Il Napoli concede poco all’avversario di turno, ma spesso incassa reti al primo tiro: come contro il Palermo, anche a milano e a Bergamo.
Un’analisi statistica (per sfatare una leggenda)
Ieri è successo. Il Napoli ha subito gol al primo tiro in porta. Al sesto minuto, ci sta che sia il primo. Non ci sta che non lo si recuperi, men che meno in casa contro il Palermo. Quindi, al di là della sfortuna. Però, ci siamo domandati: quanto è vera la leggenda del gol subito al primo tiro in porta? Il Napoli è veramente affetto da questo morbo di sfiga mista a deconcentrazione? Quanti punti ha perso, Sarri, perché la sua squadra è passata in svantaggio o si è fatta raggiungere nella prima occasione utie per gli avversari?
È abbastanza vero. Basta tornare indietro di una settimana, a Milan-Napoli. Il gol dei rossoneri, dopo il doppio vantaggio firmato Insigne-Callejon, è arrivato al primo tiro concesso al Milan. Una sola conclusione tentata prima del 37esimo, ed è stata respinta dalla difesa. La prima occasione pulita è andata dentro. Alla fine, non si sono persi punti. Col Palermo sì, invece.
Come a Bergamo, con l’Atalanta. Partita simile a quella di ieri sera, anche se i nerazzurri di Gasperini offrirono una prestazione meno nulla, dal punto di vista offensivo, dei siciliani. Settimo minuto e gol di Petagna. Di testa, uno a zero e arrivederci al secchio.
Pochi tiri subiti
Il Napoli concede poco, agli avversari. Anzi, pochissimo. Ci sono altre partite in cui è capitato di andare sotto subito, dopo i primi attacchi avversari. A Pescara, alla prima giornata. Allora, però, fu una storia diversa: Sarri fu messo sotto dall’inizio sprint degli abruzzesi, che già al momento del gol di Benali (8′) avevano tentato per tre volte la conclusione in porta.
Contro Sassuolo, Sampdoria e Udinese gli altri casi. Nel match al San Paolo contro i neroverdi, il Napoli ha perso due punti all’82esimo. Un gol simile a quello di Nestorovski, arrivato alla terza conclusione concessa. All’82esimo minuto. Uno score incredibile per un pareggio con gol. Identico a quello di ieri sera. Nei match contro doriani e friulani, non si sono persi punti. Eppure, le reti degli avversari sono arrivati alla quarta conclusione tentata. Se Napoli-Samp non si può considerare come una partita maledetta (eravamo alla mezz’ora, quindi i blucerchiati avevano già tentato tre volte di battere a rete), quella alla Dacia Arena rappresenta un caso particolare. Una squadra di casa che segna alla quarta conclusione dopo 60′ dice tanto sulla tenuta difensiva degli avversari.
Una tenuta difensiva che, alla luce di quanto scritto, non equivale a quella mentale. Il Napoli subibsce reti “stupide”, immediate o frutto di errori di distrazione non imputabili al piano tattico. O allo schieramento, o al modulo. Sono letture individuali spesso fatali. Che, alla fine, portano a un bilancio di -6 (Pescara, Sassuolo, Palermo). Facciamo -7 volendo considerare un punto a Bergamo. Sarebbe un bel salto in avanti, quello che serve in concentrazione e mentalità.