Falli da dietro – Le ragioni di Mihajlovic: «Rosetti deve spiegare la Var agli arbitri, non a noi». Senza Totti, la Roma segna su punizione.
FALLI DA DIETRO – PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2017-18
Siamo tutti Barcellona.
Belle e significative le casacche indossate da Messi e compagni al Camp Nou.
La commozione si stempera un po’ alla notizia secondo cui lo sceicco del City Khaldoon Al Mubarak, cugino tra l’altro di Tamim bin Hamad al-Thani che ha portato Neymar a Parigi, sarebbe pronto a versare nelle casse del club catalano i 300 milioni di euro per avere la Pulce.
Rigore contro la Juve, qui si fa sul serio
Commozione per lo sfavillante spot Sky. Florenzi a terra per un fallo. Chi lo aiuta a rialzarsi? Un ergastolano! Ma guarda un po’
Var protagonista.
Maresca disegna nell’aria un rettangolo e passa alla storia col nuovo gesto destinato a diventare familiare.
Il destino vuole che il primo rigore Var è decretato contro gli ergastolani. A dimostrare che qui si fa sul serio.
Se poi La Joya va in gol dopo uno stop al volo di braccio, chi se ne frega. Mica stiamo a sottilizzare.
Cosa vuoi che sia?
Ma stecca a Milano e a Bologna
Secondo gli scienziati televisivi è invece molto più grave il ditino di KK – il nostro Imperatore d’Ebano – che ostacola chiaramente povero portierino scaligero. E l’episodio – quello sì – merita ore di commenti a vanvera.
Insomma, l’esordio è invero discutibile.
La Var stecca a chiaramente a Milano. Perché su Simeone il rigore c’era.
E rischia addirittura il grottesco a Bologna.
Dove il marchingegno va in tilt per un po’ e gli arbitri sono comicamente inquadrati con walkie-talkie.
Pessima la gestione degli eventi sulla rete annullata a Berenguer. Perchè il tocco di Destro che rimette in gioco Belotti è proprio evidente.
Spontanea la domanda. Ma tutta quella gente davanti al video cosa si dice? Cosa guarda?
Ha ragione il ceffo Sinisa a infuriarsi. “Rosetti deve spiegare la Var agli arbitri, non a noi”.
Vincono tutte le cinque migliori. E tutte in scioltezza.
Vincono anche i Sangue Oro in una trasferta molto complicata. E sinceramente vincono con poco merito.
Ma va bene così.
La Roma è un cantiere aperto
Il Pupone in tribuna in giacca e cravatta consente a Kolarov di calciare dal limite. E il nuovo acquisto non sbaglia.
Sbaglierà Ilicic allo scadere un goal fatto. A venti centimetri dalla porta becca in pieno il palo. Orrore. Di peggio c è solo Agnese Renzi fotografata in bikini a Forte dei Marmi .
C’è da lavorare parecchio.
Vedere Defrel frenato a centrocampo e come vedere un infradito indossato su un calzino corto di lana.
Ma è un cantiere aperto la Roma, e il mercato dovrà regolare quello che c’è da regolare, dopo le dissennate cessioni.
Tutti in attesa di vedere come il genio Monchi penserà di risolvere la solitudine del Ciclope di Sarajevo e gli sbandi in difesa. Ahi Salah. Ah Rudi.
La rivoluzione del Sor Tuta
Solita musica al Bentegodi.
Solita brutta musica. Mi riferisco ai cori oltraggiosi e incessanti.
Sugli spalti il fratello di Insigne, che ora gioca nel Parma, e un suo compagno di squadra sono stati ripetutamente beccati. Tanto che è dovuta intervenire la Digos. E alla fine i due sono stati costretti a cambiare posto.
Solita sinfonia in campo. Dirige l’orchestra, il Pibe di Fratta.
39°. il sontuoso Diawara recupera a centrocampo e smista al Pibe. Il Magnifico sventaglia da sinistra a destra all’accorrente Gigante Malinconico che chiude in diagonale di destro, lui che è mancino. Tre tocchi. Un’azione che si esaurisce in venti secondi e che copre 50 metri.
E’ la Rivoluzione del Sor Tuta, bellezza.
Vincono le cinesi di Milano.
Non giudicabili i Milanyongh.
Allo Scida la partita si chiude dopo cinque minuti. Espulsione di Ceccherini e rigore di Kessie che è un campione vero.
E forse lo è anche Patrick Cutrone diciannovenne comasco. E a guardarlo giocare, sto ragazzotto tosto e col fiuto innato del gol che segna e diverte, viene da pensare che forse Kalinic potevano pure risparmiarselo.
Ma i cinesi amano spendere. E guai a chi sospetta qualcosa. Capito Ilaria?
Comodo esordio anche per il Parapet. Sugli stilnovisti spolpati e venduti in saldo al mercatino rionale.
Subito doppietta per Wandaicardi che si candida al titolo di re del goal.
La squadra pare attrezzatissima.
E dire che ieri a San Siro non c’erano i nuovi esterni acquistati di fresco.
Unico dubbio.
Il centrocampo con troppi piedi buoni. L’assenza di un incontrista (manco Vecino lo è) alla lunga si farà sentire?
La Spal
A sette giorni dal meritatissimo trionfo in Supercoppa, s’imballano gli Aquilotti pontemilviesi di Simone Inzaghi.
La Spal torna in A dopo 49 anni e rinnova in noi di una certa età il ricordo della mitica figurina di Dall’Omodarme e di quella bellissima maglia di allora, così inglese, così insolita per noi: azzurra con maniche bianche.
Hanno un allenatore il cui nome è tutto un programma: Semplici.
E infatti giocano con semplicità. Con giudizio e attenzione, senza alcun timore dall’inizio alla fine.
Nella ripresa entrerà Borriello per battere il record del tutto personale delle 14 casacche diverse.
E il Benevento
Il primo goal in A della storia Sannita lo firma Amato Ciciretti.
Personaggio predestinato già nel nome.
Chioma ossigenata e tatuaggi un po’ dovunque.
Sul polpaccio lo scudetto Primavera stagione 2010/11 vinto con la Roma insiema a Florenzi, Barba e Caprari.
Più sotto l’uccellino di Twitter per festeggiare i 500 cinguettii di amici e tifosi a un suo compleanno.
Gran sinistro. Capacità di puntare l’uomo. Furbizia. Duttilità. È un esterno d’attacco, Amato ma può fare anche il trequartista, o il centrale di centrocampo.
Ne sentiremo parlare spesso.
Addio Picchiatello.
Ora il Bomba dovrà somigliare a qualcun altro.