosa, nun è cosa. Chisto nun è Baggio e se c’era Baggio avremmo segnato. Mièrutt..biiip”.

– 10 minuti di Udinese Napoli e le bestemmie e gli improperi si sono susseguiti senza sosta.

– Con la sosta siamo passati all’inevitabile calcio parlato. Un altro classico: in 15 giorni sono stati accostati al Napoli almeno tre generazioni di attaccanti. Tra cui, Zaza che segna meno di Meggiorini, Keita che ci ha fottuto 2 punti, Pavoletti che non vuole lasciare Genova, Zapata che vuole giocare e Melania Gabbiadini che non vuole togliere il posto e il sorriso al fratello.

– Dal calcio parlato, avremmo dovuto lanciarci al calcio giocato, ma il primo tempo in Friuli è stato uno spot al calcio onirico. Senza i biiip del Minao ci saremmo addormentati dopo un quarto d’ora.

Zapata in dribbling

– Unica azione degna di nota è stata quella in cui Zapata ha superato in dribbling (sì, in dribbling) Chiriches e ha scaricato su Reina in uscita.

– Squadre molto, troppo, guardinghe ed attente a non prenderle. Per sbloccare la gara ci sarebbe voluta una svirgolata alla Ghoulam, un dribbling alla Chiriches in area o un banale errore difensivo. Ma senza Domizzi nelle fila bianconere e con quel Kulì lì dietro non ci sono state possibilità, seppur Ghoulam e Chiriches ci abbiano provato.

– Prima dell’evento, l’atmosfera non era delle migliori. Non c’era la smania di rivedere la partita, né si è avvertita la solita astinenza prodotta dalla sosta.
Ascoltando i commenti durante la settimana è come se la paura avesse preso il sopravvento. Ho sentito la stessa ansia di quando ci si deve presentare impreparati ad un esame e speri che il professore si sia ammalato e rimandi tutto a data da destinarsi.

– Va bene che quando ci sono i friulani bianconeri non bisogna mai stare tranquilli, ma tendendo bene l’orecchio è come se per alcuni il Napoli stesse per recarsi al Santiago Bernabeu e non alla Dacia Arena per giocare contro l’Udinese di Delneri. E ripeto, Delneri.

– Il momento di appannamento di questo mese ha creato una nuvola grigia intrisa di peste e preoccupazione e mai come ieri ho sperato in una virata netta verso cieli più tersi.

– “Ma manco ‘nu passaggio ‘e tre metri riesce a fa’? Chisto nun è concentrato. Chisto oggi nun ce serve a niente. L’adda levà subito. Nun ‘o voglio cchiù vedè. Machecca…biiip”.
No, decisamente il primo tempo non è stato di buon auspicio e se Insigne avesse continuato con quella inconsistenza, il Minao non avrebbe visto l’epilogo con un fegato integro.
– Nell’intervallo siamo passati dal lentissimo Udinese Napoli al canale 204 di Sky in cui abbiamo visto 10 minuti di un altro sport: Dortmund – Bayern.

– Insigne impalpabile, Mertens accoppato dai difensori, Calle troppo timido, centrocampo poco reattivo con Allan impreciso e difesa in cui Kulì ha sovrastato tutti, avversari e compagni. Come la risolviamo? Con quegli inutili cross bassi su cui non arriviamo mai?

– Mai commento fu più profetico. E mentre il Minao ci enumerava le partite in cui “chisto nun segna ‘a 3 anni”, Mertens ha servito in area Calle sulla corsa, cross basso e piatto di Insigne sotto la traversa.

– Per un decimo di secondo ho creduto che l’avesse tirata alta, ma il Minao inginocchiato ad urlare “GOOOL” mi ha tolto ogni dubbio.

– Un minuto dopo, sempre Insigne ha colpito la traversa con un tiro da fuori area.

– Ovviamente abbiamo iniziato a sfotterlo buono e meglio, ma il Minao, dopo quel barlume di estasi, è ritornato col ritornello: “nun è possibile. Eri solo, eri solo, vuoi sfondare ‘sta porta? Sempre cu ‘stu cazz ‘e tiro a giro? Invece ‘e t’pittà ‘e capilli, ti ha fa crescere ‘o codino. Baggio nei momenti che contano, non sbagliava mai. Puozz…biiip”.

– Insigne, solo in area, non ha sfruttato un rimpallo e ha tirato alto. Ma nemmeno il tempo di concludere l’elenco dei santi da strappare al cielo che Hysaj si è proposto sulla destra in seguito ad una cavalcata e ha lasciato partire un lungo traversone basso in area di rigore. Difesa friulana abbastanza impacciata e Widmer, in versione Ghoulam quando sonnecchia, ha sbagliato il retropassaggio al portiere. La palla è rimasta a metà strada ed il pluribestemmiato Insigne, alla Baggio, alla Inzaghi o alla Pratto, ne ha approfittato e lesto l’ha piazzata in rete.

– Il Minao è impazzito e la moglie bruna, con gli occhi castani e un poco tarchiatella si è trasformata in Barbie. Ci mancava solo che dicesse: io l’ho sempre detto che è un campione.

– Il 90% dei tifosi, dopo quel primo tempo, avrebbe mollato volentieri un pacchero ad Insigne. Solo perché il restante 10% era sintonizzato alla radio.

– La tranquillità è però durata un attimo. Da un angolo regalato da Hamsik, Perica ha anticipato Kulì e l’ha girata quasi all’incrocio dei pali dimezzando lo svantaggio.

– All’istante mi sono tornati gli incubi e fuori la finestra ho intravisto di nuovo quella nube sempre più nera, pregna di svirgolate e cappellate, pronta ad incombere sulle nostre teste.

– In realtà, il Napoli non ha mai sofferto ed è stato molto più vicino alla terza segnatura che ad un 2-2.
Evidentemente eravamo molto più tesi noi tifosi che i giocatori in campo.

– Un finale così tranquillo, con palla 60 metri dalla nostra porta, non lo ricordavo da tempo. Una partita senza clamorose cavolate difensive non la ricordavo da tempo. Una prestazione più solida ed efficace che bella e pirotecnica non la ricordavo da tempo.

– Un 2-1 in cui non è stato necessario giocare ad un ritmo forsennato e costruire 20 occasioni per raggiungere il risultato. Una vittoria che non fa una piega, che definirei cinica, e che sinceramente a me fa molto più piacere rispetto alle partite da Globetrotters.

– Vincere a Udine, terra di mazzate, bocconi amari e figuracce, dopo 9 anni, è stata una liberazione. Oltre che una goduria.

– Migliore in campo ho scelto Diawara, solo perché Kulì sul gol si è fatto beffare dallo scellone.

– Diawara ha 19 anni ma è del 1979.

– Kums, che è stato molto vicino alla maglia azzurra, si è rivelato uno schizzetto rispetto al guineano.

– Non so se c’è stata la svolta, ma la nube tossica si è dissolta e l’aria è tornata ad essere respirabile.

– Insigne non sarà mai Baggio, ma ieri ci ha fatto vincere.

– Minao, ma vafancu…biiip.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

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