L’intervista a Il Mattino di Carlo Silipo, uno dei giocatori feticcio di De Crescenzo: «A casa sua un mese fa, pensava di vincere anche questa battaglia».
L’intervista a Il Mattino
Carlo Silipo su Paolo De Crescenzo. Il Mattino intervista uno dei giocatori feticcio del plurivittorioso tecnico di pallanuoto, scomparso ieri a 67 anni. Un’intervista toccante, che parte dal racconto degli ultimi mesi di De Crescenzo, segnato dalla malattia: «Mi mancherà e non poco. Anche se non allenavamo più, continuavamo a vederci e a discutere della nostra pallanuoto. Ci ha lasciati troppo presto. Con lui scompare un punto di riferimento dell’intero movimento».
L’intervista, giustamente, continua con il racconto di un rapporto speciale. Di una storia ricca di momenti meravigliosi: «All’inizio della stagione ‘92-‘93, quando passai al Posillipo. Provenivo dalla Canottieri, dove lui era stato un grande atleta e mi volle al suo fianco. Un periodo fantastico, in cui il Posillipo dominava incontrastato: sei scudetti e due Coppe dei Campioni. Il ricordo più bello è legato al trionfo europeo del 1997, contro il Mladost. Ricordo l’intensa preparazione a cui ci sottopose Paolo.Preparazione fisica, ma anche psicologica per affrontare un’avventura per noi totalmente nuova».
L’uomo De Crescenzo
«Attribuiva grande valore al rapporto personale, che curava giorno dopo giorno. senza mai stancarsi, e con grande decisione. Per me è stato un amico, sono onorato di averlo conosciuto e frequentato. Ha formato tanti campioni, in acqua e fuori. Lo chiamavano il professore della pallanuoto».
L’ultimo incontro: «Sono andato a casa sua, un mese fa. Sul suo volto c’erano i segni del maleche lo aveva attaccato. Nonostante ciò trasmetteva positività. Pronto ad affrontare cure devastanti, convinto di uscirne vincitore. Purtroppo non è stato così».