Le prime pagelle della stagione 2017-2018. Per Insigne è questione di ritmo. Buone le sostituzioni e la lettura della partita. Il liscio di Milik
REINA. I nizzardi creano ma non inquadrano mai la porta di Pepe, che poi sbraita e s’incazza coi suoi due pilastri centrali e traballanti, in special modo nel primo tempo. Bentrovata cara Ilaria e buon fatto Ferragosto. Reina amministra e si concede pure il lusso di sbagliare un rinvio coi piedi, la specialità della casa – 6
Al 9’ si chiude in posizione fetale e blocca una palla in attacco del Nizza. Fa da contraltare, al 54’, un rinvio sciatto e presuntuoso che rischia di metterci in difficoltà – 6
HYSAJ. La direttiva sarrita, quest’anno, è quella di raddrizzargli i ruvidi piedi e si vede. Lui s’impegna da subito e al 3’ fa un bel numero con tanto di tunnel. Sulla sua fascia imperversa l’incubo Saint-Maximin e non è facile – 6
Ottimo esordio al 2’, quando sale forte e sicuro ma altrettanto forte e sicuro viene bloccato dai nizzardi, peccato – 6
ALBIOL. A fronte di qualche amnesia di Koulibaly, il buon Albiol rappresenta una sorta di usato sicuro bersaniano, almeno nel secondo tempo. L’ispanico si cimenta con recuperi e anticipi. A detta del Sarri urlante dalla panca, la perigliosa discesa del solito Saint-Maximin peserebbe soprattutto sulla sua coscienza – 6
Mi unisco all’urlo di Sarri. Di certo c’è che i difensori, capeggiati dal padrone di casa Albiol, hanno accompagnato Saint-Maximin come se volessero farlo accomodare in casa – 6
KOULIBALY. Il primo tempo registra sinistri scricchiolii nella fase difensiva. Ma una volta messi in croce i due centrali, va denunciato il vuoto pneumatico tra i quattro dietro e i tre di mezzo. Non a caso, lo scardinamento del muro nizzardo a cinque parte spesso da lui, saltando completamente il geometra capo Jorginho – 6
Bello il colpo di testa al 3’: per poco non ci regalava il gol – 6
GHOULAM. La partita ha uno sviluppo nervoso, oserei dire sincopato, per le linee di centro, brevi o lunghe a seconda dei casi. Quando poi la palla s’allarga alla letale fascia sinistra è il solo Insigne a pittare, così Ghoulam si limita spesso alla tre quarti, trovando poche volte il fondo solito per crossare – 6
Un paio di cross li ha lanciati tra le sterpaglie, quelle secche per la siccità di questa torrida estate – 6
ALLAN. Decisivo nella fase di pressione, un po’ meno in quella d’interdizione, quando Lees-Melou gli va via un paio di volte. Il virus estetico di Sarri ha contagiato anche lui: al 29’ controlla una buona palla nell’area avversaria ma gioca troppo di fino, perdendo il momento. Vanta un assist perfetto per Insigne – 6,5
Oltre a quello, ci terrei a ricordare, al 28’, la splendida palla tesa a cercare Mertens. Il piglio di Allan è quasi sempre una garanzia – 6,5
ROG dall’85’. Entra nei dieci minuti più cinque di recupero in cui il Nizza rimane in nove, ma si vede poco e niente – senza voto
E dire che, come sempre, sul pianeta Napolista lo aspettavamo moltissimo – sv
JORGINHO. Detto già dei difetti dei primi quarantacinque minuti (vedi alla voce Koulibaly), il geometra capo ritrova il suo ruolo nella ripresa, quando s’abbassa e riceve da Reina. Tocca a lui, poi, ficcare in rete il penalty guadagnato da Mertens. Era rigorista ai tempi della maglia veronese e ritrova il dischetto nella prima serata di Champions. Non è poco – 7
Che era rigorista nel Verona me lo sono ripetuto per interminabili secondi quando lo ho visto andare sul dischetto. La freddezza divertita e ragazzina con cui ha trapassato la porta nizzarda fa il paio con un sorriso adulto e finalmente pieno che fa intravedere una maturità consapevole – 7
HAMSIK. È il primo ad avanzare e tirare, al 2’. Il Capitano si esibisce quindi in aperture e intuizioni verticali. È il primo anche a uscire nella solita girandola di sostituzioni sarrite, dopo un’ora esatta di gioco o quasi. Un segnale per la stagione che verrà? La sua stanchezza non era poi tanto differente da quella dei suoi colleghi di reparto – 6,5
Grande l’apertura che regala a Callejon al 7’. Subito dopo un altro inserimento perfetto che però lo conduce diritto in bocca al portiere. Era già qualche minuto che si era fermato del tutto, dopo un avvio che mi aveva convinta: sostituzione più che giusta, secondo me, anzi, mi è piaciuta perché lascia sperare che quest’anno non ci saranno più gli insostituibili – 6,5
ZIELINSKI dal 58’. Ha il merito di procurare il doppio rosso comminato dal suo connazionale Marciniak, arbitro di stasera. Per il resto partecipa al fraseggio con sufficiente disciplina, senza mai piazzare uno strappo dei suoi – 6
