La partita non guardata, ma riletta coi versi di Chlebnikov. Abbiamo rivisto il Napoli che conosciamo, abbiamo conosciuto Rog, che sembra una giovane spia di Berlino Est.
Napoli-Inter, la partita non guardata
Adoro gli archivi e adoro la mia buona memoria. Mi ricordavo di aver usato dopo Napoli-Inter dell’anno scorso (è passato un anno esatto, giorno più giorno meno), una poesia che sarebbe stata perfetta anche l’anno dopo, cioè oggi. E allora sono andato a cercarla. La poesia è di Velimir Chlebnikov, immenso poeta russo, ed è raccolta nel volume 47 poesie facili e una difficile (a cura di Paolo Nori, Quodlibet, 2009); leggiamola insieme:
Tintinnano azzurri sonagli
Come tenero riflesso sonoro,
E si alzano già i primi uccelli
Dalla piana espressione «io amo»
Il Napoli è questa poesia
Questi versi sono pura meraviglia e di nuovo mi viene da abbinarli al Napoli, quello di ieri sera, quello che abbiamo visto parecchie volte nell’ultimo anno e mezzo. Chlebnikov, col primo verso ci chiama per nome: gli azzurri sonagli siamo noi e sono i calciatori, e ieri sera tutti abbiamo tintinnato, e al San Paolo sembrava primavera, e non c’è stato bisogno di specchiarsi da nessun parte per percepire il tenero riflesso sonoro. Lo abbiamo avvertito quel riflesso da subito, ed è il suono che fanno i calciatori del Napoli quando giocano tutti insieme. Quando giocano a pallone. Quando giocano così.
E gli uccelli che si alzano? Quando il Napoli gioca così riproduce, in alcuni momenti, quella leggerezza che appartiene al volo. Non al volo in generale ma a quello originale, quello degli uccelli. Quando si alzano in gruppo, e volano e compiono quelle prodigiose giravolte, e planano quando è il momento, e scendono in diagonale, e diventano bellissimi e implacabili, che planino da destra o da sinistra. I calciatori, naturalmente, non volano, ma se ripensate alla partita di ieri, per lunghi istanti, vi sembrerà di trovare una leggerezza che fa sollevare i piedi dal terreno di gioco di qualche centimetro. Quei pochi centimetri di distacco consentono, hanno consentito, una maggiore facilità di corsa, un miglior controllo e poi una straordinaria efficacia. Solo quando si è leggeri e compatti e decisi si è anche potenti, si diventa (ritorna) letali per l’avversario.
Ieri sera c’era tutto
Si dice che la vittoria non debba passare per forza dal bel gioco, ed è ovvio che sia così, chi non sarebbe d’accordo? Vincere è bello. Però vincere giocando in questa maniera ti rende felice. Ieri sera c’era tutto: intrattenimento, divertimento, decisione, straniamento, sconvolgimento, precisione, naturalezza, luminosità. Tutte queste cose insieme, non una sì e una no, riguardano la bellezza.
Questa settimana, ma anche prima, Sarri è stato definito – tra le altre cose: “Professore di educazione fisica”, in molti si sono augurati un suo esonero e quindi – inconsciamente – che il Napoli perdesse con l’Inter. Poi le fissazioni di lungo corso: Sarri è lamentoso, Sarri non cambia. Ho letto anche: “Sarri dovrebbe ringraziare Mertens che l’ha tenuto in piedi”. Certo, come Mertens e gli altri dovrebbero ringraziare lui, e allora quando bisogna ringraziarsi a vicenda il grazie non ha alcuna ragione di esistere.
Abbiamo rivisto il Napoli che conosciamo
Non è il caso di difendere Sarri e la squadra stamattina, col caffè ancora sul fuoco, si può dire la verità, però. Il Napoli ha avuto alcune partite difficili, in chiaroscuro, dove è mancata la cattiveria, in cui si arrivava ai venti metri con facilità ma poi ci si fermava lì; ieri sera abbiamo rivisto il Napoli che conosciamo. Sarri e i calciatori, nelle interviste di queste ultime settimane, mi pare che mantenessero sempre una grande calma, sapevano qualcosa che non sapevamo e che ieri sera abbiamo potuto ammirare.
