Il week-end napoletano di Maradona potrebbe trasformarsi: da semplice operazione nostalgia allo start di un nuovo progetto organico di marketing.
Massimiliano Gallo ha espresso un punto di vista su Maradona. O, meglio, una preoccupazione che abbiamo in tanti. L’epoca di cui ci apprestiamo a festeggiare il trentennale, quei 7 anni di gloria, fatti di vittorie in Italia e in Europa, è destinata a rimanere un evento irripetibile?
Napoli Vs Juventus
Non c’è bisogno di spendere molte parole sulle differenze tra Napoli e Juve, chiunque non venga da Marte le sa benissimo. Due società diversissime per composizione, storia, risorse, impostazione. Messa così mi sembra anche normale che siano diverse anche la strategie.
La Juventus è quotata in borsa, ha alle spalle una multinazionale. Il Napoli ha un CdA familiare. Nella stagione 2015/16 la Juventus ha avuto ricavi per 340 milioni di euro, il Napoli per 140, circa due volte e mezzo di meno.
Maradona è una possibilità
Dunque, la domanda: è possibile che il Napoli non abbia le possibilità di perseguire una strategia di marketing similare a quella della Juventus e debba invece puntare alla valorizzazione e allo sfruttamento commerciale di un simbolo azzurro come Diego Armando Maradona?
Secondo me, sì. Maradona è uno dei 10/15 nomi conosciuti in tutto il mondo. Idolatrato o odiato, ma comunque conosciuto. Presentarsi ad una trattativa, una qualunque, con Maradona significa avere più possibilità di successo. Maradona apre porte delle quali il Napoli non conosce nemmeno l’esistenza. Puntare su di lui significa ampliare gli orizzonti, passare da Lete a Coca Cola, da Kappa a Puma, dalla serie A agli Emirati Arabi.
Nuove strategie?
Naturalmente Maradona da solo non basta, così come il nuovo logo da solo non basterà alla Juve. Ma lo scorso agosto il Napoli non ha forse ingaggiato Serena Salvione, manager ex Juventus tra l’altro, per trovare partnership in Cina, India e Giappone? E se fosse Diego ad accompagnarla nelle sue missioni oltre oceano?<
Ecco che il weekend napoletano di Re Diego assume una nuova prospettiva. Quella che a prima vista appare come un’operazione nostalgia potrebbe rivelarsi un formidabile investimento sulla crescita degli azzurri.
Sarà così? Vediamo cosa succede, magari ci sbagliamo e di questi giorni rimarranno solo le polemiche sulla “violazione” del San Carlo. Ma magari no.