Maurizio Sarri intervistato da Mister Condò, su Sky: «L’addio di Higuain è stato un momento brutto. Insigne mi imita spesso in allenamento».
Lo speciale Sky
Maurizio Sarri ha rilasciato un’intervista a Paolo Condò nell’ambito di “Mister Condò”, produzione Sky di approfondimento biografico sugli allenatori della Serie A. Il tecnico azzurro ha raccontato aneddoti della sua carriera, della sua storia personale. Iniziando dagli esordi: «Ero convinto di voler fare l’allenatore. Una decisione che presi nonostante il lavoro in banca. La mia prima partita? Campionato allievi, il tecnico in prima litigò con la società e non si presentò alla partita. All’arbitro dicemmo che aveva avuto l’incidente. Feci la formazione osando, vincemmo 2-1. Così presi l’iniziativa, probabilmente l’avevo nel dna».
Il Napoli e Higuain
I approcci di Sarri al Napoli: «Quando entrai nello spogliatoio del Napoli notai subito il silenzio. La sensazione era quella di una mancanza di entusiasmo, lo percepivi anche in allenamento. Nel nostro lavoro, è un valore importante: quando una squadra si diverte, fa anche risultato. Se è triste, si applica e perde. Volevo un nuovo atteggiamento e pian piano sono riuscito a vederlo nei calciatori. Quando te ne accorgi? Quando vedi che ti imitano! Insigne, a volte, mi fa il verso in allenamento riproducendo i miei urli. Sono uguali. Lì capisci che tutto sta cambiando».
Higuain: «Il suo addio è stato un momento brutto. Mi aspettavo la Premier, non la Juve. Per certi versi è stato stressante, non l’ho sentito per molto e neanche volevo farlo. È come quando ti fa arrabbiare un figlio, lo sbraneresti, ma resta comunque tuo figlio. Io lo ringrazio, con me ha fatto cose straordinarie e la sua scelta non implica che non sia un grande talento».