De Laurentiis spiega e racconta il rapporto con il suo tecnico: «Io amo Sarri, per me è il migliore, ma devo anche verificare come ho investito per il Napoli».
Dall’intervista a Il Mattino
De Laurentiis torna a parlare della sfuriata di Madrid. Della notte un po’ amara del Bernabeu, in cui tutti lessero – non era difficile farlo – un attacco a Sarri per quanto concerne la gestione del gruppo, del turn over. La risposta di oggi di De Laurentiis è interessante, anche perché spiega molti dei suoi atteggiamenti sulla questione. Tutto comincia da una precisazione: «Io a Madrid me la sono presa con la squadra, non con Sarri. Dissi che Insigne era stato l’unico a giocare con una certa grinta».
Da qui, il discorso generale sul turn over e l’inserimento dei nuovi acquisti, soprattutto quelli più giovani: «Non ho pizzicato l’allenatore, però se io investo su un certo ragazzo devo romperti le scatole anche in malafede. Ognuno di noi fa il suo mestiere, interpreta un certo ruolo. Io devo essere il provocatore, tu devi farmi capire che lui non sia pronto. Il discorso del calciatore non ancora in grado di giocare a certi livelli lo comprendo perfettamente. Ma il nostro è un gioco delle parti. Se dobbiamo parlare seriamente io dico che amo e rispetto Sarri. Dico che per me si tratta del numero uno degli allenatori in Europa. Ma devo pure dire che l’anno scorso ho investito 170 milioni di euro, avrei voluto vederli giocare. Più che altro per capire cosa ho comprato, cosa mi è stato fatto comprare».