Il match di ieri in pillole: le quattro reti azzurre, tutte bellissime, e il tentativo maradoniano di Hamsik, da metà campo.
Il gol di Mertens
Sembra facile. Ma lo sembra soltanto, appunto. Perché guardare con la coda dell’occhio lo spostamento del portiere, uscito prematuramente sul taglio di Callejon, coordinarsi in una frazione di secondo dopo l’intervento di Regini e colpire di prima intenzione, alla perfezione, di collo destro, è qualcosa che ti riesce solo se sei in piena onnipotenza calcistica, come Dries Mertens da dicembre a questa parte. Ah, dei 28 gol realizzati in campionato con il Napoli, Mertens ne ha segnati 25 dalla 16esima giornata in poi. Cioè in 23 partite. Gli fosse riuscito di segnare con questa continuità da subito, non si parlerebbe già più del record di Higuain.
Il gol di Insigne
Dagli, che ti ridagli, che ti ridagli, Lorenzo finalmente ci è riuscito. A furia di tentativi, il pallonetto a giro (mirabilmente definito “cucchiarellaggiro” da Gianluigi Trapani) è andato a morire dove meritava, e cioè all’incrocio dei pali. La speranza è che da oggi si possa assistere a un vero e proprio marchio di fabbrica, come avvenne circa vent’anni fa con i tiri a giro sul secondo palo di Del Piero, con riproduzione in serie su scala industriale.
Il pallonetto di Hamsik
C’è qualcun altro che sta provando e riprovando a scrivere un pezzo di storia. E’ Hamsik, che da un po’ si è messo in testa la meravigliosa idea di buttare giù la porta tirando da metà campo. Stavolta ci va veramente (ma veramente) vicino. Puggioni forse (forse…) c’era, ma la palla scende davvero di pochi centimetri oltre la traversa. Magari, però, è un segno del destino. Forse, il momento giusto per abbassarsi sotto la trasversale verrà in occasione del gol numero 115. Quello che permetterà a Marek di eguagliare chi, questo genere di cose, riusciva a farle piuttosto spesso.
Il gol di Hamsik
Al terzo gol del Napoli, siamo già oltre il circo, addirittura oltre la playstation: neanche ai videogiochi si può realizzare un gol così. La realtà supera l’immaginazione. Mertens evita il portiere, torna indietro, sembra un’azione finita sulla linea di fondo e invece il bello inizia adesso. Senza neanche guardare si gira e la ributta dall’altro lato. Cerca il tiro? Il cross? Non si capisce e in fondo non importa. Perché a memoria, sul secondo palo, arriva Callejon. Che con la solita mostruosa intelligenza che si ritrova, ha la lucidità di fare da torre per Hamsik, il quale, senza far toccare il pallone a terra, lo butta dentro in tuffo di testa. Che meraviglia.
Il gol di Callejon
Giocata già vista e rivista, ma che non ci stancheremmo mai di guardare. Insigne punta il difensore partendo da sinistra, cerca Callejon e lo trova con il goniometro. Conclusione al volo, gamba rigida, impatto perfetto sul pallone, traiettoria bassa sul palo opposto a incrociare. Lo spagnolo oltretutto lo fa sembrare assolutamente naturale, logico. Ne avrà avute giornate dure in carriera il povero Puggioni, assolutamente incolpevole, ma poche lo saranno state come ieri.