ilNapolista

Fiorentina-Napoli, match a due facce (ma non è solo “colpa di Maksimovic”)

L’analisi tattica: il Napoli è ordinato nel primo tempo, ma poi perde le giuste distanze nella ripresa. Il difensore serbo è uno dei problemi della serata, insieme a un dispositivo di pressing pigro. Soprattutto a centrocampo.

Fiorentina-Napoli, match a due facce (ma non è solo “colpa di Maksimovic”)

Quella del titolo è un’espressione di cui spesso si abusa, nel calcio moderno. In questo caso, però, è particolarmente pregnante. Fiorentina-Napoli è stata davvero un match a due facce. Merito e demerito della Fiorentina di Paulo Sousa, che ha indovinato il piano-partita fin dal primo minuti, e poi ha saputo declinarlo perbene nella ripresa, complice un Napoli che ha via via perso le giuste distanze in campo.

La scelta del tecnico viola è stata semplice quanto comprensibile: cercare di arginare il gioco del Napoli attraverso il pressing e poi utilizzare la palla alle spalle della difesa per provare a innescare Kalinic.

fionap

Cinque uomini della Fiorentina nella metà campo del Napoli in un momento di costruzione bassa: tutte le linee di passaggio sono schermate, Diawara è in posizione per la salida lavolpiana classica ma non può essere servito da Chiriches, costretto a lanciare lungo.

I lanci lunghi dei viola, nella sola prima frazione di gioco, sono 36 su 312 passaggi totali. Un lancio lungo ogni 8 passaggi. Sousa ha cercato il più possibile di giocare lungo l’asse verticale, in modo da spostare l’asse della partita lontano dal possesso palla. Un “luogo figurato” di gioco che sorride al Napoli, per la maggior tecnica dei suoi calciatori e per naturale predisposizione tattica. Due parametri che permettono alla squadra di Sarri di prendere comunque in mano il possesso di palla, di gestire i ritmi della prima frazione di gioco. In cui, la squadra di Sousa costruisce solo 2 occasioni in open play e tira, in tutto, 4 volte verso la porta. Due da fuori area, una con Kalinic (l’unica occasione reale del primo tempo dei padroni di casa). Il quarto tiro viene ribattuto dalla difesa.

Cosa è cambiato nella ripresa

La Fiorentina rientra in campo più ordinata, più compatta, il possesso di palla è più fluido. Ma, soprattutto, il lancio in verticale parte ora da una posizione più avanzata, diciamo intorno alla trequarti. Sotto, il campetto di tutti i key passes realizzati dalla squadra di Sousa nella seconda frazione di gioco. Sono addirittura 10, cinque volte quelli della prima frazione di gioco.

Ovviamente, è anche “colpa” del Napoli. La squadra di Sarri, come ha detto lo stesso tecnico toscano nel postpartita, ha perso le giuste distanze tra i reparti, non è riuscita a coprire in maniera efficace tutte le zone del campo. Questa difficoltà la leggi in un dato fondamentale, quello dei tackle riusciti: nel primo tempo, sono stati il 56%. Nella ripresa, la percentuale è calata fino al 29%. Da questo down, si capisce la difficoltà riscontrata dai calciatori del Napoli nell’avvicinarsi agli avversari nella fase di non possesso. Quindi, fondamentalmente un problema di distanze in campo.

fionap2

I gol della Fiorentina

A questo punto, un sistema organico e armonico come quello del Napoli va in difficoltà nella lettura delle situazioni. Tutti e tre i gol nascono da una cattiva gestione collettiva rispetto a un’azione della Fiorentina.

fionap3fionap4

I due frame che portano alla punizione del primo gol. La situazione è letta male dall’intera squadra: Zielinski si alza in pressing, dopo il giropalla basso della Fiorentina, senza l’opportuna copertura preventiva. Callejon è in ritardo, Diawara non ha l’immediata elasticità per capire che non ha avversari cui badare e quindi schermare il centrodestra. A quel punto, la linea di pressione è saltata ma la difesa non ha accorciato immediatamente. È una scelta di Sousa, che attraverso Kalinic ha cercato in ogni modo di tenere piatta la terza linea di Sarri.