Se non fosse per quei due minuti di follia gli ascriverei un senza voto, Fabrizio. Vada per la sufficienza – 6
CALLEJON. Si conferma l’interprete perfetto della grande bellezza sarrita, compresi alcuni virtuosismi leziosi. Ma la sostanza è tanta, ovviamente, Ilaria cara. Un bellissimo cross teso partorito da uno schema su angolo insieme con Ghoulam. Un assist sublime di testa, all’indietro, per Mertens. Tocca anche a lui essere il terminale di cotanta coralità ma non incide – 7
Alla voce Callejon il taccuino, come al solito, si riempie. È che vederlo giocare è sempre una sorpresa. Se devo scegliere due azioni in cui c’è il suo zampino prendo queste: al 50’ la grandissima palla che serve a Mertens, che però si fa parare, e all’86 il passaggio a Milik che incredibilmente: liscia – 7,5
MERTENS. Per un quarto d’ora si nasconde come un serpente velenoso nell’erba del San Paolo. Il primo sussulto al 12’ quando ruba palla e innesca Callejon. Meno di due minuti dopo provoca il primo boato che conta della stagione. Insigne gli dà un appuntamento preciso, lui anticipa con il destro il malcapitato Cardinale, pipelet nizzardo, e poi insacca con il sinistro. Potrebbe fare il bis, con un doppio dribbling e tiro finale ma Cardinale si riscatta. Mertens c’è ed è la certezza più importante – 7,5
Sta tutto lì, in quella corsa a tu per tu con il pallone, quando se lo sistema sul destro, poi lo passa al sinistro come se le due estremità fossero in perfetta sincronia. Sta tutto nell’intesa con Insigne, anche, in quel rapporto osmotico con il manto verde e con la sfera. Se ti sforzi di estraniarti dalla partita riesci a credere, per un attimo, che sia il personaggio della serie Once, Undici campioni, che va tanto tra i ragazzini: alta velocità con voce di telecronista in sottofondo, poi fermo immagine, infine il miracolo. Da segnalare: una rovesciata di poco a lato al 15’, la malattia che compie al 21’ in cavalcata verso la porta, e il fatto che al 50’ si fa parare una bellissima palla servitagli da Josè. Un giocatore completo e non ancora al massimo – 8
MILIK dal 74’. In una serata di festa seppur prudente e con qualche rimpianto, le insufficienze dovrebbero essere abolite ma quel pallone mancato e da spingere solo in rete, per un più rassicurante tre a zero, è uno spreco assurdo, che fa arrabbiare – 5
Un liscio contro natura, assolutamente imprevedibile, senza alcuna spiegazione logica e razionale. Ma se ci pensi, se solo ci mettessimo a fargli le pulci, a quel liscio assurdo, se ci inventassimo un ricamo letterario attorno, potrebbe diventare la melodia meglio riuscita nella sinfonia del Napoli di stasera. Potrebbe. Intanto, però, resta un liscio da valutare – 5,5
INSIGNE. Anche quando appare meno scintillante assicura assist e palloni preziosi, gol di Mertens a parte. Nella ripresa si presenta più vivace e per un’anticchia non scaraventa in rete un pallone di Mertens rimbalzato da Cardinale. Prova il tiro un paio di volte, invano. Un po’ confuso e lento nella fase difensiva. Questione di ritmo, non dimentichiamo che siamo a metà agosto – 7
Al 35’ stoppa al volo in corsa e già meriterebbe un applauso per un’impresa bellissima. Al 41’ spara una gran botta intercettata dal portiere. Lancia fuori, al 50’, la palla sbagliata da Mertens su passaggio di Callejon. Al 66’ Cardinale gli para un’altra bella giocata. Direi che è sufficiente, ma che può fare ancora di più – 7,5
SARRI. I “titolarissimi” sono concetto mazzarriano e non portano tanto bene, diciamocelo subito, all’inizio di questa stagione. Ovviamente col Nizza non poteva non ripartire dagli undici dello scorso anno. È il famoso patto per lo scudetto e il due a zero di stasera promette bene. Peccato per quel quarto d’ora undici contro nove – 7
Non sbaglia i cambi. E già questo gli merita un voto sopra la sufficienza. Ma si supera nel post-partita, quando si dichiara contento di affrontare tre partite importanti nel giro di una settimana: è questo lo spirito di follia che può portare alla vittoria! Dobbiamo solo sperare che la ‘botta in testa’ non gli passi più. Sul risultato: il 2-0 è sensazionale, per come la vedo io; c’è però anche da dire che con il Nizza in 9 è stato un delitto non segnare il terzo. Non abbiamo preso gol ma ancora non finalizziamo come dovremmo, data la quantità di gol divorati e il gioco tutto in attacco. La lettura della partita mi è sembrata ottima – 7
ARBITRO MARCINIAK. Un rigore e due nizzardi espulsi. È tanta roba – 7
Il rigore non c’era, ma era difficilissimo non darlo e la seconda ammonizione su Plea la reputo un tantino esagerata – 6