Mihajlovic presente la partita di domani a Napoli in conferenza stampa: «Veniamo da due partite in cui non meritavamo la sconfitta».
Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Torino
Le due ultime sconfitte nascono da partite in cui potevamo anche vincere. Ma il calcio è così, e va accettato. Sapevamo che il calendario ci avrebbe proposto tre partite difficili. Ci vorrà il miglior Toro, perché giochiamo contro la squadra che forse ha la miglior condizione del campionato. Ma andiamo a Napoli per vincere, anche se quella di Sarri è una squadra che ti costringe a giocare di conseguenza rispetto al suo stile. Dovremo essere bravi a leggere ogni situazione, a essere incudine quando serve e martello quando è necessario. Preparare questa partita, però, è stato faticoso quanto tutte le altre volte.
Il derby
Rifarei le stesse scelte, sono fatte sempre per vincere. Questa è la mia mentalità ed è quella del Torino fin quando io sono l’allenatore. Se poi voi mi domandate se è meglio gestire un pareggio, io vi dico che dovreste apprezzare un Toro ambizioso. Charlie Chaplin diceva: chi guarda in basso non può vedere l’arcobaleno. Io voglio guardare in alto. I cambi hanno influenzato la partita e “causato” i gol della Juve? No, i nostri difensori sanno che devono accettare e gestire l’uno contro uno. Noi abbiamo preso gol dopo i cambi, trenta secondi dopo, su una situazione che noi siamo abituati a vivere. Higuain non era da solo, aveva un difensore davanti a sè, che fosse Barreca, Castan o altri. Poi può succedere che Higuain ti fa gol. Ecco perché i cambi non hanno influito sul derby.
Ljajic e Maksimovic
Ho parlato con Adem dopo la partita, sa che ha fatto bene in fase di non possesso ma poteva dare di più in avanti. È un ragazzo intelligente e responsabile, ha accettato la mia critica. Non vorrei parlare di Maksimovic, che peraltro gioca col contagocce. È andato via senza parlarmi, non ha voluto chiarire la situazione con me, neanche con una telefonata. Mi aspettavo di più, la partita di domani è molto più importante di lui.
I 22 titolari granata
Il Torino è primo in classifica nei primi tempi, non abbiamo mai sbagliato l’approccio. Solo che il calcio si gioca per 95 minuti. Nei secondi tempi è necessario cambiare qualcosa, per via di infortuni e stanchezza. Spesso, i cambi non si sono dimostrati all’altezza, in cinque hanno fatto gol venendo dalla panchina. Quanti punti ha fatto la Juve con i cambi? Pensiamo a Dybala, o alla Roma con Totti. Da noi questo non avviene, l’ha detto il campionato e questo è quello che abbiamo capito in questi mesi.
Il mercato
I giocatori devono dimostrare che il Torino non ha bisogno di rinforzi, alcuni calciatori hanno sfruttato le loro opportunità e altri no. Sono proprio i giocatori a saperlo per primi. Prenderemo calciatori che ci aiutano a migliorare. Sulla rosa, alcuni giocatori mi hanno stupito e altri deluso. Nomi? Barreca, ad esempio. Ma poi non voglio fare altre rivelazioni.
Chili e centimetri
Il momento più brutto è quando dobbiamo decidere le marcature, vorrei che non arrivasse mai. Mi ricordo, prima del derby: guardavo i giocatori della Juve e guardavo i miei. Tra ogni giocatore, venti centimetri di differenza e otto chili di peso. Nonostante tutto, contro la Juve non abbiamo sofferto sulle palle alte. Questo vuole dire che cattiveria e determinazione possono sopperire al gap in termini di fisicità. Il difensore non deve ragionare sul “devo prendere la palla”, ma sul “non deve prenderla l’avversario”. Comunque è vero che abbiamo trovato squadre che ci sovrastano fisicamente e l’abbiamo patito. A tratti, come detto, pure per mancanza di cattiveria.
La vincitrice dello scudetto
Non ho la palla di vetro, ma la Juventus ha tutte le possibilità.