Chi è, come gioca e quindi come para Geronimo Rulli, portiere argentino che ricorda Reina, Peruzzi e anche un po’ Garella.
Storia di un talento
Chiedere chi sia Geronimo Rulli a un appassionato di Football Manager è come chiedere a un addicted delle serie tv chi sia Barney Stinson. Il portiere argentino, per tutta una generazione di allenatori virtuali, resta una specie di mito. Se hai bisogno di un portiere forte, giovane e non troppo costoso c’è Geronimo Rulli. Argentino, ma con passaporto italiano. Non c’è neanche l’impedimento di un passaporto non comunitario.
Al di là degli scherzi, Rulli ha sempre rappresentato l’idea del giovane portiere con grandi qualità, con un futuro luminoso in divenire. Il progetto di un fuoriclasse nel suo ruolo. Il fatto che sia stato acquistato dal Manchester City non corrisponde a garanzia assoluta, ma contribuisce a dare una misura della considerazione internazionale intorno a questo portiere. Gioca da due anni in Spagna, da uno è di proprietà degli inglesi. Ergo, è stato scelto/voluto/approvato da Guardiola. Come dire: non c’è garanzia miglior, al di là delle statistiche – che valuteremo, ovviamente – per chi “cerca” un portiere bravo con i piedi.
I dati
44 partite stagionali, 10 clean sheet. Bene ma non benissimo. La situazione migliora se si analizza il dato delle parate: Sono 2,9 per match, per un totale di 111 interventi decisivi. Di questi, 11 sono stati compiuti di piede. È la quota record della Liga – e ai più nostalgici farà venire in mente Claudio Garella. Incrociando queste statistiche con quelle dei gol subiti, si deduce che Rulli incassa una rete avversaria ogni 2.09 interventi. È un valore più alto di quello di Reina, che arriva a 1.92. Certo, l’upgrade non è proprio significativo (Donnarumma, per esempio, arriva a un gol subito ogni 3,14 parate), ma la quantità e la qualità di occasioni concesse da Real Sociedad e Napoli, da questo punto di vista, fa la differenza.
L’altro dato importante riguarda la distribuzione. Il discorso, già abbozzato sopra, della dimestichezza con i piedi. Ecco, Rulli tocca il 76% di precisione. Solo Ter Stegen, portiere del Barcellona, ha fatto meglio nella Liga (83%). Reina, nel Napoli, arriva a quota 81%. In ogni caso, anche qui va considerato il contesto tecnico e tattico del club di riferimento. La Real Sociedad è arrivata sesta in campionato, con un numero di sconfitte triplicato rispetto a quello del Napoli. Come dire: il portiere può essere determinante, ma è anche il calciatore che subisce di più, nelle statistiche avanzate personali, la mancanza di qualità dei suoi compagni di squadra. La Real Sociedad è tutto meno che una squadra scarsa o tatticamente approssimativa, ma non è il Napoli.
Le prospettive
La visione dei video skills di Rulli su Youtube è come riavvolgere il nastro della carriera di Pepe Reina. Il portiere argentino della Real Sociedad dà la sensazione di essere un perfetto erede (giovane e integro) dell’attuale estremo difensore del Napoli: non è un portiere scattante, gran parte dei suoi interventi sono frutto della combinazione sapiente tra posizionamento ed esplosività dei muscoli in senso di potenza e copertura dello spazio. Per capirci, un portiere avvicinabile al modello “Peruzzi” più che a quello dei “Neuer” piuttosto che dei “Buffon”. Diverso anche da Meret, che interpreta in chiave moderna la scuola dell’essenzialità italiana.
Forse anche da questa sintonia “di genere” nasce l’interesse del Napoli. Certo, più che questo tipo di suggestioni a incidere sarà stata la capacità di tenere alta la difesa interpretando il ruolo di primo costruttore di gioco, però come dire: si ripartirebbe con un portiere simile, pronto a subentrare alla bisogna.
E qui nasce l’altro discorso che caratterizza il racconto di questo trasferimento. Il Napoli sta acquistando un titolare? Un dodicesimo inteso come Szczesny alla Juventus? (Peraltro non se ne sa ancora nulla). Rulli è davvero consapevole che la prima stesura delle gerarchie lo vedrebbe alle spalle di Reina? Certo, c’è ancora da sistemare la situazione contrattuale di Pepe, però le due situazioni sono strettamente concatenate. Se da una parte i rumors confermano che Geronimo, nome da capo indiano, è cosciente di questa condizione ed accetterebbe la situazione conseguente, dall’altra c’è la volontà espressa di essere titolare ai prossimi Mondiali. Con l’Argentina, che non è una cosa difficile vista la concorrenza ma comunque c’è bisogno di giocare.
La palla, ora, è in mezzo al triangolo Napoli-Manchester-San Sebastian. Difficile che l’accordo possa arrivare rapidamente, anche perché si dovrebbe passare dal City e dal suo diritto di recompra. Per il momento, Rulli è della Real Sociedad. E non ci sono indicazioni su trattative in corso con il Napoli. Si è parlato solo col Man City. È ancora poco, forse. Noi, nel frattempo, abbiamo scoperto di chi e di cosa stiamo parlando.