Oggi comincia il processo che sarà brevissimo. La condanna sembra scontata per aver violato la norma sui biglietti
Non ci sarà rinvio
Oggi comincerà il processo sportivo ad Andrea Agnelli e ai dirigenti della Juventus. «Non ci sono motivi per chiedere un rinvio». E quindi la sentenza per Agnelli e i dirigenti Alessandro D’Angelo, Stefano Merulla e Francesco Calvo potrebbe arrivare anche prima della finale di Champions League del 3 giugno a Cardiff contro il Real Madrid. Non ci sarà opposizione. Pare che a casa Juve siano consapevoli che la macchia del bagarinaggio è indelebile. Appare scontata la «violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità». E dell’articolo 12 del Codice di giustizia sportiva.
Per l’accusa, gli imputati – superando il limite della cessione di quattro biglietti ai singoli acquirenti – hanno violato le leggi della giustizia sportiva «nel dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ultras al fine di evitare alla Società, presieduta dallo stesso Andrea Agnelli, pesanti e ricorrenti ammende e/o sanzioni di natura sportiva».
Il capo d’accusa
Per il capo d’accusa del deferimento, il presidente Agnelli «non impediva a tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti gruppi ultras, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazioni di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza previa presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così viola do disposizioni di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio».
Non ci sarà dibattimento
Il processo sportivo è diverso da come lo immaginiamo. Non ci sarà l’attesa di mesi o addirittura anni per la sentenza. Né ci sarà dibattimento. Non ascolteremo gli imputati. Non si parlerà degli striscioni contro Superga. Né dei rapporti con Rocco Dominello. Andrà così. Oggi alle 14,30 il procuratore federale Giuseppe Pecoraro illustrerà i capi di accusa e pronuncerà le richiesta di condanna. Poi la parola andrà al collegio di difesa e in serata i giudici si ritireranno in camera di consiglio. Una novità c’è. La Juventus ha deciso di affiancare l’avvocato Luigi Chiappero con il professore Franco Coppi uno dei penalisti più bravi d’Italia, l’avvocato con Giulia Bongiorno di Giulio Andreotti. Saranno loro due a difendere Andrea Agnelli.
La sentenza potrebbe arrivare già lunedì 29 maggio, con le motivazioni. Sentenza che potrebbe portare al congelamento della carica di presidente della Juve di Agnelli. Anche per più di un anno. Bisognerà prima ascoltare le richieste di condanna di Pecoraro.
Nulla è scontato
Ovviamente, come in ogni processo, nulla è scontato. Il colpo di scena è sempre possibile. Anche perché una decisione che si annuncia traumatica – la condanna è data per scontata da ambienti vicini alla Juve – arriverebbe a poche ore dalla finale di Champions e potrebbe essere vissuta dai tifosi ma anche dai giocatori come un atto di ostilità. E nelle settimane scorse, dalla Federcalcio, col direttore generale Michele Uva, sono arrivate critiche alla Procura federale e all’Antimafia. Il buonsenso potrebbe indurre i giudici a prendere tempo, ad aspettare l’esito della Champions e magari prnunciarsi il 5 giugno. La Procura federale non si dichiarerebbe contraria a una decisione di rinvio a dopo il 3 giugno.
Sotto, il dossier Napolista con tutti i pezzi sul caso-Juventus. Un modo per riavvolgere il nastro di questi ultimi mesi di intercettazioni, audizioni, articoli di giornale.