In questo caso, il dispositivo funziona alla grande. Perché Maksimovic non tiene la linea, è in posizione troppo avanzata e permette a Kalinic un inserimento di taglio tra se e Albiol (che scappa indietro). Ghoulam, sulla sinistra, fa il movimento d’appoggio classico del terzino nel 4-3-3, avendo appoggiato il pressing dal lato forte. L’unica soluzione alla situazione di scompenso, sfruttata al massimo da Bernardeschi nell’halfspace, è il fallo.

Il secondo e il terzo gol

Succede esattamente la stessa cosa per il secondo gol. La Fiorentina gioca in basso, attira a se il centrocampo del Napoli e libera lo spazio di mezzo per Bernardeschi. Che è bravissimo, velocissimo, e sfrutta il perfetto movimento a incrociare di Kalinic davanti a se. La “colpa” del gol è dell’imprecisione posizionale di Diawara (soprattutto) e di Zielinski. Il guineano va troppo in alto rispetto alla linea di pressing, il polacco è in posizione disallineata per poter recuperare rapidamente e schermare il primo tocco. Non c’è errore posizionale difensivo, ma c’è comunque (come nel primo gol) uno spazio troppo ampio tra la terza linea e i centrocampisti.

fionap5y

Palla persa in uscita dal Napoli, Hamsik cercava Mertens anticipato. I due centrocampisti e la difesa non hanno accorciato subito per supportare l’azione dello slovacco, cosicché Allan deve coprire uno spazio molto ampio per recuperare su Bernardeschi. Il dieci viola porta palla in avanti, sempre in un halfspace vuoto, segnalato dal cerchio bianco.

Il pressing non è rabbioso, Kalinic (in basso a sinistra) tiene alti Albiol e Hysaj, che come Allan non ha tempo e modo per intervenire sul portatore. L’inserimento da dietro di Zarate, visibilissimo fin dal principio dell’azione, viene letto male da Maksimovic e con ritardo da Ghoulam. Entrambi scappano indietro quando ormai è troppo tardi: è la loro posizione iniziale a essere sbagliata. Distanze errate su tutte le giocate, linea di pressing saltata e pacchetto difensivo quasi “costretto” alla distrazione. Tre gol identici.

Il resto della partita: Sousa, Bernardeschi…

La bravura di Sousa si legge anche negli errori del primo tempo. Nel senso che poi, l’idea iniziale si è rivelata giusta dopo qualche accorgimento. La ricerca della verticalità continua e ossessiva ha infatti depotenziato la prima versione della sua Fiorentina, riveduta e corretta nell’intervallo senza svilire troppo il piano partita. Il possesso basso è stato sfruttato anche grazie alla posizione assolutamente ibrida di Bernardeschi, che possiede la tecnica e il dinamismo perfetti per mettere in difficoltà una squadra che perde le giuste misure in campo. Sotto, la heatmap del talento viola: esterno, mezzala, trequartista. Sa fare tutto, sa farlo bene: 4 tiri, 3 key passes e pure 3 eventi difensivi.

fionap6

…e il Napoli

Sul Napoli, poco da dire oltre a quello che già sappiamo. L’infortunio di Chiriches ha tolto sicurezza al pacchetto arretrato, ma non è stato (solo) quello il problema. I numeri, infatti, danno addirittura ragione al serbo: 7 eventi difensivi contro 2 totali nei confronti del rumeno. Maksimovic è entrato in un contesto tattico non perfettamente sincronizzato. O, almeno, non sincronizzato come al solito.

Le responsabilità vanno divise equamente, anche altri uomini non sono stati brillanti: tra Zielinski, Hamsik e Diawara appena 2 occasioni create, tutte da Hamsik (l’assist per il gol di Insigne e un key pass nel primo tempo). Difensivamente, poi, i numeri sono impietosi per i tre centrocampisti del Napoli: 5 tackle tentati, in tutta la gara, per tre giocatori. Di cui, solo uno nel secondo tempo.

Quasi come a voler confermare la nostra analisi, a sottolineare come la partita sia stata realmente a due facce. Nel primo tempo abbiamo visto un Napoli ordinato, quindi pericoloso e poco esposto a rischi difensivi. “Colpa” anche di una Fiorentina in grado di pungere ma con tempi e modi errati. La ripresa ha ribaltato la situazione: viola più lineari e pazienti, Napoli sconnesso e disorganizzato – rispetto al solito – tra i reparti. Nella ripresa, solo 4 conclusioni per la squadra di Sarri contro le 11 di quella di Sousa. Non è un caso, non può esserlo: se i numeri mentono, accade molto raramente.

ilnapolista © riproduzione riservata