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Cagliari-Napoli 0-5, pagelle / Se Mertens fa la tripletta vuol dire che è attaccante

I voti della strana coppia: Capitan Hamsik. Lorenzo magnifico e umile. Aveva ragione Sarri

Cagliari-Napoli 0-5, pagelle / Se Mertens fa la tripletta vuol dire che è attaccante

Le pagelle di Cagliari-Napoli a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

REINA – Tempo di Natale e lui fa la bella statuina inoperosa e festante. Il riposo del guerriero, tranne una parata in due tempi al 35’ del secondo tempo, sullo zero a cinque – senza voto

Merita un voto perché è rimasto vigile anche sullo zero a cinque, evitandoci un gol che poteva venir fuori da una semplicissima sciocchezza e disattenzione. Solo 3 gol subiti in più rispetto allo scorso anno (e quattro fatti in più senza centravanti). Le statistiche sono importanti e Pepe lotta per difenderle – 6  

L’umanità di Koulibaly

HYSAJ – Non si ferma più. Un uomo, un crescendo. Sfodera un repertorio completo: spinta, chiusure e interdizioni difensive, dribbling. Con la preziosa aggiunta di una deviazione salvifica su tiro di Padoin, l’unica vera occasione dei sardi – 7

Una macchia soltanto: l’ammonizione inutile che si becca per una sciocchezza. Ma non cambia di una virgola il voto – 7

CHIRICHES – Là dietro c’è poco da fare, ma la vigilanza è attenta e lo diventa ancora di più con l’uscita a sorpresa del gigante nero. È sua la sponda di testa quando Hamsik apre la serie dei gol mangiati – 6

Quando Koulibaly esce la paura più grande riguarda i risvolti che la cosa può avere sulla difesa, che si regge sulla sua forza fisica e sulla regia di Albiol. E invece Chiriches non molla un punto sulla sicurezza, dietro. Bravo – 6

KOULIBALY – Tra le sue doti la capacità di leggere le profondità avversarie. Concede una palpitazione con un rischioso controllo al 33’ del primo tempo. Poi si fa male e scopriamo tutti che è umano – 6

Non sarebbe così forte se non fosse così dirompente. È questo che implica, l’essere dirompente: che, quando scoppi, deflagri del tutto, come ha fatto lui. Facendo una cazzata, stroppiandosi persino, è vero, ma se fosse riuscito ad incazzarsi senza prendere il giallo e senza farsi male, probabilmente avremmo dato 10 alla sua dirompenza. Perciò, in un arzigogolo di parole che forse ho capito solo io, torno all’inizio del giudizio e considero la sua dirompenza una mezza qualità – 6

ALBIOL dal 42’ del secondo tempo – Amministra l’emergenza serenamente, ma non nel senso renziano dell’avverbio, Ilaria cara – 6

Non puoi mettermi Renzi ed Albiol nella stessa frase, Fabrizio, eccheccazz! – 6  

STRINIC – Meno sghembo, cioè più lineare di Ghoulam. Tra meno di un mese sarà titolare fisso – 6,5

Se questo era una sorta di prova Invalsi in vista della Coppa d’Africa direi che possiamo promuoverlo a pieni voti – 6,5

Centrocampo competitivo

ZIELINSKI – Il Napoli a Cagliari impone una dittatura quieta. Il gioco è un albero natalizio che prima o poi è destinato a dare spietati frutti e Zielinski è un ramo solido e svettante, decisivo nell’impostazione. Passata la paura per la botta rimane in campo e segna, con una cagliosa di rara potenza – 7,5

I miei appunti, quelli che prendo durante la partita in attesa dei tuoi giudizi, recitano: “Dopo averci fatto temere il peggio per la botta presa segna la cagliosa per il terzo gol”. Fabrizio caro, saremo anche una strana coppia ma abbiamo l’empatia: batti il cinque – 7,5

ROG dal 25’ del secondo tempo. Entra e si realizza una mini-rivoluzione sarrita, con Callejon centravanti e lui e Giaccherini a destra. De Laurentiis sarà sempre più contento – 6

Si dà da fare in tutti i modi per mettersi in vista. E ci riesce – 6   

JORGINHO – Un paio di appoggi li sbaglia, ma nel dominio di oggi dà i tempi giusti al tiki-taka di marca azzurra, come nella stupenda azione che conduce allo zero a uno di Mertens – 7

Su una cosa possiamo stare tranquilli, Fabrizio: il centrocampo. Non solo abbiamo giocatori freschissimi e giovani che potranno coprirci i prossimi anni, ma lo stesso Jorginho, nostro titolare fino a quest’estate, quando viene messo un po’ da parte a vantaggio dei giovani migliora come il Napoli tutto – 6,5

Io sono Capitano

HAMSIK – Ormai è un mago nei cambi di gioco. Fatta la premessa, ha uno score da record: la palla per il primo gol a Mertens, il gol mangiato di cui sopra, il gol fatto, un altro tiro importante. Avrebbe meritato la doppietta – 8

