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Immaginare il Palermo di Lopez: 4-3-3 (nominale) e ripartenze veloci

Analisi tattica presunta del Palermo, che presenta al San Paolo il nuovo allenatore: attenzione a Nestorovski, decisivo in 10 dei 17 gol segnati dai siciliani.

Immaginare il Palermo di Lopez: 4-3-3 (nominale) e ripartenze veloci
Nestorovski, attaccante del Palermo

Caos rosanero

Quanto sta succedendo a Palermo sta riscrivendo la definizione di paradossale. Abbiamo una squadra arrivata già al quarto allenatore stagionale (difficile battere il record di nove dello scorso anno, ma con Zamparini mai dire mai…), con un direttore sportivo neoincaricato che ha dovuto accettare un acquisto (Sunjic) da lui non avallato, che ha quindi dichiarato che i rosanero puntano con decisione alla salvezza, salvo poi, di fatto, cedere alcuni tra i migliori giocatori (Hiljemark è già andato, per Quaison sembra solo questione di ore). La sensazione è che stavolta Zamparini riuscirà lì dove ha fallito lo scorso anno.

I numeri

Eppure, venendo alle faccende più strettamente di campo, una compagine che ha vinto a Bergamo e a Genova sponda rossoblu’, pareggiato a Milano con l’Inter, perso a Firenze solo all’ultimo respiro e di misura in casa con Juve e Inter ma giocando quasi alla pari, non sia così scalcagnata come la si dipinge. Nello stesso primo tempo della gara d’andata contro gli azzurri, i rosanero si resero protagonisti di una discreta prova prima di crollare nella ripresa.

Certo, è una squadra che vive delle notevoli difficoltà, soprattutto nella fase d’attacco: con 9,9 tiri a partita è la squadra che conclude meno in porta di tutta la serie A, a parte l’Empoli. Penultima anche per conclusioni da dentro l’area, 4,7 (meglio solo del Bologna con 4,6).

Senza il contributo dell’ottimo Ilya Nestorovski (7 gol e 3 assist, entrato in 10 dei 17 gol rosanero) parleremmo di un potenziale offensivo quasi nullo. Difensivamente parlando, nonostante la seconda peggior difesa del torneo con 41 reti incassate, c’è francamente di peggio nella serie A attuale. I 14,6 tiri concessi a match sono un dato assimilabile a quello di Torino (14,7) e Milan (14,1) e c’è chi concede molto di più agli avversari.

Ed è comunque una squadra che non ha ancora smesso di lottare e provare a rendere la vita difficile a chi affronta. Prova ne siano i 16,2 falli commessi a partita e le 17,8 palle intercettate, entrambi secondi migliori dati delle rispettive graduatorie nel torneo.

Il modulo

Lo schieramento contro il Napoli è stato annunciato dallo stesso Lopez in conferenza stampa, togliendo Sarri (e noi) dall’imbarazzo di dover ipotizzare come i rosanero sarebbero scesi in campo con il nuovo allenatore. Difesa a 4, sebbene i rosanero si siano schierati a 3 in molte gare di questo campionato e praticamente sempre negli ultimi due mesi. La linea a 4 fu proposta anche da De Zerbi nel match di settembre alla Favorita. Comportandosi anche bene, finché resse il centrocampo. Molto meno credibile sembra il proposito manifestato dall’ex Cagliari e Bologna di voler fare la partita. Il 4-3-3 palermitano sarà un modulo soltanto nominale, trasformandosi di fatto in una sorta di 4-5-1.

Se dovessero essere confermate le indiscrezioni che vogliono Quaison e Trajkovski a scortare Nestorovski davanti, si può immaginare un Palermo intenzionato, almeno inizialmente, a complicare la costruzione bassa degli azzurri con un pressing piuttosto alto portato sui difensori. Ma non dubitando della capacità del Napoli di venirne fuori, gli esterni offensivi di Lopez dovranno essere molto bravi a rinculare immediatamente per aiutare difesa e centrocampo.

In mezzo, Bruno Henrique, Jajalo e Chochev faranno il possibile per contrastare il trio napoletano, ma l’assenza di un interdittore puro come Gazzi si farà sicuramente sentire. Dietro, il confronto in termini di velocità è qualità è quasi impietoso. Goldaniga e Gonzalez al centro opporranno tutto il loro mestiere e la loro fisicità, ma sugli esterni Rispoli e Pezzella rischiano dei mismatch clamorosi. Guai, tuttavia, a sottovalutare un animale ferito. Una settimana fa, l’Inter è andata piuttosto in difficoltà, soprattutto all’inizio, con il pressing e le ripartenze in velocità dei rosanero. Concedere spazio per ribaltamenti di fronte potrebbe esporre la squadra di Sarri a rischi inattesi.

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