Calciatori, uomini
Aspettavo Zielinski, alla fine è arrivato. Gli avevamo già visto fare buone partite e alcune azioni bellissime, ma lo Zielinski di cui mi sono innamorato l’anno scorso e che volevo assolutamente che arrivasse al Napoli è quello che è piombato addosso all’Inter ieri sera. È un calciatore straordinario con enormi potenzialità, che bello che sia nostro.
Il capitano ieri sera ha raggiunto Cavani a 104 gol, che dire di lui? Sta disputando un’altra stagione fantastica, sa sempre cosa fare, sbaglia molto poco, incita i compagni, sorride appena possibile. Di sicuro è uno dei centrocampisti più forti che io abbia mai visto giocare. Ed è migliorato di anno in anno. È migliorato con Mazzarri, con Benitez e con Sarri. Da ognuno ha imparato qualcosa, poi il talento rende tutto più facile.
Mi sono piaciuti tutti ieri sera, mi è piaciuto molto anche Gabbiadini, che un gol lo avrebbe meritato. Reina è stato meraviglioso, così come tutta la difesa, abbiamo concesso qualcosina, ma davvero poco contando che i calciatori dell’Inter sono molto forti. La differenza rispetto al Napoli è che Candreva, Perisic e Icardi spesso non sanno cosa fare, e se lo sanno non trovano il compagno a cui farlo sapere. La differenza tra una squadra organizzata e l’altra, che non lo è, sta tutta qui.
Rog, e un’altra poesia
È entrato Rog, con quella faccia da giovane spia di Berlino Est, che sembra uscito da una puntata di The Americans, ma con i piedi molto buoni pure lui. Ieri sera ho scoperto che è destro e che in campo sa cosa fare, ne sono contento. Diawara è un mostro, è un fatto. Quando gioca Albiol non ci fanno gol, pure questo è un fatto. Nel suo pezzo post-partita, Massimiliano Gallo ha scritto: “Callejon è Callejon”. Gallo ha ragione, nei secoli dei secoli, amen.
Per me è molto più piacevole / guardare le stelle / che firmare una condanna a morte”. Scrive Chlebnikov in un’altra poesia. Uccidiamo gli avversari, evitiamo di ammazzare i nostri prima del tempo, e godiamoci le stelle, come è successo ieri sera.
Il post-it del Drone Giggino
Cari, io e il Mister ci stiamo facendo canne da ieri sera, ma non siamo i soli. Poco fa è passato Giuntoli, strafumato e felice. Sarri ha detto che questo fumo è troppo buono, vuole saper dove l’ho comprato. Gli ho detto che è roba dell’Est, roba mai provata prima. L’ha portata Rog, l’ha rollata Zielinski.
Notizie dall’Inghilterra
I ragazzi giocheranno nel pomeriggio. Stamattina grigliatina leggera a colazione. L’inglese di Mazzarri migliora a vista d’occhio, Britos invece parla solo napoletano. Behrami ha vinto il torneo di Stoppa dello Hertfordshire. Incredibile.
Note a margine:
- Un saluto a Robi, il barman interista che ieri mattina mi ha detto: “L’Inter stasera vi distruggerà”.
- Un saluto a chi vorrebbe un altro allenatore.
- Un saluto a Daniele Adani (sempre bravissimo), ma che ieri sera ha detto “Il taglio Callejon”, come se l’avesse inventato lui, mettiti in fila Daniele, ma puoi usare la frase.
- Un saluto a Beppe Bergomi, in generale.
- Un saluto molto affettuoso a Icardi, che è fortissimo ma gioca nella squadra sbagliata.
- #IoStoConSarri (così come stavo con Benitez).