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Posta Napolista – Siete sicuri che il traditore non sia De Laurentiis?

Un nostro lettore dalla Svezia, dopo il j’accuse di Higuain, si chiede se non sia De Laurentiis ad aver “dimenticato” quello che aveva promesso ai napoletani.

Posta Napolista – Siete sicuri che il traditore non sia De Laurentiis?

Dalla Svezia

Mi presento, mi chiamo Michele Prisco un tifoso sfegatato che ha lasciato Napoli nel 1996 quando i miei genitori decisero di lasciare la Campania per trasferirsi a Torino (sofferenza enorme). Attualmente vivo in Svezia, da ormai 11 anni. Il mio peregrinare non ha intaccato la mia passione per il calcio ed il Napoli. Apprezzo tantissimo il vostro contributo informativo che mi accompagna nel quotidiano. L’equilibrio che dimostrate nel descrivere i fatti del Napoli e Napoli è una boccata d’aria fresca. Io sono uno di quelli che ritiene che frequentemente a Napoli la retorica dell’orgoglio d’essere napoletani offusca le menti del pubblico e degli addetti ai lavori, e voi siete una positiva eccezione.

Una certa irritazione

Detto ciò, vado al punto della mia domanda, il ‘papponismo’ non è la mia ideologia ma una certa irritazione, forse irrazionale, nei confronti di De Laurentiis si ripresenta nei momenti negativi ma perfino quando appare esserci una speranza di vincere dei trofei. Uno di questi momenti e la semifinale dell’altro ieri sera. Non è stata l’eliminazione a farmi riflettere ma il j’accuse di Higuain. Siamo sicuri che il traditore sia solo l’argentino? È non parlo di un tradimento circostanziato alla cessione via clausola dell’attaccante, che certamente ne è uno degli esempi, ma di una questione più sistemica. Mi spiego. De Laurentiis ha dato tanto ma imputo al presidente un ‘tradimento’ verso il futuro del club ed i tifosi o meglio la poca sostenibilità della gestione e la pianificazione del club. Sono tematiche che voi avete trattato ma per esser chiari.

  • scarso investimento nel settore giovanile
  • Strategie di corto termine non accompagnate da una visione ed una strategia di sviluppo
  • Scarso organigramma e massima centralizzazione
  • Strategia comunicativa scarsa o inesistente

Le tematiche elencate mi preoccupano. Ritengo che il presidente abbia scelto di non fare investimenti strutturali semplicemente perché non li ritiene sicuri o importanti per mantenere un livello di introiti decente per la sua famiglia senza correre rischi. Se la fortuna non è mai mancata al presidente che ha sempre avuto delle intuizioni staordinarie una domanda nasce spontanea: ma si vincerà mai? Riformulando la domanda, ritenete che De Laurentiis voglia vincere ad ogni costo o che si accontenti perché tanto basta a fare le proprie fortune e mantenere il club ad un livello medio alto con rari picchi come la sfida il Champions League? Il mio orgoglio da napoletano all’estero ha bisogno delle rassicurazioni di chi lavora a contatto con il club e la città.

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