Posta Napolista / In dieci mesi di Juventus, Gonzalo ha raccolto più che in mille giorni di Napoli. De Laurentiis non celebri il trentennale, nemmeno a luglio. Rompa col passato
Gonzalo non poteva resistere qui
Il disagio di una celebrazione triste
Napoli è tornata ad essere oleografia
Vedendo le loro storie abbiamo la dimensione precisa di quanta distanza ci sia tra il mondo del 1987 e quello attuale. Un mondo nel quale Napoli si sentiva ed era centrale, mentre oggi è disagiata periferia e nulla più. Oggi Napoli è una città che sente il bisogno di adularsi autocelebrandosi, per essere sicura di essere ancora viva. Il popolo, ha bisogno ancora delle “tre effe”. Ha bisogno di dirsi: abbiamo contato qualcosa. Festeggiamo il passato, il presente è davvero amaro ed il fututo troppo nero. Non è pessimismo, è realtà. Napoli è tornata ad essere quello che è sempre stata. Oleografia. Identificata allo stesso modo. Pizza, sole e pulcinella. Segno che non c’è null’altro da aggiungere. Che null’altro si è stati capaci di fare.
Farebbe bene il Napoli a non celebrare questo giorno. La partita di luglio è un compromesso tra il “non me ne frega nulla” ed il “ma la gente che penserà”??… De Laurentiis vive ancora in questo guado. Tagli il cordone. Il miglior Napoli della storia è il suo.