Storari che si mette contro il piede a cazzimma di Hamsik, che sarebbe stato l’apoteosi di quest’annata da Capitano. Ah, che dolore. Ma il gol a cazzimma arriva lo stesso, dopo la traversa di Insigne. Cazzimma nel senso di freddezza, nel senso di crederci, di essere al posto giusto e fare la cosa giusta. E poi c’è la reazione che gli frutta l’ammonizione: il vecchio Hamsik, forse, avrebbe accettato che qualcuno gli pestasse la mano, ma il nuovo no. Non si fa e te lo urlo, perché io sono Capitano – 105  

CALLEJON – È il prototipo del giocatore totale, per testa e polmoni. Anche lui prende a pallate il povero Cagliari ma rimane all’asciutto e si guadagna la nomination nella serie dei gol mangiati, a tu per tu con Storari. Finisce da centravanti – 7,5

Un paio di volte ignorato da Mertens in cerca del gol personale. Ma che gli vuoi dire al diavulillo in un pomeriggio così? – 6,5

La maglietta strappata

MERTENS  – Il suo show comincia all’11’ del primo tempo, con finta e tiro. Poi i tre gol, più uno mangiato e una rovesciata egoista su cross di Hysaj perché dietro aveva Callejon pronto. Finisce con la scella a prendere aria. Se fa una tripletta vuol dire che è un attaccante o no, Ilaria? – 8,5

Si sposta lievemente la palla mentre è spalle alla porta, si gira mentre intorno a lui i difensori del Cagliari cercano di capire cosa vuole fare e poi tira una randellata che affonda Storari. C’è già tutta la grandezza di questo piccolo gnomo dalla velocità supersonica nelle gambe, in questo gesto, Fabrizio. Poi la rovesciata, bella ma egoista, alla fine del primo tempo. E poi il quarto gol, su assist di Insigne, e persino il quinto. Più che la maglietta sudata, questa settimana, Fabio Avallone dovrà firmare la maglietta strappata, lacerata, assassinata. Il simbolo di questo Dries – e della nuova cavalcata del Napoli – è quella maglietta. Il sudore di Mertens non puzza: buca – 9

GIACCHERINI dal 30’ del secondo tempo – Per la prima volta entra da vice Callejon ed è sempre presente nelle ripartenze micidiali di una squadra insaziabile – 6

Alla fine dell’anno a Giaccherini metteremo un 7,5. Ormai ho capito come funziona, con Sarri: basta aspettare – 6  

INSIGNE – Che partita per Lorenzo il Magnifico ma anche Umile, sempre con la maiuscola. Davanti spavaldeggia in lungo e largo, ripiegando sempre. Una traversa e due assist da gol – 7,5

Quella palla che la traversa gli toglie dalla porta urlava vendetta e grazie a Marek l’ha ricevuta. Assisteggia, protegge, recupera, c’è sempre, con umiltà, come dici tu, e dedizione. Meritava il gol decisamente – 8

La tregua

SARRI – Il Napoli avrà pure giocato bene con il Sassuolo, secondo la testarda analisi di Sarri, ma in questo Napoli, dall’inizio di dicembre, è come se fosse scattato di nuovo un positivo clic in testa. Sarà merito della forma, della tregua tra allenatore e presidente, sarà merito di tutto questo e di altro, ma è così se vi pare – 8

È questo lo spalla a spalla di cui abbiamo bisogno: che si remi tutti nella stessa direzione. Per il resto, continuo a sperare che il mister non parli mai più in preda all’istinto toscano che lo fa bello e lo rovina ad un tempo, ma devo riconoscere che aveva ragione lui: ci voleva tempo per gestire l’emergenza. Ho avuto paura che si rompessero le giarretelle tra mister e Presidente e che dovessimo sorbirci tutto un campionato di ritorno con frasi sibilline e accuse incrociate come litigi da bambini. Ho avuto la tentazione di mettermi in mezzo, come fanno i peggiori genitori. Ma i bambini, a volte, vanno lasciati litigare. Serve per fare pace e giocare di nuovo insieme – 8

ARBITRO CALVARESE – Gestisce senza problemi. Qualche dubbio su un fallo sospetto su Hysaj, nell’area sarda – 6

Secondo me di dubbi ce n’erano un paio, ma più forte dei dubbi fu la manita, che mi ha reso superba la pasta e patate di mezzodì – 6

PUBBLICO – ‘Lavali col fuoco’, urlavano. E noi li abbiamo letteralmente appicciati. Una, due, tre volte, per Rastelli, Borriello e Pisacane, i loro uomini napoletani in squadra. E poi abbiamo fatto anche il quarto, per punire la stupidità, e il quinto, contro il razzismo. È un peccato che una frangia di idioti macchi un tifo bello come quello che si è sentito sugli spalti del Sant’Elia: perché quando un pubblico applaude i propri colori anche quando la sua squadra perde 5 a 0 è molto, molto bello – 0 a chi inneggia al Vesuvio. 10 ai cagliaritani intelligenti, che però dovrebbero prendere più nettamente le distanze dagli idioti

 

 

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