Una trasferta in Emilia, avviò l’avventura di Sarri sulla panchina del Napoli. Oggi è l’occasione per riscrivere i record del club e sfidare ancora la Roma.

Agosto 2015
Sembra passata una vita, in realtà sono un anno e otto mesi. Il Napoli di Sarri esordì malissimo in casa del Sassuolo: maglia rossa, vantaggio di Hamsik e poi rimonta strameritata dagli uomini di Di Francesco. Il gol di Floro Flores, quello del 2-1, fece capire che non sarebbe stata un’annata facile. Poi il Napoli sistemò sé stesso, prese a volare e oggi è ancora lì, a continuare su quella strada di bel gioco e buoni risultati. Nonostante, nel frattempo, siano successe un po’ di cose controverse.
Oggi, anzi domenica, Reggio Emilia (casa del Sassuolo) è il luogo delle occasioni. Per presentarsi nel modo migliore allo sprint finale, quello che si inaugurerà con Inter-Napoli e Roma-Lazio. La giornata numero 34, quella presumibilmente determinante nello stabilire i rapporti di forza per il secondo posto nella sfida Napoli-Roma. Prima, però, toccherà alla 33esima. In Emilia, il Napoli si presenta forte di un rendimento in trasferta eccellente, assoluto: otto vittorie nelle ultime nove uscite fuori casa, più il pareggio di Firenze. Di queste otto, sei consecutive: Milan, Bologna, Chievo, Roma, Empoli e Lazio. Un ruolino che pone la squadra di Sarri in vetta alla graduatoria particolare: 33 punti in 15 match lontani dal San Paolo, con la Juventus seconda con 32 punti in 16 partite. È un Napoli da esportazione.
L’avversario
Il Sassuolo non ha più niente da chiedere a questa stagione. Ha assaggiato l’Europa, iniziando benissimo il percorso estivo e del primo autunno. Poi ha conosciuto le difficoltà della preparazione anticipata, gli infortuni che ne derivano, ha in qualche modo subito il contraccolpo delle responsabilità e delle pressioni, fisiche e mentali. Oggi è una squadra libera, senza obiettivi. Non completa, nel senso che ha ancora calciatori fuori uso causa infortuni. Ma ha ricominciato a fare punti: 4 nelle ultime due partite, la vittoria sulla lanciata Sampdoria di Giampaolo e un pareggio per 1-1 contro un’altra squadra in gran forma, l’Atalanta.
La storia
Tre i precedenti, che dicono abbastanza bene. A parte l’esordio un po’ così di Sarri, Reggio Emilia ha rappresentato un turning point favorevole per la stagione azzurra. A febbraio 2014, il vittorioso 2-0 in casa dei neroverdi avviò un periodo di sei risultati positivi tra campionato e coppe, culminato col passaggio del turno in Europa League contro lo Swansea; il 28 settembre del 2014, la vittoria di misura firmata Callejon mise fine all’emorragia di punti in campionato (una vittoria, due sconfitte e un pareggio iniziali) e avviò un ciclo di risultati utili che si concluse solo a dicembre, con il 2-0 subito a San Siro contro il Milan. Una sola sconfitta, ininfluente: a Berna, contro lo Young Boys.
Sassuolo-Napoli, domenica, permetterebbe a Sarri di superare il record di vittorie esterne di Benitez; di rimanere incollato alla Roma (la vittoria dei giallorossi a Pescara è presumibile) alla vigilia dell’ultima tappa della stagione; di confermare lo stato di salute, per quanto riguarda gioco e risultati, di un Napoli che non ha ancora sofferto il calo di primavera. E che ha ancora le possibilità per migliorare tutti i suoi numeri storici, puntando alla prima storica doppia Champions diretta. Reggio Emilia è il luogo delle occasioni, appunto.