Dominio assoluto, poi sofferenza nel finale. Ottimo Insigne, non solo per il gol. Maluccio Pavoletti (Mertens in panchina). Si rivede Milik. Ancora un gol subito. Cori dei tifosi contro De Laurentiis.
Una pura formalità per settanta minuti
Una pura formalità, almeno per settanta minuti. Poi i venti minuti finali con qualche patema di troppo, ma nemmeno tanti. Il Napoli vince tutto sommato agevolmente in casa del Chievo. Tre a uno finale, con una partita a senso unico per tre quarti di tempo.
Se tempesta c’è stata dopo la sconfitta di Madrid e le esternazioni di De Laurentiis, la squadra non ne ha risentito. Il Napoli è entrato in campo col piglio giusto. Hamsik avrebbe potuto segnare dopo cento secondi, se non fosse stato anticipato. E nel primo tempo si è giocato a una porta sola. Poi, sul 3-0, dal 71esimo, la squadra si è addormentata. Bel gol di Meggiorini, con svarione di Koulibaly, e addio circolazione della palla. Probabilmente si è fatta sentire la stanchezza.
In campo Pavoletti e Maksimovic
Sarri ha schierato dal primo minuto Maksimovic e Pavoletti, gli uomini della discordia del discorso presidenziale di Madrid. Sono tornati in mediana Allan e Jorginho, fuori Diawara e Zielinski che poi ha sostituito il brasiliano uscito alla fine del primo per un risentimento all’adduttore. Avanti, fuori il capocannoniere della squadra Dries Mertens.
Dominio nel primo tempo
Il Napoli è parso concentrato e assoluto padrone del campo nei primi 45 minuti. Ottima circolazione di palla, superiorità schiacciante, possesso al 71% (a fine partita sarà 64%), 12 tiri a due (al 90esimo, 17 a 13). Il Chievo ha concluso in porta solo una volta con Insigne favorito da un passaggio orizzontale di Insigne. Bravo a Reina a respingere il rasoterra di destro.
Insigne migliore in campo
È stato l’unico errore di Insigne autore di una splendida prestazione. Sfiora il gol su punizione al settimo minuto con una punizione da venti metri: il pallone quasi pizzica il palo. Alla mezz’ora porta il Napoli in vantaggio. Riceve palla in area di rigore, dal lato piccolo, e attua il suo schema preferito. Si accentra e disegna una parabola che va a morire sul secondo palo. Ebbene sì, il tiro a giro (anche se stavolta è stato più dritto del solito). Ottavo gol quest’anno in serie A e non stagionale.
Hamsik a cinque gol da Maradona
Sette minuti e il Napoli raddoppia. Ancora Insigne protagonista. Serve Allan in area, sembra che Gamberini riesca a coprire la palla per favorire l’uscita di Sorrentino. E invece sbuca la gamba malandrina di Allan che serve Hamsik. Solo soletto, il capitano segna il gol numero 110 della sua storia a Napoli. A cinque da Maradona. A questo punto i tifosi possono scatenarsi e intonare cori contro De Laurentiis.
Pavoletti sembra Murgita
Il secondo tempo sembra una pura formalità. Maran manda in campo Meggiorini (al posto di Radovanovic). Il Napoli rallenta un poco ma non troppo. Inglese ha la possibilità di segnare, il tiro viene ribattuto. Gli azzurri sembrano sbandare. Entrano in campo deconcentrati. Poi però si riprendono. Anche se Pavoletti fatica a integrarsi in questo Napoli. Al momento sembra un monumento a Murgita (anche lui ex Genoa). Bel recupero di Koulibaly su Birsa dopo un errore di Maksimovic. Poi il Napoli la chiude. Terzo gol. Ghoulam serve Insigne al centro, Lorenzo (c’è anche nell’azione della terza rete) appoggia per Zielinski, tiro deviato da Spolli. Tre a zero al 58esimo.
Errore di Koulibaly sul gol di Meggiorini
Sembra finita. Si va di sostituzioni. Entra De Guzman per loro. Al 70esimo, Milik per Pavoletti. Un minuto dopo, gol del Chievo con Meggiorini. Koulibaly si fa sorprendere dal lancio, prova con un goffo intervento in acrobazia, Meggiorini si presenta solo davanti a Reina e lo infila con un bell’esterno sinistro sul secondo palo. Nelle ultime nove partite di serie A, solo contro il Genoa il Napoli non ha subito gol.
La partita, incredibilmente, si riapre. Il Napoli quasi non esce più dalla propria metà campo. Un paio di mischie pericolose davanti a Reina. Il portiere non dovrà compiere parate fino alla fine, però c’è apprensione. Il Napoli segnerebbe anche il quarto gol, con Giaccherini (subentrato a Insigne). Annullato per un fuorigioco molto dubbio.
Solo in due partite il Napoli non ha segnato
Il Napoli ha vinto e questo l’importante. Ha convinto per settanta minuti. Il calo nel finale è fisiologico, sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale. Quest’anno, in 25 partite di serie A, soltanto due volte il Napoli non ha segnato: a Genova contro il Genoa e contro l’Atalanta. Sono sessanta gol in campionato in venticinque partite: un media di 2,4 a partita. Anche senza Mertens, il Napoli ne ha segnati tre. Madrid è dimenticata. Il Napoli torna al secondo posto, in attesa della Roma. Sabato alle 18, al San Paolo, c’è Napoli-Atalanta.