Il match di ieri sera in pillole: per il Napoli c’è anche la ripartenza di Hamsik; per il Madrid, oltre a Ramos, anche Bale e Carvajal.
Lo stop e tiro di Bale
Partita sottotono del gallese, partita sottotono di tutto il Real Madrid a Napoli. Che però regala un pezzo di bravura in avvio di partita: mette giù con delicatezza inaudita una palla che arriva da 40 metri, poi la sposta e la calcia col sinistro in un fazzoletto e con tale rapidità che non fai in tempo a dire “amen”. L’azione non verrà ricordata particolarmente per la poca pericolosità del tiro (strano), ma questo fa capire con chi abbiamo avuto a che fare.
Il gol del Napoli
Tutto palla a terra, azione alla mano, si direbbe nel rugby. Quattro tocchi per andare in porta, e come poi: Insigne viene fuori a prender palla favorendo l’inserimento di Hamsik, trovandolo tra le linee. Il capitano poi tocca di prima mandando Mertens al tiro. Incrociato perfettamente col sinistro. Fanno 23 gol stagionali, alla faccia del falso nueve. Magari Zidane si ricorderà di quest’azione e la inserirà nei suoi schemi. Interpretazione fantasiosa, d’accordo, ma ci piace pensarlo.
La ripartenza di Hamsik
Se quattro tocchi per andare in porta vi sembran pochi, gli azzurri poco dopo riuscirebbero a fare addirittura di meglio: rinvio di Reina, movimento a venire incontro di Mertens e sponda di prima intenzione in profondità. Chi ci è andato? Hamsik, ovviamente. Purtroppo il capitano non era l’uomo più adatto a trovarsi in quella posizione: non è sicuramente lento, ma coprire 40 metri di campo fino alla porta è dura per lui. E infatti arriva, purtroppo, stanco e scoordinato sul pallone.
Il primo gol di Sergio Ramos
Lo sapevamo, era il più pericoloso sulle palle da fermo. Non il più pericoloso del Real, il più pericoloso al mondo. Non è il caso di dilungarsi sul dilemma marcatura a zona o a uomo. Chi scrive, pensa che marcare a uomo con tanti saltatori – non c’era solo lui – sarebbe stato suicida, ma vabbè. Semplicemente, se uno ha perfezionato a tal punto la propria tecnica quanto a smarcamento, scelta di tempo, stacco aereo (un terzo tempo che neanche un cestista), si può soltanto applaudire. La seconda occasione non fa testo, lì lo ha aiutato una deviazione amica.
Lo slalom di Carvajal
Il terzino spagnolo ha sofferto per tutta la partita, dimostrando di essere molto più bravo quando può offendere, come a fine gara. Il fatto che gli schemi siano saltati lo agevola nello spingersi in area, ma quello che fa lì è degno di un giocoliere: inserimento tra Albiol e Diawara a portar via la palla di petto, mini sombrero a Koulibaly per trovare luce per il tiro, il tutto senza far toccare terra al pallone. La conclusione finisce poi alta perché, fortunatamente, il sinistro non è il suo piede.