Napoli irriconoscibile, soprattutto nel secondo tempo. L’Atalanta non ruba nulla, molto ben disposta e segna il secondo gol dopo l’espulsione di Kessie. Doppietta di Caldara.
Lezione di Gasperson
L’Atalanta di Gasperini sbanca il San Paolo al termine di una gara giocata con bravura, impegno e intelligenza. Irriconoscibil, invece, il Napoli di Sarri alla seconda sconfitta interna in campionato (dopo quella con la Roma). L’Atalanta si porta così a tre punti dal Napoli e si conferma squadra rivelazione del campionato. Due a zero il risultato finale. Doppietta di Caldara. Un gol nel primo tempo con colpo di testa su angolo e il secondo in contropiede con l’Atalanta in dieci uomini per l’espulsione di Kessie. Nella ripresa, il Napoli praticamente non è esistito.
L’Atalanta non ha rubato nulla, ha giocato alla pari, senza mai lasciarsi intimorire. Non ha accusato nemmeno il colpo dell’espulsione avvenuta dopo venti minuti del secondo tempo. Gasperini ha disposto la squadra in modo molto aggressivo a centrocampo. Il Napoli ha sì colpito due traverse nel primo tempo, con Insigne (sullo 0-0) e Mertens (a fine primo tempo, sullo 0-1) con una bella punizione, ma non è mai riuscito a dispiegare il proprio gioco. Kessie ha contemporaneamente oscurato Hamsik e dominato a centrocampo. Prima di farsi espellere.
Si ferma la striscia positiva di 14 partite
Una brutta sconfitta per il Napoli (in realtà le sconfitte non sono mai belle). È la quarta sconfitta in campionato, si ferma la striscia di 14 risultati utili consecutivi. Il Napoli riapre così la corsa per il terzo posto, domani anche l’Inter può portarsi a meno tre. Proprio alla vigilia del trittico più importante della stagione. Contro la Juventus martedì in Coppa Italia, a Roma sabato e poi martedì 7 marzo al San Paolo contro il Real Madrid.
Gasperini si conferma allenatore ostico che ha battuto Sarri per la seconda volta quest’anno. L’Atalanta viene a Napoli per fare sul serio, ben disposta in campo. La linea difensiva affidata a Caldara, Toloi e Masiello, con Conti e Spinazzola a supporto. A centrocampo Gasperini sguinzaglia praticamente a uomo Kessie su Hamsik, Freuler su Zielinski e Kurtici su Diawara. Mossa che funziona, Gasperson blocca le fonti di gioco del Napoli. A Mertens, per buona parte del primo tempo, non arriva un pallone.
Sarri si affida al tridente basso (con Pavoletti e Milik in panchina), Maksimovic preferito a Koulibaly e il centrocampo citato. In curva cantano al grido “Chi non salta, De Laurentiis è”. Il Napoli sfiora subito il gol al sesto minuti con Insigne che spizza la traversa di destro. Lorenzo è uno dei migliori, insieme con Ghoulam in fase di spinta.
La densità dell’Atalanta
L’Atalanta arretra il giusto, fa densità, e appena può riparte in contropiede. Come al 19esimo, con un contropiede avviato da Freuler che anticipa Zielinski su appoggio di Maksimovic. Freuler serve Papau, poi per fortuna sbaglia lo stop di ritorno. L’Atalanta ci riprova con una bella azione sulla destra di Kurti. Conquista il calcio d’angolo e dal corner segna, con Caldara che salta indisturbato e batte Reina. Ancora una partita in cui il Napoli subisce un gol.
Il Napoli si riprende nel finale. Pericoloso due volte con Mertens. Prima autore di un numero alla Romario: riceve palla da Hysaj al limite dell’area, se la porta avanti col destro liberandosi dell’avversario in area e poi incrocia un filo troppo. Poi è lo stesso Mertens a colpire la traversa su punizione deviata da Berisha.
Secondo tempo
Subito Atalanta pericolosa su liscio di Albiol che libera Petagna, sinistro da fuori rasoterra, Reina blocca. L’Atalanta continua a giocare bene. Ottima circolazione di palla. Kessie è davvero un bel giocatore, si fa ammonire al 63esimo per una brutta entrata su Diawara. Il Napoli impegna Berisha per la prima volta al 64esimo, con tiro di Mertens su appoggio di Milik. Milik è entrato da sette minuti al posto di Hamsik. Sarri passa al 4-2-3-1 e manda Rog a scaldarsi.
Al 67esimo doppio giallo per Kessie. Espulsione che può cambiare la partita, l’Atalanta perde il suo uomo migliore. Il Napoli va vicino al gol una sola volta, con Callejon che spreca di testa un ottimo cross di Ghoulam. Sarri tenta il tutto per tutto e a 15 minuti dalla fine fa entrare Pavoletti e toglie Insigne, e poi Maggio per Hysaj.