La compagna, madre di suo figlio: «Fu picchiato prima di uccidersi. L’unica foto del cadavera scattata da noi». Il mistero sul balck-out delle intercettazionil il giorno del suicidio
Lavorava per i servizi segreti
L’inchiesta sul rapporto tra la Juventus, gli ultras e la ‘ndrangheta – ora giunta a processo senza dirigenti juventini indagati – continua a fornire novità. È di questi giorni la notizia che Raffaello Bucci, l’ultrà juventino che si è ucciso quest’estate il giorno dopo essere stato interrogato dai pm per l’inchiesta sulla ‘ndrangheta Alto Piemonte, lavorava per i servizi segreti. Non solo. La ex compagna, madre di suo figlio, Gabriella Bernardis, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui dice che il marito è stato picchiato prima di gettarsi dal viadotto di Fossano. E il suo avvocato, Paolo Verra, depositerà una richiesta per la riapertura dell’indagine.
L’unica foto al cadavere evidenzia la frattura della mandibola (non frutto della caduta)
«Ci sono troppe incongruenze – dice la donna a Repubblica – e l’archiviazione chiesta dal pm non tiene conto di molti dettagli. Sul cadavere ci sono ferite che fanno pensare a un pestaggio avvenuto prima del suicidio». Tra le incongruenze, la moglie cita il black-out delle intercettazioni il giorno prima del suicidio. Non solo. Anche la mancanza di foto del corpo nella relazione del medico legale. È una mancanza grave, dice la donna: «Grazie alla nostra foto non si è perso il dettaglio della frattura alla mandibola e all’occhio, fratture che non sono compatibili col tipo di caduta». Sugli occhiali, riconsegnati qualche giorno dopo alla compagna, sono stati trovati sangue e un pezzo di sopracciglio. La moglie racconta che Bucci è stato picchiato prima di gettarsi e che già nel 2014 venne picchiato in curva, non le disse perché né da chi. Repubblica scrive che il giorno prima di togliersi la vita, Bucci disse ai pm che ad aggredirlo in curva fu Dino Mocciola leader dei Drughi.
Faceva soldi, in modo illecito, con i biglietti e aveva rapporti con la ‘ndrangheta
Della vicenda si occupa anche il Corriere della Sera che definisce il sucidio di Bucci un enigma. E scrive che Bucci non avesse alcuna intenzione di uccidersi. Il Corriere scrive che dalle testimonianze emerge come Bucci facesse soldi, in modo illecito, con i biglietti. E che lui fosse in contatto con personaggi pericolosi della ‘ndrangheta. Bucci viene descritto dal Corriere, e non solo, come molto agitato dopo l’interrogazione in Procura il 6 luglio. Il quotidiano scrive che Bucci si sarebbe tolto la vita perché aveva paura che gli avessero ammazzato il figlio. Una donna, poi ritenuta non attendibile, ha testimoniato che furono in tre ad accompagnarlo su quel viadotto.