Un approccio analitico per individuare il (futuro?) vice-Callejon: i profili più aderenti al Napoli sono quelli di Verdi e Castillejo.
Come sta l’attacco del Napoli
Il reparto meno perfettibile del Napoli è quello offensivo, sia per qualità di manovra che per potenziale balistico. Difatti – come vi raccontiamo in Football Analytics – gli xg fatti sono 29, rispetto a 30 gol. Tale overperformance avalla l’affermazione di incipit ed evidenzia come il Napoli abbia un potenziale di 1,6 gol attesi per gara. Dal calcolo sono esclusi i 2 calci di rigore (con essi il raffronto passa a 30,5 a 40).
Tale capacità non preclude la mobilità nelle logiche di calciomercato. Infatti, il Napoli ha vissuto la partenza di Higuain e gli arrivi di Milik prima e Pavoletti ora. Questi ultimi rappresentano soluzioni innovative, che dal mese di Febbraio potranno esprimere a pieno il proprio valore nel sistema di gioco di Sarri. Il polacco, fino all’infortunio, aveva permesso alla squadra di sfruttare l’utilità offensiva di Ghoulam, spesso inespressa nella passata stagione, quando il riferimento d’attacco era meno avvezzo a ricercare l’imbucata, favorita dalle capacità di cross dell’algerino. Similmente, questo topos potrà avere in Pavoletti un altro importante interprete (che non è riuscito ad essere Gabbiadini).
L’importanza di Callejon
In tal senso, nella ricerca di nuovi equilibri tattici vi sono stati avvicendamenti nel ruolo di prima punta e in quello di ala sinistra. Non nel ruolo di ala destra, appartenente a José Callejon. Se ha realizzato 24 presenze nella prima metà di stagione 2016-2017, lo si deve a due concause. Ovvero, le sue capacità atletiche e tattiche e la mancanza di un alter ego. È complesso escludere un calciatore eclettico come lo spagnolo dall’undici del Napoli. Ala, punta e terzino sono i ruoli in cui si è espresso finora.
Nei 2024 minuti giocati tra campionato e coppa, si è distinto sia nei dati offensive che in quelli difensivi. Oltre gli 8 gol, ha dimostrato una notevole capacità di assistenza ai marcatori con 2 key passes per gara. Più una percentuale di successo dell’85% dei suoi passaggi. Pochi invece i cross e i lanci lunghi, cioè circa 1 a partita. Nel summary della Serie A 2015-2016 abbiamo evidenziato le principali stats dell’ala destra, ove si notano gli 0,6 intercetti e gli 1,1 tackle per gara.
José influenza il mercato
In tal senso, nel mercato estivo, la società ha cercato un’alternativa che si avvicinasse soprattutto alle sue skills difensive. Dopo aver cercato Candreva, che primeggia in attacco – 10 gol, 9 assist, 3,4 tiri di media -è stato individuato Giaccherini quale giusta pedina. Al Bologna ha avuto un numero medio di tackles di 0,8, contro lo 0,6 dell’ex Lazio. Simile per tutti il numero di intercetti, tra lo 0,5 e lo 0,6. Inoltre – oltre i costi e le volontà degli interessati – è stata la duttilità tattica a far propendere per l’acquisto del centrocampista di Bibbiena. Difatti, quando si vuole classificare in un ruolo Giaccherini, ogni opinionista ha un parere diverso. Nella stagione 2015-2016 ha disputato 7 gare da ala destra (9 da centrocampista di fascia destra) e 2 da ala sinistra (ancora 9 da centrocampista di fascia sinistra).
Nel Napoli, allora, ha disputato un solo match sulla destra, contro 4 a sinistra. Ciò è dovuto al fatto che Sarri difficilmente rinuncia a Callejon, preferendo inserire Giaccherini sul fronte opposto quando occorre aumentare l’accortezza difensiva. Inoltre, la tenuta atletica dello spagnolo coincide con un consueto rifiatare dell’ala sinistra. El Kaddouri è stata l’altra soluzione sulla destra (o come falso nueve) con skills difensive inferiori.
