Un lettore e il suo resoconto di una chiacchierata con un tifoso del Real. L’abbonamento, gli stipendi, la considerazione per i calciatori. E i complimenti al Napoli.
Le diffrerenze
Una chiacchierata col mio tassista di Madrid che vale più di tanti articoli letti. Ovviamente, un tifoso del Real. Per loro è inaccettabile una sconfitta al Bernabeu, non si può perdere. Una sconfitta in casa è come una tragedia.
Parlando del Napoli diceva che dal centrocampo in su siamo una buona squadra, ma che per giocare la Champions la difesa è inadatta. Gli stipendi: il loro giocatore meno pagato è Coentrao, che prende 5 milioni l’anno. Ronaldo arriva a 16. E stanno acquistando Lewandowski.
Higuain, per loro, è uno “scarparo”. Non vede la porta. Morata, invece, è un giocatore per fare numero. Per quanto riguarda il rapporto con lo stadio: lui ha un abbonamento che costa 1.800 €. Lo rinnova perché un match contro il Barcellona gli costerebbe 500/600 €… lo rinnova e ovviamente rivende molte partite.
Insomma tutte cose che probabilmente sembrano ovvie, ma solo qui. Sentirle raccontare con tale normalità, mi ha dato ancora di più la sensazione di una distanza incolmabile in ambito europeo. Soldi soldi e ancora soldi. Che, alla fine, fanno la differenza.
La Champions per il Napoli, come per altri club, è una bellissima esperienza. Si può fare il miracolo, certo, ma deve essere vissuta così. Come un’occasione. Come una teorica possibilità di costruire una squadra adatta a vincere in Italia. Sognare fa bene, ma bisogna avere il senso della realtà. Per alcuni, fino a ieri, pareva che il Napoli potesse giocarsela alla pari in casa del Real Madrid. O che addirittura avrebbe potuto imporre il suo gioco.
Direi che abbiamo fatto una bella figura, e che dobbiamo essere contenti di essere ancora “vivi”, per la qualificazione, dopo l’andata. Orgoglio e follia: ci giochiamo il ritorno, ma bisogna essere consapevoli delle differenze tecniche, societarie ed economiche rispetto a realtà come Real, Barcellona, Psg, Bayern Monaco.
PS. Lo stesso tassista, però, era meravigliato in positivo dell’interpretazione a viso aperto del Napoli. Un atteggiamento contrario al classico gioco all’italiana.