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La Roma: il caso-Spalletti, i tifosi sono contro Pallotta («Zero tituli») e disertano lo stadio

Situazione complessa in casa Roma: il tecnico è un separato in casa, i tifosi protestano per la gestione club e le barriere in curva.

A due giorni dal Lione

Non basta la vittoria di Palermo per “riscaldato” i rapporti nell’ambiente-Roma. Il tre a zero in Sicilia ha fatto ripartire la corsa al secondo posto della banda-Spalletti, ma intanto i tifosi sono contro la società. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, James Pallotta è in arrivo in Italia per seguire Roma-Lione (return match di Europa League in programma giovedì sera) ma è costantemente sotto attacco “social” per la sua gestione. Da parte dei tifosi, “inviti” che conosciamo bene qui a Napoli: «Mettece li sordi», «Fai grande la Roma» e simili.

Non è una vigilia proprio tranquilla, anche dal punto di vista strettamente ambientale. Spalletti aveva chiesto aiuto e supporto ai tifosi, invitati in massa all’Olimpico per cercare la rimonta contro i francesi (serve il 2-0 per ribaltare il risultato dell’andata). Non ci sono stati comunicati ufficiali della curva, ma la temperatura della prevendita (15mila biglietti venduti finora) e dei social non fa pensare alla bolgia da sold out. I motivi della contestazione della Curva Sud sono noti: barriere e caro biglietti. Anche se, ripetiamo, questa è una posizione ufficiosa, nel senso che si evince da alcuni commenti, e non ufficialmente riferibile alla tifoseria organizzata.

Spalletti separato in casa

L’altra grande fonte di tensione riguarda il rapporto complicato tra il tecnico Spalletti e la proprietà. Le parole di Pallotta degli ultimi giorni hanno aperto una crepa interna, e i tifosi hanno preso le parti dell’allenatore. Secondo il Messaggero, l’ex allenatore dello Zenit avrebbe rinfacciato «errori e assenteismo» al patron americano. La convivenza è ai minimi termini, il titolo scelto dal quotidiano romano è eloquente (“Lucio separato in casa”). Tanto da parlare di addio praticamente scontato a fine stagione. E di rosa dei sostituti: Mancini, Montella, Emery e addirittura Luis Enrique. Un ritorno al passato che avrebbe dell’incredibile.

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