Le celebrazioni per il Carnevale, le mostre e i luoghi da vedere, il vino e il cibo da assaggiare prima del match al Bentegodi.
Siete a Verona per Chievo – Napoli e non sapete come impegnare il tempo prima e dopo la partita? Avete l’intero week end a disposizione? Allora immaginiamo che non vi dispiacerà qualche suggerimento napolista. Innanzitutto potreste procurarvi la “CittàdiVerona Card” che garantisce sconti e promozioni tra un’ampia scelta di negozi e locali a Verona e provincia. “Come suggerisce il nome stesso – si legge sul sito istituzionale – è una card completamente gratuita che permette di accedere ad esclusivi vantaggi presso le attività convenzionate con Cittadiverona.it”.
Le mostre
Fatto? Adesso, mettete da parte per qualche ora i sentimenti di… “amore” che nutrite per Giulietta e per i suoi discendenti e fatevi un giro per la città che ospita in queste settimane delle interessanti mostre. Ve ne indichiamo 4, molto interessanti.
La prima è la mostra “L’Egitto a Verona”, al Museo Archeologico al Teatro Romano, Regaste Redentore 2 (tel. 045 8000360; museoarcheologico.comune.
Nel Palazzo della Gran Guardia (Piazza Bra, 1), fino al 5 marzo, si tiene la mostra “Maya. Il linguaggio della bellezza”, (dal lunedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30; biglietto intero euro 14,00 audioguida inclusa, ridotto euro 12,00 audioguida inclusa; info e prenotazioni su mayaverona.it), oltre 300 opere provenienti dai principali musei del Messico.
Picasso
All’AMO, Arena Museo Opera, si tiene la mostra: “Picasso. Figure (1906-1971)”. Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso “nell’arco temporale che va dal 1906 fino agli anni ‘ 70: questa la novità dell’esposizione, che presenta un corpus di oltre 90 opere tra le quali Nudo seduto (da Les Demoiselles d’ Avignon del 1907), Il Bacio (la piccola e struggente tela del 1931) e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937”. ( Info e prenotazioni 045 853771 e mostrapicassoverona.it; apertura lunedì dalle 14.30 alle 19.30, dal martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, la biglietteria chiude un’ora prima; il biglietto costa 14 euro).
Infine, l’itinerario d’arte suggerito, fa tappa al Museo di Castelvecchio (in Corso Castelvecchio, 2) dove presso la Sala Boggian, in occasione del trecentocinquantesimo anniversario della nascita, fino al 19 febbraio 2017, si svolge la mostra dedicata al pittore veronese Antonio Balestra (Verona, 1666 – 1740) “Antonio Balestra – Nel segno della grazia”, sessanta opere tra dipinti, disegni, incisioni e volumi a stampa, provenienti da prestatori pubblici e privati, italiani ed europei.
Carnevale
Chiuso il paragrafo culturale, ricordiamoci che siamo nel periodo di Carnevale, festa che a Verona è particolarmente sentita tanto da essere celebrata con eventi, non solo laici, per tutto il mese di febbraio e varie appendici anche a marzo nei comuni della provincia. La tradizione risalirebbe al 1500, con Tommaso Da Vico, tradizionalmente indicato come il padre del Carnevale Veronese. Secondo i testi locali, pare che Tommaso Da Vico, in punto di morte “abbia dato ordine di distribuire gratuitamente pane, vino, burro, farina e formaggio ai Sanzenati (abitanti del quartiere di san Zeno) durante l’ultimo venerdì di Carnevale. Il Carnevale di Verona – si legge ancora – si è nel tempo allargato ad ogni quartiere della città, ognuno dei quali ha la sua maschera, inventata o ispirata a un personaggio storico o ad un mestiere.
Papà del Gnoco
La maschera più importante e più antica del carnevale di Verona è Papà del Gnoco. La sua festa si svolge il venerdì grasso e coincide con la più grande manifestazione del Carnevale, la sfilata dei carri attraverso la città. Il Papà del Gnoco, che presiede alla grande distribuzione di gnocchi alla popolazione, viene eletto ogni anno”. Dal prossimo venerdì 24 febbraio (Venerdì Gnocolar) si va verso la parte clou dei festeggiamenti con la sfilata dei carri, la regata storica sull’Adige e così via.
Nei dintorni di Verona la festa viene celebrata in vari centri con sfilate e appuntamenti gastronomici, come a Piovezzano, Dossobuono, Tregnago, San Gregorio di Veronella, Bussolengo, Cavaion Veronese, San Zeno di Mozzecane e Cerro Veronese. A Bussolengo, inoltre, in questo fine settimana si tiene prima la rassegna espositiva aziendale del territorio “Bussolengo Produce”, presso il Parco Sampò in via Paolo Veronese, poi il Gran Carnevale Bussolenghese, con la sfilata di carri nelle vie del centro storico. Ancora in provincia, si svolge il Mercatino dell’Antiquariato di Soave. Appuntamento che torna ogni terza domenica del mese nel centro storico del paese, lungo Corso Vittorio Emanuele II, via Roma e piazza Marogna, aperto dalle 8,00 alle 18,00.
Il Soave
Parlando di Soave viene subito in mente il vino bianco prodotto nella provincia di Verona, in una zona considerata “il più grande vigneto d’Europa per estensione, con i suoi 6.600 ettari collocati nell’arco collinare nella parte orientale della Provincia di Verona, prima Doc riconosciuta in Italia nel 1936”. Quali assaggiare e, nel caso, acquistare? La rivista online ilsoave.com fa sapere che sono sette le aziende del Soave che si aggiudicano i “Tre bicchieri” del Gambero e sette quelle che brillano nella guida “Vini Buoni d’Italia 2017″ edita dal Touring Club.
E ancora che: “Spicca un’azienda del Soave tra i dieci migliori vini secondo Bibenda”, rivista edita dalla Fondazione Italiana Sommelier, e si tratta del Massifitti 2013 di Suavia (tra gli 11 e i 13 euro a bottiglia, a seconda dello shop), un bianco da 12 gradi e mezzo dal colore giallo paglierino brillante che emana “note di pesca gialla, kiwi e mughetto unite a una cristallina mineralità che ricorda il profumo della roccia bagnata”. L’Azienda agricola Suavia si trova a Soave in via Centro, 14 (Telefono 045 767 50 89, suavia.it), purtroppo è chiusa di domenica.
Cosa mangiare
Tra le cose da mangiare, in questo periodo a Verona non possono mancare gli gnocchi del Carnevale veronese, “conditi con burro fuso e formaggio grattugiato oppure con un sugo al pomodoro o, meglio ancora, con la pastissada” (ricetta tipica veronese che si fa risalire al quinto secolo dopo Cristo, simile a uno stracotto di carne di cavallo o di manzo). Tra i dolci: frìtole, galàni, bomboloni, castagnole, krapfen, crema fritta e i “tipicissimi” tortèi con l’erba madre. Se siete in vena di aperitivi in città trovate molti locali che propongono ottimi e abbondanti buffet. Sulle pagine web della guida cittadiverona.it, nella sezione aperitivi ne sono indicati diversi.
E adesso, terminato il giro turistico-artistico-
“Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore”.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista.