Bellissima la corsa di Insigne dopo il gol. Bene Diawara. Impietoso invece il confronto tra Hamsik e Modric. Il Napoli comunque non ha demeritato.
Qualificazione ancora aperta
Tre a uno per il Real Madrid e qualificazione ancora aperta. Almeno in teoria. Non si può dire granché al Napoli di Sarri. Bisogna complimentarsi per una prestazione positiva. Il Napoli ha dato del tu al Madrid, come lo chiamano qui. Li ha spaventati col gol iniziale di Insigne da quaranta metri, con la complicità di Keylor Navas. E poi ha avuto un fisiologico passaggio a vuoto a inizio ripresa. Il real ha colpito con il classico uno-due. Prima una splendida azione di Cristiano Ronaldo che si è bevuto Koulibaly e ha appoggiato dietro per Kroos. Poi un gran gol di Casemiro favorito dall’ostinazione a non voler spazzare da parte del Napoli. Poi, però, la squadra di Sarri può anche recriminare per il 3-2 fallito da Mertens.
Casemiro come Carlos Alberto
Diciamo un’ovvietà: il Real Madrid gioca a pallone. E ha mostrato umiltà e applicazione. Zidane non aveva sottovalutato il Napoli, affatto. Si sono sacrificati, non si sono abbattuti dopo lo svantaggio iniziale (all’ottavo) e hanno contato su un Modric da urlo (impietoso stasera il confronto con Hamsik) e su un centrocampo che ha offerto il meglio di sé a inizio ripresa con un gol di Casemiro che ha ricordato quello di Carlos Alberto nella finale di Mexico 70.
Bravo Sarri
A Sarri va detto che è stato bravo. Bravo a infondere coraggio ai suoi dal primo minuto. Dalla formazione iniziale. Diawara e Zielinski sono stati una dichiarazione d’intenti: giochiamocela. Non ha mai cambiato idea. Nemmeno a dieci minuti dalla fine, quando ha sostituito Hamsik con Milik per provare a segnare il secondo gol.
La corsa di Insigne
Ovviamente il Napoli non è riuscito a fare il Napoli al Bernabeu. È stato azzardato il solo pensarlo, anche se Sarri ha fatto benissimo a caricare la squadra sia moralmente sia con la formazione. E il Napoli infatti ha giocato. E, come nei sogni, è andato in vantaggio dopo otto minuti. Gol di Insigne da quaranta metri, complice Keylor Navas piuttosto distratto e soprattutto fuori posizione. La corsa solitaria di Insigne felice sul terreno del Bernabeu resta per noi l’immagine più bella della serata.
Dopo il vantaggio, il Napoli non è riuscito a dispiegare la sua forza. Ovviamente. Il Real ha preparato bene la partita. E poi, come accade alle grandi squadre, è riuscita a pareggiarla nel momento migliore degli azzurri. Con un colpo di testa di Benzema che è andato più in alto di Albiol (probabilmente coperto da Cristiano Ronaldo) e da pochi passi ha battuto Reina.
Real Madrid anche umile
Qui è cominciata un’altra partita. Soprattutto un altro primo tempo. Diremmo dominato dal Madrid. Dominato nel senso madrileno. Le grandi squadre le vedi nei dettagli. Sull’1-0 per il Napoli, gli azzurri hanno tenuto palla per più di un minuto. E Sergio Ramos si è preso la briga di arrivare fin nella metà campo azzurra per abbattere Diawara. Cartellino giallo ma soprattutto un segnale ai suoi. Real che ha giocato con James Rodriguez al posto di Lucas Vazquez. Il Real gioca, pressa. Direbbe Pesaola, ci hanno rubato la idea. E sa essere anche umile. Mentre il più in palla del Napoli è Diawara che al 26esimo si libera di Kroos con un movimento su stesso, poi serve Hamsik per una ripartenza pericolosa ma Callejon scivola.
Le grandi squadre sono come la guerra. Non ti accorgi che c’è finché non bombardano. E il Real è stato così. Fiammate improvvise. Cristiano Ronaldo si divora un gol al 27esimo e Reina esce benissimo su Benzema al 44esimo quando il 2-1 sembrava già scritto. Del Napoli, poco in avanti. Ma tanta attenzione in difesa, col Madrid che finisce spesso in fuorigioco.
Il secondo tempo
Nel secondo tempo, la musica non cambia. E il Real colpisce due volte. C’è tutta la grandeur nella rete del vantaggio. Cristiano Ronaldo va in contropiede, si ferma. Viene servito di nuovo da Modric, va via a Koulibaly con il classico doppio passo e conquista posizione nell’area dal fondo. Alza la testa, serve indietro Kroos che la piazza sul primo palo. Da scuola calcio. 2-1.
Al 51esimo viene ammonito Modric per fallo su Hamsik. Il croato è imprendibile. E il Napoli è in bambola. Anche perché si ostina a non spazzare via la palla. Cincischia. Prima Reina. Poi Albiol. Poi Koulibaly. Il Real recupera il pallone che su respinta finisce sui piedi di Casemiro. Al volo di destro, imparabile. Tre a uno.
Il Real non affonda. Mentre il Bernabeu tifa, eccome. È una favola quello dello stadio che assiste impassibile alle partite. Piano piano, il Napoli prova a riprendersi. Rischia anche, ma l’occasione più nitida è degli azzurri. Lancio di Diawara (ancora lui) per Callejon (diciamo la solita sventagliata) che appoggia per Mertens che accorre in area: è un rigore in movimento che Dries tira incredibilmente sopra la traversa. E la versione contemporanea del gol che si divorò Giordano.
Poi sono sostituzioni e nulla più. Finisce 3-1. Il Bernabeu applaude. Il Napoli non deve dannarsi. Si è ben comportato. E può anche sognare la rimonta. Poteva finire molto peggio.