Il Napoli pubblica più contenuti, contenuti meglio costruiti e organizzati secondo un progetto che pare lineare. Finalmente, con tutti i nostri applausi.
Un confronto
Un tweet del 18 gennaio del 2017, per un appuntamento discretamente importante a Castel Volturno.
Ecco l’ospite unico…#ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/DaK3miDCPx
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) 18 gennaio 2017
Un tweet di poche ore fa, per un evento decisamente meno rilevante, almeno dal punto di vista storico. Ci perdoni Ounas, nel nostro cuore speriamo che possa fare meglio e di più di Maradona. Ma, come dire, lasciateci dubitare.
Benvenuto Adam ? #ForzaNapoliSempre ➡️ https://t.co/3HEb0UVNU0 ? pic.twitter.com/wgz5qRhnej
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) 3 luglio 2017
Bene. Guardate la differenza. Nella preparazione, nell’estetica, nell’idea che sta alla base. Non c’è paragone. E poi guardate i numeri dei retweet, degli share, insomma quello che fa volume (anche economico). L’acquisto di Ounas fa più retweet del primo incontro Maradona-Sarri, che potenzialmente è una vera e propria bomba da social network.
Ecco, questo ieri e oggi (metaforicamente, ma anche fattivamente, tra questi due post passano meno di sei medi) spiega l’evoluzione social del Napoli. Una piccola grande rivoluzione, che ha letteralmente abbracciato l’intera gestione mediatica del brand sui canali telematici. Il Napoli pubblica più contenuti, contenuti migliori e gestisce le sue connessioni con una maggiore aderenza al suo tempo, al nostro tempo.
Tra ieri e oggi, 3 e 4 luglio, su Twitter ci sono più di 15 nuovi post. Foto in posa, foto raccolte durante attimi di lavoro, retweet da profili esteri. Insomma, c’è comunicazione viva. Ci sono hashtag, emoji, link al sito, montaggi video. C’è un lavoro, fatto in un certo modo.
Da qualche tempo
Il Napoli è sbarcato su Tinder; ha organizzato delle dirette Facebook con i suoi calciatori; prepara grafiche e immagini e video con una logica, un font prestabilito, un’organizzazione; ha aperto un profilo Dugout; fa rivivere alcuni momenti della sua storia, anche su Instagram; ha un profilo si Weibo, il Facebook cinese; ha creato un contest hashtag per il compleanno di Koulibaly, giusto qualche giorno fa. Tutto questo, in qualche mese. Da qualche mese a questa parte. Noi del Napolista applaudiamo idealmente, anche senza conoscerlo, il professionista o il team di professionisti che sta portando avanti questo importante cambiamento. E rilanciamo sul nostro tavolo. Sotto, ci sono due articoli di Roberto Flaminio. Uno vecchio di un anno o poco meno, sui festeggiamenti e sui social in occasione dei novant’anni. E uno vecchio di qualche mese, pubblicato dopo la prima diretta dell’allenamento via Facebook. Qualcosa sta cambiando, anzi è già cambiato. Amen.
Citando McLuhan, la comunicazione del Napoli sul web non è né fredda né calda
L’allenamento del Napoli in diretta su Facebook: dopo Madrid, qualcosa è cambiato