I gol di Zielinski e Giaccherini nascono da due serpentine del belga. Il Napoli vince agevolmente. Adesso si pensa solo alla Champions.
Il belga decisivo
Dries Mertens, ancora lui. Stavolta non segna ma i primi due gol del Napoli sono merito suo: due metà gol che ovviamente non fanno uno nella classifica marcatori. Lascia il San Paolo al 77esimo tra gli applausi del pubblico che adesso può serenamente pensare al Real Madrid. L’appuntamento più importante della stagione è per mercoledì sera al Bernabeu. E il Napoli ci arriva con un agevole 2-0 sul Genoa di Juric che non ha mai impensierito gli azzurri.
La svolta nel secondo tempo
Al Napoli basta una fiammata all’inizio del secondo tempo. Zielinski chiude di sinistro in diagonale dopo una brillante serpentina sulla sinistra di Mertens in area di rigore. Cross al centro del belga, respinta e il polacco incrocia con un sinistro imparabile. È il 49esimo minuto. Il Napoli tira un sospiro di sollievo. Sembrava un’altra di quelle partite stregate, condotte all’attacco ma in cui il Napoli cadeva nel solito imbuto. La partita, invece, non torna più in discussione.
Il gol di Giaccherini
La seconda perla di Mertens quasi venti minuti dopo. Un’altra giocata di alta scuola, col belga che va via proprio sulla stessa zolla del primo gol. La appoggia in orizzontale a Giaccherini che deve solo spingere dal vertice opposto dell’area piccola. Due a zero. Prima di lasciare il campo, applauditissimo, al 73esimo per Marko Rog.
Il Napoli ha fatto il proprio dovere in una partita in cui ha cominciato lentamente ma poi si è acceso. Per la precisione, dopo trenta minuti. Nel primo tempo, non è riuscito a trovare la zampata decisiva. Nell’intervallo ci avrà pensato Sarri a scuoterli. E il Napoli è rientrato in campo con un’altra mentalità. Convinto di vincere. E si è visto.
Accademia nel secondo tempo
Dopo il vantaggio, il Napoli si è sciolto. Mertens ha sfiorato il raddoppio con un bel destro. Poi si sono concessi anche tocchi di fino: un passaggio no look dello stesso Dries che ha fatto impazzire il San Paolo (discretamente pieno) e una combinazione di tacco Mertens Zielinski con passaggio di ritorno un filo lungo. Prima dell’azione del raddoppio.
Sarri ha scelto Maggio e Giaccherini per la catena di destra, e a centrocampo schiera Zielinski e Diawara accanto ad Hamsik. Di Giaccherini abbiamo detto, anche Maggio non ha demeritato. Anche se, va detto, il Genoa ha brillato per la propria inconsistenza. Ha provato a chiudere gli spazi nel primo tempo. Ma non ha retto alle accelerazioni di Mertens.
Per Maggio un’azione old style
Sotto tono Hamsik (sostituito da Allan al 74esimo). Sempre puntuale Diawara ben fronteggiato da Rigoni. E Zielinski come la solito protagonista di accelerazioni che fanno male. Nel primo tempo, il Napoli reclama per due falli in area: su Giaccherini e una trattenuta su Hamsik. E nell’ultimo quarto d’ora sfiora il gol con Koulibaly, Mertens, Zielinski (bella la combinazione con Giaccherini) e Insigne (bel passaggio filtrante di Mertens). Si rivede persino un Maggio old style che si beve Palladino in velocità sulla destra e serve al centro: angolo, l’ennesimo. Il Genoa si nota solo per due sostituzioni per infortunio: Orban per Gentiletti e Cataldi per Veloso.
Nella ripresa, Mertens accende il Napoli. Il resto è una pura formalità. Nella speranza di regalare il gol a Pavoletti. Adesso si può pensare a Madrid. Le curve cantano: “Noi vogliamo undici leoni”.