Napoli ha chiuso il sipario di quella immagine “anima e core”, di “scurdammoce ‘o passate” alla quale si aggrappava Gonzalo
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La collera di ieri sera
La frattura è più seria di quanto si potesse immaginare. Se fosse solo un problema di tradimento, il dolore e la delusione avrebbero il tempo come alleato per essere dimenticati. E invece il passare dei giorni, paradossalmente, sta alimentando il dolore, la delusione, la rabbia, la collera.
E già, la collera, che ieri sera si è affacciata al San Paolo. Reazioni scomposte sia in campo durante la partita che attraversando le Forche Caudine delle scalette che conducono agli spogliatoi.
Gli juventini, i giocatori di mister Allegri, hanno alimentato con gli sberleffi finali – in particolare un Cuadrado molto provocatore – reazioni severe del pubblico con il lancio della qualunque, bicchieroni di coca cola, sacchetti di patatine, insomma qualsiasi cosa che sfidasse la legge della gravità precipitando a valle.
La reazione di Gonzalo
Gonzalo Higuain non ha retto, ha reagito scomposto a questa dichiarazione di amore di una città, di un amore tradito. I suoi due goal sono stati pannicelli caldi. I gesti rivolti alla Tribuna Autorità, al presidente De Laurentis, quelle labbra che avrebbero sussurrato «è colpa tua» sono tutti segnali di una violenta crisi di nervi e di debolezza, reazione infantile. Anche delle scorze dure alla fine hanno un’anima e quella città che ieri sera più di domenica ha fischiato, urlato, scandito parole inequivoche – “merda” “lota” “Higuain uomo di merda”- o intonato “Uomo di merda, Gonzalo uomo di merda…” questa Napoli così motivata ha chiuso il sipario di quella immagine “anima e core”, di “scurdammoce ‘o passate” alla quale si aggrappava Higuain.
Per tutta la sera, durante la partita e nelle lunghe pause, la squadra della curva “infetta” ha dato prova di arroganza e di immaturità. Abituati a vincere sempre, gli juventini ormai incarnano il “potere” che non può perdere, uscire di scena, ammettere la sconfitta. E utilizzano qualsiasi arma per sopravvivere.
I commenti tecnici della partita lasciamoli agli esperti. Quello che ha impressionato è l’amore di una città per la propria squadra. Abbiamo vinto contro la Juve anche se siamo stati eliminati dalla Coppa Italia. Abbiamo non giocato un primo tempo, commesso errori nel secondo ma una squadra se la si ama, la si ama sempre. E Napoli è un amore immenso.