Bologna-Napoli raccontata con i numeri: gli azzurri, per una volta, raccolgono più di quanto meritato grazie alla qualità dei tiri di Hamsik e Mertens.
Never a clean sheet
Il Bologna è partito bene, poi l’arbitro ha fischiato l’inizio. Sono le 20:50 di un fresco sabato sera, quando al Dall’Ara il Napoli è già in vantaggio. Nemmeno il tempo di notare che la squadra ha mutato colore ai pantaloncini – dal bianco all’azzurro – secondo un’idea di scaramanzia fashion victim, che Hamsik inventa un gol geniale con colpo di testa in tuffo, su assist di Callejon. Non si ha modo di riflettere sulla tenace ostilità della tifoseria rossoblu, che Lorenzo Insigne raddoppia in fast break con un siluro dal limite dell’aria.
Il Bologna pare tramortito, ma quando il Napoli è in vantaggio è lì che diventa più vulnerabile. Questo è un topos contrario all’esperienza empirica. È stato infatti dimostrato che una squadra con un game state (tabellino parziale) favorevole abbia una organizzazione difensiva migliore; chi vince vuole tutelare il punteggio con maggior presenza arretrata di uomini e un maggior controllo della sfera, subendo meno tiri di qualità.
In caso di parità, si tenta di colpire da lontano con il ‘tiro della domenica’, oppure da vicino per il noto maggior tasso di conversione. I tiri da lontano diminuiscono in caso di non parità e sono effettuati soprattutto quando si è in svantaggio. In caso di vantaggio, infatti, si propende a tirare soprattutto da vicino, anche per motivi tattici, cioè per non perdere palla e innescare transizioni avversarie. Quindi le squadre vincenti preferiscono tirare da vicino, ove il tasso di conversione generale, ma soprattutto il proprio grazie alla qualità dei tiratori, è più elevato. Il differenziale di gara è una discriminante.
Fabio Fin
Puntualità
Il gol del Bologna arriva puntuale, con Torosidis al 33esimo, dopo che Reina aveva tentato una rara clean sheet parando un rigore a Destro. Protagonista dell’ammutinamento è Callejon, che causa il penalty con un tocco di mano e si fa espellere poco dopo per fallo di reazione. Il punteggio è quindi sul 3-1 perché tra un’emozione e l’altra Masina commette fallo da ultimo uomo e Mertens insacca sulla punizione scaturita. I bolognesi provano a rientrare in partita, ma non ci riusciranno.
Difatti – come spiegato da Alfonso Fasano nell’analisi tattica del match – l’atteggiamento aggressivo e proattivo dei rossoblù viene aggirato dai partenopei, che invece soffrono le gare chiuse, come l’ultima con il Palermo. Il Bologna gioca a calcio, a differenza dei siciliani, pressando alto con intensità. Ciò che però fa davvero la differenza sono le capacità balistiche di Hamsik, Insigne e Mertens, che hanno una shot quality superiore alla media. Diviene quindi riduttivo argomentare del numero e del tipo delle conclusioni quando a calciare sono loro.
La mappa dei tiri di Napoli e Bologna. I padroni di casa tirano più degli ospiti, ma statisticamente peggio. Inoltre le abilità balistiche di Hamsik, Insigne e Mertens consentono la marcatura di un numero di gol contro ogni attesa probabilistica. Il punteggio di 1-7 è lontano dal 1-2 stimato
Amazing shot quality
I padroni di casa concludono molto e il doppio degli ospiti in area di rigore (10 a 5), più 2 in area piccola. Su 17 tentativi rossoblu, 7 arrivano in porta (3 bloccati e 7 fuori lo specchio). Il Napoli tira 14 volte, di cui 9 in porta, 3 fuori e 3 bloccati da giocatori di movimento. Qui l’analisi descrittiva trae in inganno: il Bologna crea di più, ha una rete di passaggi simili (503 a 572 passaggi con precisione di 85% a 87%, per un possesso di 47% a 53%), ma appare un disequilibrio nella shot quality lampante solo se si approfondisce il metodo statistico.
Il seguente bubble plot evidenzia come i tre protagonisti convertano in gol situazioni offensive difficili. 6 delle 7 conclusioni vincenti hanno una probabilità di successo non elevata. 3 reti giungono da fuori area, con pregiata fattura balistica, altre 3 in area ma da posizione angolata. La più semplice è quella di Mertens che all’89’ chiude l’incontro.
Mappa dei tiri per i 7 gol messi a segno dal Napoli a Bologna. L’ampiezza delle bolle è proporzionale alla probabilità storica di successo di ogni tipologia di conclusione
Expected goals
Gli expected goals di Bologna – Napoli sono 1,2 a 2 con uno scarto di +5 nelle reti dei partenopei. Inoltre, se consideriamo la probabilità di successo dei calci di rigori del 75% si vanifica un possibile pareggio per 2-2. I tassi di conversione sono 0,06 a 0,5. Segnare ogni due tentativi è un leitmotiv degli avversari che hanno impensierito gli azzurri (come Palermo, Sassuolo o Udinese). Stavolta il Napoli fa proprio il credo del raccogliere più di quanto meritato grazie al surplus dei propri tiratori. Salgono a 40,2 gli xg fatti, rispetto 55 reti (+15), e a 17,4 gli xg subiti, contro 26 reali (-9). Scendono a 10 i massimi punti potenziali persi nel corso del campionato.
Ad ogni modo, come spiegato qui, gli azzurri non hanno mai avuto trend di difficoltà realizzativa, quindi il surplus offensivo di Bologna potrebbe avere lo stesso significato dello 0-0 di Genoa, cioè un’anomalia: un outlier non particolarmente rilevante nel percorso di crescita. Il problema del Napoli è quello di subire troppo per le qualità che possiede, con un gol per gara come al Dall’Ara. Un plauso va a Reina che annulla Destro e sfodera ottimi interventi. Non è certo il segnare che manca al Napoli per crescere e puntare finalmente e computamente allo scudetto, ma migliorare la quadratura difensiva. Ad ogni modo, occorre applaudire le skills offensive di squadra, soprattutto per Hamsik, Insigne e Mertens che hanno piedi fuori dall’ordinario.