Shaqiri: «Le strutture dell’Inter erano una vergogna, in Italia gioco lento e troppa tattica»

L'intervista di Shaqiri è un attacco all'Inter e al calcio italiano: «Una volta, in allenamento, ho tirato per due ore 200 calci d’angolo da destra e da sinistra».

Shaqiri

L’intervista a Spox.com

Un’intervista forte, sull’Inter e sul calcio italiano, quella rilasciata da Xherdan Shaqiri. L’ex giocatore nerazzurro, oggi allo Stoke City, parla al sito tedesco Spox della sua esperienza nel nostro campionato. E ne parla male, ovviamente. «Scelsi l’Inter perché mi aveva semplicemente cercato di più. Mi avevano promesso una nuova Inter. Nella Bundesliga avevo già vinto tutto. L’accoglienza è stata davvero pazzesca. La guardia di sicurezza mi ha quasi soffocato perché è scoppiato il caos e aveva perso il controllo della situazione. Lo stile di vita era geniale, sono stati quasi i sei mesi migliori della mia vita».

Detta così, sembrerebbe il racconto di una avventura positiva. E invece, ecco le dolenti note: «Il calcio italiano non mi è piaciuto particolarmente. Troppo lento, pieno di tattica, era difficile portare in campo la mia esplosività. Una volta, durante un allenamento, ho tirato per due ore 200 calci d’angolo da destra e da sinistra. Non avevo mai fatto una cosa simile».

Pimo colpo. Il secondo colpo, stavolta più mirato – all’Inter – è ancora più forte. «Il centro sportivo si trovava a Como, vicino anche alla Svizzera. E devo dire che faceva parte di una serie di infrastrutture vergognose. Il fatto che un club così famoso non trovi un modo per investire nelle proprie sedi è davvero sorprendente. Alimentazione, riabilitazione, analisi delle prestazioni, varietà negli allenamenti. Tutto, in Inghilterra è semplicemente più professionale. E poi, l’erba. In Italia il tempo era bello, ma l’erba sempre molto alta. In Inghilterra può grandinare e noi ci alleniamo comunque su un tappeto, che viene curato ogni giorno da diversi collaboratori».

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