Un articolo della Gazzetta ricostruisce il dietrofront di RIzzoli: Nicchi gli ha affidato la Can A, il primo compito sarà gestire l’implementazione del Var.
L’articolo della Gazzetta
«C’ era un solo modo per strappare Nicola Rizzoli alla sua voglia di arbitrare ancora un anno: dargli in gestione la Can A». Si apre così l’articolo della Gazzetta dello Sport che racconta la fine della carriera in campo di Nicola Rizzoli, che lascia con un anno d’anticipo rispetto a quanto preventivato e diventa designatore al posto di Domenico Messina. Rizzoli ha arbitrato la finale della Coppa del Mondo, di Champions ed Europa League. Insomma, per molti anni ha rappresentato il vanto di una scuola arbitrale che a sua volta vanta il suo primato (abbastanza riconosciuto, a livello internazionale) di bravura e preparazione.
L’obiettivo del nuovo designatore sarà quello di traghettare il calcio italiano nella nuova era del Var, e in questo sarà coadiuvato dall’ex collega Roberto Rosetti, responsabile italiano del progetto.
La ricostruzione della Gazzetta
Secondo quanto scritto dalla rosea, Rizzoli avrebbe rifiutato un anno di transizione alla Can di Serie B (“scoperta” dopo l’improvviso decesso di Stefano Farina). Nicchi, a quel punto, ha anticipato di un anno la destituzione (obbligatoria) di Messina. Per la Can di Serie B, la scelta è caduta su Emidio Morganti.
Il primo doppio compito di Rizzoli come designatore: il raduno di Sportilia (si parte il 27 luglio) e l’implementazione/giudizio del Var nelle amichevoli estive. Un primo test per capire la “ricezione” degli arbitri italiani rispetto alla nuova tecnologia.