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A Maurizio Sarri il Premio Bearzot: «La cultura del lavoro che ha sempre esaltato le individualità»

La cerimonia di premiazione il prossimo 30 maggio. Nella motivazione, Sarri viene definito: «un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile».

A Maurizio Sarri il Premio Bearzot: «La cultura del lavoro che ha sempre esaltato le individualità»

La premiazione martedì 30 maggio

Maurizio Sarri vince la settima edizione del premio “Enzo Barzot”, promosso dall’Unione Sportiva Acli col patrocinio della Figc. La giuria, presieduta dal presidente federale Carlo Tavecchio, ha comunicato in giornata il destinatario del premio. Sarri si aggiunge a una prestigiosa lista di vincitori: Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e Claudio Ranieri. La premiazione avverrà martedì 30 maggio alle 15 al Salone d’oro del Coni a Roma e sarà trasmessa alle 23 su Rai Sport HD.

Sotto, la motivazione ufficiale per l’assegnazione del premio:

«Dostoevskij ha scritto che la bellezza salvera’ il mondo. Chissa’ se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si e’ ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai capi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale piu’ spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto divento’ vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si uni’ anche la praticita’ e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82».

«Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacita’ di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole pero’ nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio»

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