I panni sporchi si lavano in famiglia. De Laurentiis ha attaccato non solo Sarri, anche i tifosi e il suo lavoro proprio nel giorno in cui il Napoli ha giocato una partita vera.
I panni sporchi si lavano in famiglia
Basta, presidente, ieri sera l’ha fatta proprio fuori dal vaso. Non le facciamo sconti: chi tace acconsente, noi non acconsentiamo. Tutt’altro. Le sue parole, presidente, hanno “offeso” tutte le persone di buon senso non solo Sarri che qualche ora prima del match lei aveva definito un “monumento” intoccabile nella sua “piazza calcistica” e che, a differenza sua, ha reagito con fermezza e, apparentemente, senza scomporsi più di tanto. Obbedendo al vecchio adagio che vuole che i panni sporchi si lavino in famiglia e non in una piazza televisiva con milioni di orecchie pronte a giudicare. Siamo tutti offesi, siamo tutti Sarri.
I giudizi, infatti, sono stati impietosi e la condanna espressa è senza appello, con l’aggravante della ripetizione del “reato” che esclude ogni attenuante: Napoli non è ancora pronta per i grandi scenari, la squadra ha fatto straordinari progressi, perde con il Real ma ha ancora da spendere poche ma autentiche possibilità di passare il turno, Insigne è diventato leader, ma la società è ancora piccola cosa per giunta mal rappresentata, nelle occasioni topiche, dal presidente ed ora anche da Maradona che, per carità di dio, prima ritorna nei suoi territori di caccia e meglio è per tutti.
Intemperanze fuori luogo
E fa ancora più rabbia, caro presidente, che tutto questo sia avvenuto a conclusione di una giornata che, sconfitta a parte, è quasi tutta da incorniciare: la città che si è trasferita a Madrid ha dato splendida prova della sua maturità “colorando” della sua presenza le strade e i cittadini di Madrid. Basta, presidente. Con la squadra in Champions – e non per onore di firma – le sue intemperanze verbose sono del tutto fuori luogo e, oltre ad incrinare la solidità della squadra che si regge sull’equilibrio dei rapporti tra i giocatori e tra questi e il tecnico e il presidente provocano sconcerto e irritazione in chi li ascolta ed è costretto a subirle.
Faccia, se ne ha voglia, un pacato esame di coscienza e si ponga la domanda alla quale tutti,tranne li, hanno già risposto: cosa resta della sua “sparata”? Niente. E poi ancora chi ha condiviso le sue invettive? Nessuno. Vada a rileggersi i commenti che hanno inondato i social e e si ritroverà solo nel deserto: tutti si sono schierati con Sarri sia pure in un sano confronto dialettico che non esclude critiche anzi le sollecita.
Adesso guardiamo avanti
Il tecnico avrà pur commesso qualche errore – il Napolista li ha puntualmente elencati – ma è giusto che vengano valutati con serenità e considerando che quando si perde contro la squadra più forte del mondo che non ti perdona niente, sbagliare è possibile e perfino comprensibile. Cinque minuti di black out e almeno un gol mancato sotto porta da Mertens, valgono al Real l’ipoteca sul passaggio del turno. Anche se, ripetiamo, non tutto è perduto.
E qui mettiamo punto. Perché osiamo sperare che, passata la sbornia, il primo ad essere convinto della necessità di fare un passo indietro è proprio lei, signor presidente. Attendiamo fiduciosi un segnale: è l’ultima chiamata prima di affrontare la trasferta di Chievo e le insidie di un “ritorno” sul quale pesano troppe ombre.
Carlo Franco ilnapolista © riproduzione riservata