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Stasera è il turno di Calzona: l’ombra fedele di Sarri, ex venditore di caffè

Secondo match in panchina per l’allenatore in seconda dopo Napoli-Verona 3-0. Una carriera accanto al tecnico toscano, da Arezzo all’Europa del pallone.

Stasera è il turno di Calzona: l’ombra fedele di Sarri, ex venditore di caffè

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Il mondo del giornalismo, specie quello sportivo, si nutre di epica. Di solito, epica spicciola. Ovvero, Sarri ex bancario, Sacchi ex venditore di scarpe e Cruijff figlio del fruttivendolo. Tutta roba vera, che piace. Non a caso, il nostro titolo su Francesco Calzona isola il suo passato da venditore di caffè. Eppure, c’è una cosa importante da dire e da sottolineare. Queste etichette, via via, vanno staccate. Anzi, si sono staccate da sole. Perché Francesco Calzona, insieme a Sarri, come Sacchi e Cruijff, è innanzitutto un ottimo professionista del calcio. In particolare, allenatore in seconda. Stasera va in panchina nel Napoli, al posto del suo amico/riferimento professionale Sarri. È la sua seconda partita come guida tecnica del Napoli.

La prima andò decisamente bene. Fu Napoli-Verona, campionato scorso. Una settimana dopo il pasticciaccio brutto di Udinese-Napoli. Finì 3-0, partita vinta e dominata. Altre volte, lo abbiamo visto in azione. Tipo nella conferenza stampa post Napoli-Legia Varsavia 5-2. Gli stessi ritornelli di Sarri, le stesse idee attraverso voce e parole differenti. Tutto perfetto, anche allora.

Calzona, di nuovo

Toccherà di nuovo a lui, questa sera. Maurizio Sarri sarà squalificato per i rimasugli di un altro pasticciaccio brutto, quello di Napoli-Inter. Mancini, finocchio, frocio. Non fu una bella serata, in un lampo si passò da un’eliminazione cocente a un fiume di polemiche per quello che successe a bordocampo. Dal campo al bordocampo, forse, il passo non è mai stato così breve. Risale a quei giorni uno dei pezzi più letti nella storia del Napolista. Ve lo riproponiamo, giusto così, per ricordare:

Italo Alloggi scrive a Mancini: il Napoli le deve delle scuse. Sarri pagherà, come è giusto, ma lei ignora Beccaria

Quindi, Calzona. Che va in panchina da protagonista in un match di altissimo livello dopo aver scalato tutta la piramide del calcio italiano. Accanto a Sarri, suo amico consigliato alla dirigenza di un club delle serie minori toscane (il Tegoleto) per il posto da allenatore. Favore ricambiato, Calzona allenatore in seconda e poi al seguito in quasi tutte le avventure di mister Maurizio: Arezzo, Verona, Empoli. E poi Napoli, nel posto che fu di Fabio Pecchia quando c’era Benitez. E di Frustalupi quando c’era Mazzarri. Un po’ come a dire: la rivoluzione della normalità. Dove prima c’era un grosso nome, pure a ricoprire il ruolo di vice, oggi c’è un vecchio venditore di caffè. Si fa davvero fatica, nel calcio, a togliere le etichette.

Anche gli eventuali quarti di finale

Calzona, questa sera, si giocherà anche la possibilità di guidare la squadra per la terza volta. Sarri, infatti, è stato squalificato per due partite al seguito dei fatti di Napoli-Inter. Un eventuale successo contro lo Spezia, questa sera, darebbe al calabrese (ma aretino d’adozione) Calzona la possibilità di incrociare Chievo o Fiorentina nei quarti di finale di Coppa Italia. Un giusto riconoscimento a un lavoro di supporto e aiuto molto importante, per Sarri. Insieme al resto dello staff, Calzona si occupa soprattutto di visionare gli avversari di turno. Quindi, in qualche modo, di guidare le contromosse che Sarri attua partita per partita. Un compito niente male.

Il Napolista, insieme a Calzona, celebrò l’intero staff del Napoli in un pezzo di Leo Prina, al termine dello scorso campionato. Stasera, Calzona proverà a celebrarsi da solo. Guidato dal suo mentore/amico, guidando una squadra che sarà (presumibilmente) rimaneggiata. Turnover in campo, turnover in panchina. Ci sta proprio bene, anche se è la solita etichetta.

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