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Il solito Sacchi sul Napoli: «Condannato alla perfezione, ma la strada è giusta»

Il commento di Arrigo Sacchi sulla Gazzetta a tre giorni da Napoli-Nizza: «Il collettivo sopperisce i limiti di esperienza, personalità, forza fisica e storia».

Il solito Sacchi sul Napoli: «Condannato alla perfezione, ma la strada è giusta»

Il commento sulla Gazzetta

Arrigo Sacchi, ancora e sempre Arrigo Sacchi. Anzi, ci viene da dire facile: il solito Arrigo Sacchi quando parla di Napoli e del Napoli. L’ex ct della Nazionale pubblica il suo commento sulla Gazzetta e divide il suo pensiero tra la lode incondizionata e il concetto di condanna alla perfezione che da un po’ avanza nelle sue analisi.

Intanto, questo è il Nizza per Sacchi: «Gli uomini di Sarri hanno accelerato nella preparazione per affrontare i  francesi, tra i quali è incerta la presenza di Balotelli, che vengono da due insuccessi nella Ligue 1 e non appaiono in grande forma, tuttavia sono giovani, ben allenati, con buona tecnica di base e propensione al calcio giocato. Gli uomini di Favre sono più bravi a costruire che a difendere, però a volte si sbilanciano e subiscono ripartenze letali. Inoltre la loro linea difensiva non sempre è allineata e coesa, le marcature sono blande (specialmente con Dante e Sarr) e il laterale destro Goutier è più portato ad attaccare che a difendere».

Il solito Napoli

Ed ecco il giudizio sul Napoli, ormai perennemente incerto tra la giusta politica del gioco e le difficoltà individuali. Quasi come se l’allenatore non avesse (anche) il merito di aver scelto i calciatori giusti, con il club, per stare in campo in un certo modo: «Gli azzurri praticano già un calcio piacevole e di dominio, ma ancora difettano di precisione nelle conclusioni e in fase difensiva a volte si distraggono. Inoltre, quando il pressing diminuisce nella difesa collettiva, si evidenziano difficoltà individuali nella lotta uno contro uno. Oggi il Napoli è condannato alla perfezione: se il collettivo attenua l’organizzazione, l’intensità, l’entusiasmo, la collaborazione, il pressing, il ritmo e la velocità, subito si notano i limiti individuali di esperienza, personalità, forza fisica e storia».

È questo il nuovo mantra sacchiano: esperienza e storia. Non che siamo completamente in disaccordo, ma nella fattispecie (il Nizza) non ci pare di giocare contro dei navigati capitani di ventura. Anzi, in questo confronto diretto, la condizione di forza mentale ed esperienza dovrebbe appartenere ad una squadra che va in Europa, ininterrottamente, dal 2010. Il Napoli, appunto.

La strada giusta

Dopo la prima indecisione, ecco la seconda: «Gli azzurri sono una straordinaria orchestra. Ma a livello individuale devono crescere ulteriormente per evitare smarrimenti appena perdono il dominio del gioco o si trovano in momenti bui. La strada tracciata da Sarri comunque è perfetta. Basta ricordare come erano due anni fa e come sono migliorati oggi i vari Jorginho, Hamsik, Insigne, Mertens, Koulibaly, Ghoulam. Occorre tempo per crescere individualmente in esperienza e personalità. Soltanto allora ci saranno meno sperperi nelle occasioni da gol e meno smarrimenti in fase difensiva».

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