Scouting Napolista
Nel mercato di gennaio, il Napoli difficilmente interverrà sul mercato nel ruolo di ala destra. Comunque, abbiamo voluto individuare calciatori che potrebbero costituire un’alternativa immediata, ma anche futuribile, secondo un budget di spesa tra i 10 e 15 milioni. Innanzitutto, abbiamo ricercato profili under 23 che avessero già maturato una buona esperienza nel ruolo ma che sapessero disimpegnarsi al meglio anche in altre caselle offensive. È qui importante concentrarsi sulle statistiche difensive, quindi intercetti e tackle, e sulle abilità di palleggio, fondamentali nel Napoli di Sarri, dal portiere alla prima punta (come evidenziato anche negli articoli che linkiamo sotto).
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Il tridente
Secondo le parole dell’allenatore Gigi Cagni, il tridente offensivo in un 4-3-3 si compone come segue:
La punta centrale deve essere forte fisicamente, abile di testa ma soprattutto brava tecnicamente e tatticamente. Veloce e rapida è il massimo. L’ala destra deve essere veloce, resistente, dribbling e cross di qualità e tatticamente intelligente. A sinistra una punta esterna di piede destro ma capace di crossare di sinistro. Rapida e veloce con tiro e senso del gol, dribbling fantasioso, non necessariamente resistente e tatticamente diligente anche se deve attenersi in generale alla fase difensiva nei modi richiesti.
Callejon è soprattutto resistente e tatticamente intelligente e sa crossare (tiratore dei calci d’angolo con Ghoulam), anche se non è la sua prima soluzione (0,9 cross a partita in questa prima parte di stagione). Ciò che non è presente nel portfolio dello spagnolo è il dribbling, infatti, ne effettua 0,1 per gara. Insomma, saltare l’uomo per piazzare la sfera in area di rigore non è la mossa tipica dell’ex Real, che invece partecipa alla manovra con una media di 40 passaggi in 90 minuti (84,4% riusciti), tra cui 1,7 key passes pg, convertiti per ora in 7 assist. Come noto, poi, Callejon non effettua lanci lungi poiché spesso ne riceve, arrivando quindi alla conclusione, per circa 3 tentativi a partita, di solito con un alto tasso di conversione attesa.
Verdi
In Serie A il profilo di ala destra emergente è quello del classe 1992 Simone Verdi. Che in 11 presenze con il Bologna ha disputato 9 partite in quel ruolo e due da prima punta. Eppure nella sua precedente esperienza all’Empoli, tra le gestioni Sarri e Giampaolo, aveva giocato sempre da trequartista. La fascia destra non è però un inedito, già dalle giovanili; lo stesso al suo arrivo a Bologna dichiarava: «Il mio ruolo? Ho giocato sempre da esterno con Ventura al Toro. Poi a Empoli con Sarri mi avevano preso come trequartista e lì mi sono trovato bene. Quelli sono gli anni in cui ho fatto meglio».
Donadoni lo sta impiegando largo, soprattutto per essere utile in fase di copertura, mentre in transizione offensiva tende a stringere al centro. Sono interessanti le skills difensive, dove Verdi risulta un profilo simile a Callejon con 1,6 tackle e 0,9 intercetti pg. L’attaccante di Broni, inoltre, partecipa alla manovra di raccordo con una media di 25,5 passaggi pg e il 74,7% riusciti, tra cui 1,8 key passes pg e 4 assist in campionato. Ambidestro, ha segnato 4 gol in 866 minuti, prima dell’infortunio alla caviglia che lo ha allontanato dai campi negli ultimi due mesi. Abile nel dribbling (2 pg), predilige i passaggi filtranti ai traversoni.
Castillejo
Un altro profilo che rientra nei parametri economici azzurri e nelle esigenze tattiche è quello di Samu Castillejo, esterno classe 95 del Villareal. L’attaccante di Barcellona somiglia a Callejon fisicamente e per caratteristiche. Dal punto di vista difensivo, inoltre, ha delle stats migliori in termini di intercetti e tackles pg. Più del numero sette azzurro e di Verdi, Castillejo sceglie di saltare l’uomo (1,2) e crossare (1,3) verso il centro. D’altro canto cerca meno la conclusione con un tiro di media a partita e un solo gol nella Liga 2016-2017. Partecipa con 27,6 passaggi pg e una percentuale di riuscita del 76%. Fino all’infortunio di inizio Dicembre, ha giocato quasi sempre da ala destra. Sa destreggiarsi anche a sinistra, e le sue capacità atletiche gli consentono anche di essere impiegato da esterno di centrocampo.