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Adam Ounas, francese solo per combinazione

La storia di Adam Ounas è simile a quella di tanti calciatori – francesi di seconda generazione – che hanno scelto di giocare per il loro paese d’origine.

Adam Ounas, francese solo per combinazione

Ius soli mondiale

Adam Ounas é un calciatore francoalgerino, nato nel novembre del ’96 a Chambray Lès Tours, un comune francese a 247 chilometri di distanza dalla fermata della metro Barbès: il più grande banlieue – così vengono chiamati i sobborghi maghrebini – dove gli algerini di Francia hanno ricreato la loro patria. Due anni più tardi dalla sua nascita, dal 16 marzo 1998, ogni bambino nato in Francia da genitori stranieri acquisiva automaticamente la cittadinanza francese al momento della maggiore età a patto che avesse vissuto per almeno 5 anni su suolo francese dall’età di 11 anni in
poi.

A luglio dello stesso anno, la Francia vinse un Mondiale per la prima volta nella sua storia. Attraverso il calcio, nacque un modello d’integrazione senza precedenti. L’uomo simbolo di quella nazionale multietnica, formata per due terzi da giocatori di origine esotica, bianchi e neri, africani e armeni, baschi e italiani, creata da Aimé Jacquet, che proprio non piaceva all’estrema destra di Jean-Marie Le Pen, era Zinedine Zidane: francese nato da genitori algerini.

Il pallone si sgonfia

Il mito dell’integrazione pacifica si rivelò essere una bolla di sapone che scoppiò nel 2001 durante l’amichevole Francia-Algeria, interrotta al 75esimo per invasione di campo da parte di alcuni tifosi algerini che fischiarono anche la Marsigliese. Negli anni successivi la recessione economica e le tensioni sociali caratterizzarono il paese transalpino, e iniziarono a sorgere nel panorama politico le prime frange nazionaliste e antimmigrazioniste. Il problema dell’immigrazione, insieme a quello della sicurezza, è stato uno dei temi dominanti della corsa all’Eliseo tra Macron e Marine Le Pen lo scorso maggio.

Non gioco più

I calciatori, rispetto ai “comuni mortali”, vivono in una realtà privilegiata fatta di pesanti contraddizioni. Spesso prendere posizione per loro è complicato. Il 9 ottobre 2016, alla vigilia della gara contro il Camerun valida per la qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia, Adam Ounas – così come hanno fatto in passato i suoi colleghi e futuri compagni di squadra Koulibaly e Ghoulam – ha scelto definitivamente, dopo due presenze nell’ Under 20, di non giocare più con la nazionale francese. Anche lui fa parte di immigrati di seconda e terza generazione, una cospicua fetta di popolazione francese che non si sente tale. Europei solo di nome, non di fatto, nel loro senso
identitario.

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