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Smigielski, ortopedico polacco: «Milik non abbia fretta, gli servono 150 giorni per guarire»

L’ex capo della commissione medica della Federcalcio polacca: «È prematuro parlare di tempi di recupero, Milik è giovane, ha tanto tempo davanti a sé».

Smigielski, ortopedico polacco: «Milik non abbia fretta, gli servono 150 giorni per guarire»
L'intervista all'ortopedico Smigielski a un sito polacco su Milik

Il medico della primatista mondiale di lancio col martello Wlodarczyk

L’intervistato è Robert Smigielski, ortopedico polacco, medico – tra gli altri – della primatista mondiale di lancio col martello Anita Wlodarczyk e del lanciatore del disco Piotr Malachowski, ed ex capo della commissione medica della federcalcio polacca. È stato sentito due settimane fa dal sito polacco sport.pl. Oggetto dell’intervista è stato il recupero di Arkadiusz Milik.

Milik è giovane, non deve avere fretta

Smigielski si è schierato per una linea prudente. Per lui è prematuro affermare che Milik possa tornare in campo cento giorni dopo l’infortunio. Tra cento giorni, ha aggiunto scherzando, potrà fare shopping, ma giocare è un’altra cosa. Smigielski ha sostenuto che una cosa è la volontà dell’atleta e un’altra sono i fisiologici tempi di recupero. «Dipende da come sarà guarito il ginocchio, da come procederà la riabilitazione. Oggi è prematuro parlare di tempo di recupero. È inutile mettere fretta al calciatore, è un pio desiderio parlare di cento giorni. Milik deve avere il tempo per guarire in fretta, senza pressioni. È un grosso errore accelerare il rientro, la ricostruzione del legamento non è una cosa semplice. Milik è giovane, ha una lunga carriera davanti a sé, questa fretta è inutile». Centocinquanta giorni significherebbe avere Milik in campo agli inizi di marzo.

Il tempo di recupero standard è nove mesi

Smiglielski ha aggiunto che «in tutto il mondo il tempo standard di recupero è nove mesi. Sei mesi è il periodo minimo. Certo, ci sono le eccezioni ma sono casi particolari, atleti che hanno un’ottima struttura muscolare-scheletrica. Non è questione di determinazione dell’atleta. Adesso non si può fare alcun tipo di previsione. La funzionalità dell’atleta sarà resa evidente dalla risonanza magnetica. Lui non deve tornare per fare shopping ma per giocare a calcio ad alti livelli e quindi bisogna essere sicuri che il recupero sia avvenuto perfettamente».

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