La Asl rileva residui vegetali e la presenza di un coleottero giudicato non pericoloso dal punto di vista sanitario. La nuova ditta è una multinazionale con precedenti poco piacevoli.
Erano da poco passate le 14 di ieri quando, nelle sempre attivissime chat di classe delle mamme, si sono diffuse le prime notizie: “Sono stati trovati insetti nella pasta alla scuola elementare Piscicelli”. Senza un “pare”, “forse”, “sapete se?”. No, la certezza tipica delle chat di mamme, che si manifesta, nel giro di pochi secondi in un paradigma semplice quanto prevedibile: “E’ successo, è sicuro, è peggio di quello che sappiamo. Dobbiamo fare qualcosa”.
Il panico corre sul filo
Sono bastati pochi minuti per trasformare il tutto in uno scenario apocalittico. Insetti anche nel pesce, insetti ovunque, larve, pare, forse peggio. Alle 18 l’iniziale, probabile, larva si era già trasformata in scarafaggio e circolavano foto che ritraevano, in tutti i piatti portati a casa dai bambini, qualcosa che diverse mamme ritenevano essere cadaveri di imprecisati insetti mentre che per la maggior parte delle altre erano solo ‘pellecchie’ di lenticchie.
Intanto, mentre le notizie si rincorrevano vorticosamente, tragicamente, e soprattutto senza alcun fondamento certo, il piatto incriminato era già stato sottoposto all’esame dell’Asl su richiesta del genitore del bambino nel cui piatto era stata riscontrata l’anomalia, naturalmente con l’assenso della preside dell’istituto “incriminato”.
Tanti i giornali che si sono interessati immediatamente alla questione. Fanpage e Il Desk già nel pomeriggio. Questa mattina, poi, il Mattino che però allargava l’allarme anche ad altre scuole, tra cui il 36° circolo didattico Luigi Vanvitelli, sempre al Vomero.
Si tratta di pappici, non c’è alcun dubbio. Lo dichiara alla stampa Pino Oliva, il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che lo definisce “un episodio gravissimo sul quale sono chiamati a rispondere tutti i colpevoli, dall’azienda che eroga il servizio all’assessore Anna Maria Palmieri al sindaco in persona”.
L’azienda “incriminata”
L’azienda che eroga il servizio è la Sodexo, subentrata soltanto il 9 gennaio scorso alla precedente, dopo aver vinto la gara bandita dal Comune di Napoli con un ribasso del 17%, ribasso che è già stata chiamata a giustificare su richiesta del Comune. L’istituzione cittadina, dopo aver valutato la conformità del ribasso al capitolato e ai criteri aggiudicanti la gara ha ritenuto di procedere all’assegnazione.
La Sodexo è una ditta nuova, sconosciuta alle mamme. Nonostante sia una grande multinazionale, rappresenta di fatto una novità, l’ignoto, e a tante forse questo è sembrato già un ottimo motivo per demolirla prima ancora di capire come fossero i pasti serviti.
In più, la Sodexo è “rea” di avere dei precedenti poco piacevoli nell’ambito della refezione, anche se in altre aree territoriali italiane ed estere. C’è stato l’episodio dell’intossicazione da fragole in Germania, per esempio, quello delle larve nella minestra a Giussano, e persino la causa intentata alla ditta dal Comune di Fucecchio per la scarsa qualità della mensa oltre a diversi altri link, a fare una ricerca in rete.
Ad essi, da oggi, si affiancheranno quelli che parlano di insetti nei primi piatti della scuola Piscicelli. Insetti generalizzati.
Il verbale dell’Asl
Peccato però che gli insetti in questione (vedremo tra poco quanti) siano stati esaminati dall’Asl proprio oggi. Vi proponiamo la foto del Verbale di Constatazione. Più delle immagini di presunte larve o insetti di vario tipo, video, o foto dall’origine non bene identificata, preferiamo proporvi questa.
Il verbale recita così: “è emersa la presenza di un piccolo coleottero di dimensioni di 4 mm. Privo di elitre e ali raggrinzite. Tali caratteristiche molto probabilmente sono da attribuire alle temperature elevate a cui stato sottoposto l’insetto. Trattasi di impurità biotica che non costituisce un pericolo sanitario”.
Un insetto, piccolissimo, che potrebbe essere caduto da chissà dove e su questo si concentreranno nei prossimi giorni le analisi, dobbiamo intendere. Un insetto che ieri ad un certo punto si era trasformato in un’intera colonia mandando nel panico più totale tante mamme. Un verbale a cui speriamo venga data analoga evidenza delle foto di insetti dalla provenienza imprecisata. Non perché ci interessi particolarmente la sorte di Sodexo, ma perché riteniamo estremamente pericoloso il mezzo, la chat whatsapp, la gogna mediatica, il social, in casi del genere.
Un insetto. Il resto: residui vegetali
Il presidente della V Municipalità, Paolo De Luca, proprio sui social, nel pomeriggio, spiega l’accaduto, dettagliando che l’insetto è stato rinvenuto in uno solo dei reperti analizzati, mentre negli altri sarebbero emersi solo residui vegetali, ovvero bucce di lenticchie, rimasugli di legumi non passati, insomma, le classiche “pellecchie”.
La scuola Vanvitelli si dichiara estranea
Anche la preside della scuola Vanvitelli è intervenuta sul sito istituzionale della scuola dichiarando non solo che la sua scuola è estranea ai fatti raccontati dall’articolo del Mattino on line, ma ribattendo con una querela tonda tonda: “Nel confermare che questa istituzione scolastica è completamente estranea ai disservizi nell’erogazione della Refezione Scolastica, verificatisi lo scorso 12 gennaio, presso altre scuole del territorio, si informa l’utenza che si è provveduto a sporgere querela, presso gli organi competenti, nei confronti di quanti concorrano a diffondere notizie mendaci, per diffamazione a mezzo stampa, per la falsa informazione comparsa in data odierna (13/1/17) sul Mattino on-line, che ha riportato sull’argomento delle notizie relative al 36° circolo didattico di Napoli, che non corrispondono al vero. L’iniziativa è stata adottata per tutelare l’immagine della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto per tutelare l’esercizio del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, nonché il normale funzionamento delle attività didattiche”.
Un incontro pubblico per arginare le notizie false
Per contribuire a fare chiarezza e informazione, nonché educazione, la direttrice si è fatta promotrice di un incontro a livello municipale che coinvolga tutti i soggetti interessati al processo di refezione scolastica: “Allo scopo di assicurare comunque, ogni corretta e trasparente informazione sulla materia, e su richiesta di alcuni genitori è stata anche inviata al Presidente della Municipalità 5, una proposta di convocare un incontro urgente con tutti i soggetti coinvolti nel processo, unitamente alla ASL, per assicurare una corretta erogazione del servizio, e per arginare il fenomeno di diffusione di notizie false”.
Un fenomeno pericolosissimo, quest’ultimo, che le chat di mamme non fanno che amplificare. E noi ci chiediamo: si può non avere fiducia in nulla di quanto accade in un istituto scolastico dove spesso i bambini passano fino a 8 ore, quando iscritti al tempo pieno, cioè più del tempo trascorso a casa? Si può non nutrire alcuna certezza su chi somministra i pasti ai propri figli, vivere giornate così piene di ansia? Trascorrere ore e ore attaccati ad un telefonino nella rincorsa di notizie che il più delle volte si rivelano poi alterate, esagerate e false? Dubbio sì, ma gogna alla prima foto forse è un po’ troppo. O no?