Il portiere costaricano, reduce da un infortunio, conferma il suo destino alla “stranezza” e rappresenta uno dei primi casi stagionali del Real Madrid.
Sotto accusa dopo Siviglia
Keylor Navas nel mirino. Il gol di Jovetic, evitabile anziché no, è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Non fosse altro, per le critiche già ricevute in passato dal portiere costaricano. Critiche già ricevute nel recentissimo passato. Navas, infatti, è finito al centro dei discorsi dei quotidiani spagnoli fin dal suo rientro dall’infortunio. Dall’incidente che gli ha di fatto cancellato l’inizio di stagione. Un problema al tendine ha fatto sì che l’ex Levante saltasse tutte le partite del Real fino a ottobre. Il suo sostituto, Kiko Casilla, non ha fatto brillare gli occhi e le statistiche (sei gol subiti in altrettante partite di Liga). Eppure, oggi il colpevole è lui.
Zidane, nella conferenza stampa prepartita (domani il Real affronta il Celta Vigo al Bernabeu in Copa del Rey), ha preso le difese del suo portiere. «Keylor sta giocando bene, la stagione è positiva. Abbiamo giocato 40 partite consecutive senza perdere, e c’era sempre lui in porta. Si può chiedere sempre di più a un portiere, o comunque a un qualsiasi giocatore. Ma Keylor è stato il portiere del nostro record, e i suoi sostituti Casilla e Yanez sono affidabili». Non è un caso che Zidane faccia riferimento ai suoi estremi difensori di riserva. In Copa del Rey, come al solito, la maglia da titolare finirà a Kiko Casilla.
Navas è una storia strana, da sempre
La situazione di questi giorni è un po’ una conferma della dimensione di stranezza che caratterizza da sempre la carriera d Keylor Navas. E che, in qualche modo, ha permeato anche la prima parte della sua avventura madrilena e spagnola. Arrivato in Spagna a 24 anni, nella squadra cadetta dell’Albacete, Navas ha pian piano conquistato la fiducia di tutti. Attraverso grandi prestazioni, è stato acquistato dal Levante, inizialmente come riserva. Quindi è titolare nel secondo club di Valencia, poi è passato al Real Madrid. Nel frattempo, era una specie di simbolo nel suo Paese: numero uno della nazionale, è uno dei pochi costaricani ad aver davvero sfondato in Europa. La prova al Mondiale lo consacra tra i grandi del ruolo, solo che nel Real Madrid c’è un certo Casillas davanti a lui. Come dire: non è facile scalzare uno così.
Navas ci riesce. Un anno da riserva, poi la leggenda Iker si unisce al Porto e il Real si ritrova a dover puntare su di lui. Anche perché, nel frattempo, è saltato l’affare De Gea. Il trasferimento dello spagnolo al Madrid avrebbe comportato l’addio immediato del costaricano, che (l’ha raccontato lui stesso) «pianse e urlò» per rimanere in Spagna. Una benedizione, almeno fino a giugno 2016. Il Real vince la Champions, Keylor Navas non para i rigori decisivi della finale ma comunque alza la Coppa. È il primo costaricano a riuscirci. Zidane e Perez non cercano un altro portiere, gli danno fiducia. Poi, l’infortunio. E il ritorno traballante, mascherato dai risultati di una squadra che sembra imbattibile. Ma che poi, all’improvviso, perde quest’aura di invincibilità e allora la colpa è subito sua, dell’anello debole Navas.
A un mese dal Napoli
Caso da monitorare, nelle prossime settimane. A meno di un mese dal match contro il Napoli, il Madrid ha conosciuto e sta conoscendo un momento di difficoltà. A Navas viene imputata una condizione ancora deficitaria a parecchi mesi dall’infortunio. Sarà curioso vedere come gestiranno la situazione. Per il momento, tutti compatti intorno al primo posto nella Liga e alla Copa del Rey. Poi, sarà la volta della Champions. Ci saremo anche noi, e la condizione tecnica e mentale di un portiere è fondamentale per la squadra, per la sua difesa. Vedremo come si evolverà la situazione.