Il punto arbitrale è l’uniformità di giudizio. Insigne decisivo, Pavoletti generoso. Empoli è l’unico stadio di serie A dove il Napoli non ha mai vinto.
Le decisioni arbitrali
Non metto in dubbio le decisioni dell’arbitro Mariani di Aprilia durante Napoli-Crotone. E mi spingo oltre: non ho neanche voglia di mettere in discussione le decisioni dubbie (e tanto contestate) dell’arbitro Massa durante Juventus-Milan. Fatta questa premessa, un arbitro ha bisogno di coraggio per fischiare con tanta sicurezza in situazioni non chiare per nessuno tranne che per lui. E credo che ieri l’arbitro Mariani sia stato coraggioso nel fischiare, a ragione, due rigori non chiarissimi, ma che c’erano, in favore del Napoli. Spero solo che questo coraggio non sia derivato solo dal fatto che il Napoli giocasse contro il Crotone.
L’uniformità di giudizio
Il problema principale all’interno della questione arbitrale rimane l’uniformità. E il fatto che non sempre gli arbitri mostrino lo stesso decisionismo manifestato ieri dal signor Mariani o dal signor Massa venerdì sera. Ogni partita fa storia a sé, e ogni arbitro si regola con un proprio personalissimo metro di giudizio. Sarebbe bello che al Napoli i rigori fossero fischiati a favore con tanta serenità anche quando a fare fallo in area è un calciatore di una squadra più blasonata. O che gli arbitri, nel caso di situazioni dubbie, fischiassero con lo stesso piglio anche contro le squadre di testa. Mostrando lo stesso coraggio con cui il signor Massa ha assegnato al 95’ il controverso rigore in favore della Juventus.
Insigne, Rog e Pavoletti
Chiusa la parentesi sui dubbi arbitrali, sulla prestazione del Napoli invece non ci sono dubbi. Possesso palla infinito, dominio assoluto, e soprattutto nessuna ansia anche sullo 0-0. Insigne si è dimostrato ancora una volta l’uomo decisivo del Napoli attuale. Proprio per questo non mi spiego ancora il perché della sua uscita dal campo contro il Real Madrid quando mancavano ancora più di 20 minuti alla fine.
Marko Rog “Tardelli” si è distinto ancora una volta per la sua grinta. Il ragazzo è stato molto intelligente ad interpretare sin dall’inizio il metro arbitrale, visto che fino al ventesimo del primo tempo il sig. Mariani non aveva fischiato quasi nulla. Forse in seguito la foga del ragazzo croato è stata eccessiva, rischiando una pericolosa espulsione. Credo che Sarri lo inizi a considerare un calciatore quasi essenziale in questo Napoli attuale.
Pavoletti è stato generoso. Purtroppo nel Napoli di oggi la generosità da sola non è una qualità sufficiente. A parte qualche palla toccata nella maniera che piace a Maurizio Sarri, il centravanti di ieri è stato alquanto inconcludente.
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I problemi in uscita
Restano i problemi legati ai disimpegni e le uscite palla al piede. Ieri meno errori del solito, ma la prima palla persa ingenuamente da Chiriches corrisponde alla prima vera grande occasione per il Crotone, sprecata poi da Trotta. Si era appena al 19’ e il risultato era ancora 0-0. In tutto i disimpegni difensivi errati sono stati appena quattro. Però contro il Napoli giocava il Crotone. Credo che Sarri dovrà lavorare ancora molto su questo aspetto.
Le parole di Sarri
A fine partita Sarri ha fatto molto bene, durante la sua intervista radiofonica a Radio Rai, a ricordare che il Napoli sta facendo un campionato eccezionale. Appena un punto in meno dell’anno scorso nonostante alcuni infortuni importanti e l’impegno della Champions League. Però ha fatto meno bene a ricordare che il Napoli è in quella posizione “nonostante non ci sia più un calciatore che l’anno scorso segnava in ogni partita”. Il nostro allenatore lascia trasparire tuttora una certa nostalgia per l’ex centravanti del Napoli.
Prima di tutto non è simpatico verso una squadra che ha segnato 7 gol in più rispetto allo scorso campionato. Inoltre non c’è nessun teorema in grado di dimostrare che con Higuain al centro dell’attacco oggi il Napoli avrebbe più punti. Ora tutti concentrati sulla prossima giornata. Anche perché domenica prossima gli azzurri giocheranno contro uno degli ultimi tabù di tutta la storia del Napoli.
Mai vinto a Empoli
Sembra strano, ma per chi non lo ricordasse, quello di Empoli è rimasto uno dei dieci campi dai quali il Napoli non è mai uscito vittorioso. Oltre ai nove stadi di squadre che attualmente militano in serie inferiori, il “Castellani” è l’unico di questa serie A su cui il Napoli non ha mai vinto. Neanche con Maradona in squadra.
Nota finale: le ultime due squadre che hanno fatto soffrire il Napoli al San Paolo ieri hanno perso di brutto, e proprio contro le due dirette concorrenti degli azzurri per la Champions League. Mentre non c’era quasi nessuna speranza che il Palermo potesse infastidire la Roma, vista la differenza tra le due squadre, per l’Atalanta la caduta è stata molto più fragorosa e sorprendente. Mi sforzo di non cedere alla cultura del sospetto (e nel caso dell’Atalanta ho seri dubbi che Percassi ambisca a farsi mettere sotto la lente d’ingrandimento dall’Uefa in caso di qualificazione europea).
L’importanza del calendario
Mi limito invece a ricordare quanto il calendario ed il momento in cui si incontrano alcune squadre costituiscano una variabile fondamentale nel campionato di ogni squadra. Prima del Napoli menzionerò l’odiatissima Juventus, che benché troppo spesso incontri squadre che danno l’impressione di scansarsi, di contro a fine novembre perse in casa di un Genoa al massimo splendore prima dello smantellamento invernale e la scorsa settimana ha pareggiato contro un Udinese in un ottimo momento di forma e quindi molto meno “Udimessa” del solito.
Il Napoli è stato altrettanto “sfortunato”, se non di più. Il Pescara e il Genoa di inizio stagione non avevano nulla a che vedere con le squadre contro le quali da un bel po’ gli avversari maramaldeggiano. Idem per il Sassuolo attuale, che non è neanche l’ombra della squadra compatta che riuscì a pareggiare al San Paolo. E poi a parte il Bologna ed il Cagliari, finora nessuna squadra ha veramente abbassato la guardia contro gli azzurri.